La moratoria sulla pena di morte con la riflessione di ucceo goretti

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La moratoria sulla pena di morte e il provincialismo all'italiana   
Pubblicato da Massimo Brignolo alle 13:10 in Diario

con in calce La riflessione di ucceo goretti

"Un risultato di significato storico": con queste parole Massimo D'Alema celebrava l'altro giorno il voto favorevole dell'Assemblea delle Nazioni Unite alla moratoria internazionale sulla pena di morte. Le agenzie hanno rilanciato le parole del Presidente del Consiglio, Romano Prodi che ha dichiarato "Questo e' un Paese che si e' costruito da solo tutta la battaglia e l'ha resa battaglia mondiale. 104 paesi hanno votato. Questo non e' un paese che non si pone obiettivi etici" riconducendo il voto ad "un successo italiano".
E non solo la battaglia ma anche il trionfalismo è tutto italiano.
Lo faceva notare Massimo Mantellini sul suo blog nel corso della settimana quando dall'estero osservava come sia "piuttosto evidente che dello storico accordo all'ONU per una moratoria sulla pena di morte per il quale il nostro paese ha lavorato 20 anni, che ha commosso Prodi e D'Alema e che ha riempito le prime pagine dei quotidiani italiani, non ci sia quasi traccia".Lo ribadisce nel suo commento settimanale il direttore di Internazionale, Giovanni De Mauro che così inizia il suo editoriale: "Numero di articoli usciti sulla stampa statunitense a proposito della risoluzione dell'assemblea generale delle Nazioni Unite per una moratoria mondiale sulla pena di morte: 1 (sul Los Angeles Times). Paesi in cui viene eseguito il 91 per cento delle condanne a morte: Cina, Iran, Iraq, Pakistan, Sudan e Stati Uniti".

A dire il vero anche il New York Times ha ospitato un editoriale non firmato dal titolo "Una pausa dalla morte" che, se da un lato conferma il fatto che "il peso simbolico della risoluzione ha solo lievemente increspato il mondo dell'informazione statunitense, dove il diritto ad uccidere un assassino è gelosamente conservato dalla legge e dalla consuetudine", dall'altro sottolinea "la speranza" che si trova anche negli Stati Uniti dove lunedì il New Jersey è divenuto il primo stato in 40 anni ad abolire la pena di morte: "anche questo evento ha lasciato indifferente questa nazione. Ma all'estero i voti di Trenton e delle Nazioni Unite sono stati trattati come grandi notizie. Roma ha continuato la tradizione di vittorie nella lotta contro la pena capitale: ha lavato alla grande la macchia del Colosseo, dove i Cristiani erano dati in pasto ai leoni".

La Riflessione di ucceo goretti in merito alla moratoria.

E’ sicuramente  cosa buona e giusta che l’italia sia stata protagonista in Parlamento Europeo di una battaglia civile che ci fà onore.

 

Pludiamo quindi alla vittoria gridando evviva l'italia perchè Noi siamo per la vita e non certo per la morte.

I condannati a morte, per i quali, l’italia ha fortemente e giustamente voluto la moratoria, sono rinchiusi nei “bracci della morte”, in seguito ad una condanna emessa nei loro confronti, da legittimi Tribunali o Corti dei loro Paesi di origine o dove i reati di sangue erano stati commessi.

Non è umanamente accettabile che essi vivano e soffrano in questo stato pietoso, col pensiero sempre rivolto al boia che gli toglierà la Vita.

Uccidere chi ha ucciso non è Giustizia ma vendetta, nessuno ha diritto di uccidere.
E’ giustizia  invece, che la loro condanna sia tramutata in ergastolo* , in pena certa.

Quella pena certa da tanti invocata e da pochi voluta.

Non possiamo però accettare che in italia ci siano centinaia di boia che uccidono persone innocenti, su condanne emesse dai tribunali di mafia, camorra e ‘ndrangeta.

NOI DICIAMO BASTA AI BOIA NEL MONDO.

NOI DICIAMO EVVIVA LA MORATORIA.

NOI GRIDIAMO ANCORA  PIU' FORTE EVVIVA  L’iTALIA.

 * L'ergastolo era una pena a vita che prevedeva l'obligo del lavoro.

**oggi l'ergastolano canta:
"a mmia l'ergastulu mi pari na' villeggiatura"

ucceo goretti