Al corteo di Polistena i ragazzi hanno incontrato Rita Borsellino
I minori a rischio contro la mafia
«Coraggio per liberare la speranza»
Particolarmente simbolica, segno di una società giovanile che dopo aver "incontrato" disvalori e devianza vuole voltare pagina e ricominciare dalla legalità, la presenza a Polistena, alla giornata del 21 marzo, di trenta ragazzi a rischio delle Comunità ministeriali di Reggio Calabria.
«E' stata una giornata indimenticabile, vissuta insieme a tanti altri ragazzi e adulti provenienti da tutta Italia per partecipare alla Giornata della legalità organizzata dall'associazione Libera a Polistena», riporta una nota dell'ufficio Ussm Reggio Calabria, ricordando il percorso di preparazione alla manifestazione dei minori in affido per percorsi di riabilitazione, alla giustizia minorile, appartenenti alle Comunità e Gruppi appartamento reggini che aderiscono al Progetto Insieme: Nuova Speranza, Icons, Marzo '78, Ministeriale.
Percorso effettuato insieme agli operatori dei Servizi minorili e della cooperativa "Il sentiero", con la collaborazione di Mimmo Nasone, referente di Libera, e di un gruppo di giovani scout che da tempo condivide il cammino di crescita con i loro coetanei provenienti dal circuito penale.
La mattina del 21 marzo, i ragazzi, accompagnati da responsabili ed educatori ministeriali, e da volontari, sono partiti in pullman da Reggio alla volta di Polistena: per incontrare l'Italia della legalità; per ricordare le vittime della mafia; per esprimere il loro dissenso all'illegalità ed ad ogni potere mafioso.
A Polistena il gruppo ministeriale minorile reggino ha incontrato i coetanei della Comunità ministeriale di Catanzaro e si è unito al fiume umano del corteo nazionale, sfilando per le vie della cittadina della piana, distinguendosi con un grande striscione scritto e realizzato dagli stessi ragazzi, che riportava un forte messaggio: «CoraggioŠInsieme, per liberare la Speranza».
La nota dell'ufficio ministeriale riporta anche l'impressione dei ragazzi, annotata, "dopo Polistena", insieme ai loro responsabili ministeriali, nel "diario di bordo": «Lungo il tragitto incontriamo tanta gente; proviamo grande gioia per essere presenti e nell'incontrare i ragazzi della Comunità ministeriale di Catanzaro. Mentre si cammina si sentono scandire dagli altoparlanti, come una litania, i nomi degli uomini e delle donne uccise dalla mafia. Sentire quei nomi ha per noi tutti l'effetto di tanti pugni allo stomaco. La stessa sensazione l'ha avuta, come ci ha detto poi, Rita Borsellino, sorella del giudice ucciso dalla mafia, che si è soffermata a parlare con noi». Un incontro significativo, che ha visto Rita Borsellino esprimere parole d'incoraggiamento ai minori, esortandoli ad essere protagonisti in positivo nella società. La lunga giornata si è conclusa con la partecipazione dei giovani al workshop pomeridiano sui problemi della legalità. Poi, tutti sul pullman per ritornare a casa: stanchi ma soddisfatti questi ragazzi, poco più che bambini, dal passato da archiviare, che guardano fiduciosi al domani e ad un mondo adulto che non deve più tradirli. Soddisfatti per aver partecipato da protagonisti ad un appuntamento importante che sarà l'inizio di un modo nuovo di vedere e di vivere la legalità.
da Il Quotidiano di domenica 01 aprile 2007