ULIXES-CENTRO STUDI LAZZATI-ASSOCIAZIONE INSIEME SI PUO’ PARTE CIVILE PROCESSO CONGIUSTA

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Arresati presunti  assassini di Congiusta.
La Calabria esulta!
Ulixes si costituisce parte civile al processo

 

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Ulixes e Centro Studi Lazzati si costituiscono parte civile al processo Congiusta.

“Un piccolo successo che ci fa sperare. La Calabria viva negli occhi del padre Mario”. 

 

La notizia dell’arresto dei presunti assassini di Gianluca Congiusta è una pagina da cogliere con viva  soddisfazione ma anche con la prudenza di chi sa che l’impegno e la tensione devono continuare senza sosta da parte delle forze sane che vogliono credere in una Calabria diversa. Occorre infatti fare piena luce sulla vicenda Congiusta,discernere le responsabilità e poi da questo piccolo successo guardare verso sempre più stringenti strategie per la legalità. Il 16 gennaio un’altra tappa fondamentale verrà segnata con la presentazione in Senato del disegno di “Legge Lazzati”, alla presenza di numerosi ragazzi di Calabria. Sono piccoli segnali di un cammino che vogliamo, dobbiamo credere nuovo  e foriero di un’alba diversa.

Oggi siamo vicini a Mario Congiusta, al padre che lotta per vedere riconosciuta giustizia al figlio sottratto, l’uomo che non si arrende, il calabrese testardo e coraggioso. Siamo certi che oggi ha visto il volto di una Calabria possibile. L’associazione Ulixes  e il Centro Studi Lazzati si costituiranno parte civile al processo sull’uccisione di Gianluca Congiusta.  A quel volto infatti, con Mario, desideriamo rimanere legati. Con tutte le nostre forze.

 

Omicidio Congiusta: ”insieme si può” parte civile
di tratto da il Quotidiano

Francesco Minici preannuncia che l’Associazione no profit ”Insieme si può”, dallo stesso presieduta, ha già attivato il proprio ufficio legale per la costituzione di parte civile del sodalizio, che svolge la propria attività nella Locride, nel processo penale per l’omicidio del giovane imprenditore di Siderno, Gianluca Congiusta.
La scorsa settimana, a distanza di poco meno di due anni dal tremendo fatto di sangue, sono stati assicurati alla giustizia il presunto assassino e i suoi fiancheggiatori, con una brillante operazione portata a termine dalla polizia di Stato di Siderno, diretta dal vice questore Rocco Romeo.
«L’associazione – dichiara Minici – ha ritenuto doveroso assumere tale iniziativa e dare incarico al proprio ufficio legale, attraverso l’avvocato Francesca Maria Romeo, considerata unanimemente un atto giusto, dovuto e necessario, che deve contraddistinguere tutte le forzi presenti sul territorio, impegnate per la lotta alla legalità, per le riaffermazioni delle civili convivenze e dei principi della democrazia». «Per far sì che avvenga tutto ciò – prosegue il responsabile dell’associazione ’Insieme si può’ – è anche necessario che tutti i movimenti socio-culturali e tutti coloro i quali si impegnano quotidianamente per il rispetto delle regole, dimostrino unità e coesione in un momento cos’ delicato, facendo fronte comune per un fine comune».
Minici è, da anni, impegnato nella sua opera per la cultura della legalità, in un contesto territoriale particolarmente segnato dal fenomeno della criminalità. Per tale suo impegno costante, nei mesi scorsi, è stato chiamato a far parte della consulta nazionale scuola e legalità, direttamente dal ministro dell’istruzione, Giuseppe Fioroni, che ha espresso «vivo apprezzamento» al presidente di ”Insieme si può”. La nuova chiamata di responsabilità dell’associazione rappresenta un nuovo e maggiore impegno a chiedere a gran voce più sicurezza e giustizia per tutti.
«Perchè – spiega – la ’ndrangheta è una patologia, l’assassinio è una cosa terribile, ma la compartecipazione umana, il chiudersi su questo fatto, il rinunciare alla lotta, l’avere paura, questo è più grave. Atteggiamenti di omertà e paura rinforzano la ’ndrangheta. Serve un impegno diretto di tutti, perché uniti si è più forti». Quella avviata da ”Insieme si può” è una «presa di coscienza che addirittura rivaluta e dà giustizia, una battaglia di civiltà cruciale perché è assolutamente indispensabile offrire la vera immagine della Calabria e della Locride in particolare, quella di una terra forte e unita nel momento del bisogno, dimostrare alla nazione intera il vero volto dei calabresi, e non dare una visione completamente distorta della regione».
«La criminalità va fronteggiata nelle aule dei tribunali – spiega – ma anche con grandi segnali di unità del territorio».