Lotta alla ‘ndrangheta: Locri non potrà essere ignorata
La decisione dell’aula è arrivata inaspettata tra i silenzi assordanti delle altre amministrazioni
La lotta di Mario Congiusta, ormai divenuto icona anti ‘ndrangheta della locride, e del Comitato spontaneo sorto appositamente per richiedere a tutti i Comuni la modifica degli Statuti nel senso di prevedere la costituzione automaticadi parte civile nei processi di mafia relativi a crimini perpetrati sul proprio territorio, fa inaspettatamente un balzo in avanti.In un momento in cui la richiesta proveniente dalla società civile sembrava essere caduta nel vuoto.
Solo un tentativo era finora stato avanzato. Senza successo. Domenico Lucano, sindaco di Riace, in assoluta solitudine,ci aveva provato. Lasciato solo da tutti i suoi colleghi, di ogni appartenenza politica. E anche dal consiglio comunale.Poi il silenzio. A parte qualche fuoco di paglia, come quello acceso dal sindaco di Monasterace e subito ritrattato.L’Assemblea dei sindaci, sulla questione, ha fatto intenzionalmente orecchie da mercante.Sisinio Zito non ha ancora incontrato i promotori dell’appello che ha raccolto vasto consenso tra i cittadini.Il comune di Caulonia, nonostante la dettagliata proposta di modifica avanzata dal gruppo consiliare “La Sinistra– L’Arcobaleno”, è silente.Ora, però, nessuno potrà più fare finta di niente. La decisione, assunta dal consiglio del comune probabilmente più importante della locride, non può non riaprire i giochi. Locri nonostante i giudizi del primo cittadino, sarà parte civile neifuturi processi di ‘ndrangheta se l’Ente, secondo il parere della Dda, risulterà parte offesa. I sindaci e i consigli comunali non potranno ignorare, come hanno fatto fino ad ora, tale proposta che per questa terra èuna necessità. A maggior ragione ora che Locri, all’unanimità, ha scelto la strada concretadel contrasto alla criminalità.Troppo comodo partecipare ad inutili passerelle anti- mafia in cui declamare solenni proclami a sostegno dellalegalità e poi non essere conseguenti.La locride reclama fattie non più parole.
La palla ai sindaci.
GIOVANNI MAIOLO
locride@calabriaora.it