Riceviamo e pubbliciamo
Partito della Rifondazione Comunista
Federazione di Reggio Calabria
COMUNICATO STAMPA11 Febbraio 2008.
Codice Autoregolamentazione scelta candidature:
i partiti politici aderiscono o no?
Ci siamo. La Calabria, come tutto il paese, va nuovamente al voto per scegliere (o ratificare?) i propri rappresentanti parlamentari e per eleggere (come in tante altre parti d’Italia) i propri sindaci. E, fra mille questioni aperte e mille dibattiti pubblici, si ripropone l’urgenza di “ripulire” la classe politica, di impedire la sempre più evidente ipoteca mafiosa sulla costruzione e la raccolta del consenso elettorale.
Rifondazione Comunista lancia, insieme alle forze della Sinistra Arcobaleno, una proposta concreta di “igiene” politica e morale, di salvaguardia della credibilità delle istituzioni. Chiediamo, e lo facciamo con forza, che tutte le forze politiche impegnate nella prossima scadenza elettorale sottoscrivano e implementino il cd. Codice di Autoregolamentazione sulla formazione delle liste elettorali approvato dalla Commissione Parlamentare Antimafia nella seduta dello scorso 3 Aprile.La proposta di autoregolamentazione, che è stata approvata trasversalmente dalle varie parti politiche, si compone di tre articoli attraverso i quali si impone la selezione di candidati alieni da collusioni di tipo mafioso o con altre forme organizzate di criminalità. Recita, infatti, l’art. 1 che
“i partiti, le formazioni politiche e le liste civiche (…) si impegnano a non presentare come candidati alle elezioni (…) coloro nei cui confronti, alla data di pubblicazione della convocazione dei comizi elettorali, sia stato emesso decreto che dispone il giudizio, ovvero sia stata emessa misura cautelare personale non annullata in sede di impugnazione, ovvero che si trovino in stato di latitanza o di esecuzione di pene detentive, ovvero che siano stati condannati anche con sentenza non definitiva”
per reati di particolare gravità sociale (estorsione, riciclaggio di denaro sporco, trasferimento fraudolento di valori, crimini di mafia art. 416-bis Codice Penale, traffico illecito di rifiuti). Inoltre, il Codice di Autoregolamentazione impegna anche i partiti e le formazioni politiche, qualora volessero contravvenire a quanto sancito dall’art.1, a motivare pubblicamente le ragioni della loro scelta, nella trasparenza e nella pubblicità che si richiede alla politica (soprattutto quella calabrese).Rifondazione Comunista, come già avvenuto pubblicamente l’anno scorso, aderisce al Codice e si impegna a praticarlo concretamente, ad ogni livello e in ogni situazione. Ci auguriamo che tutta la politica sappia fare altrettanto, nel concreto e senza esitazione alcuna: non è possibile tollerare che chi è stato condannato per favoreggiamento alla mafia (Totò Cuffaro), e, perciò stesso, costretto a lasciare la Presidenza della Regione Sicilia, sia poi premiato con una nomina (neanche una vera elezione, visto il sistema elettorale vigente) al Parlamento della Repubblica Italiana. Né è possibile accettare che, pur di raccogliere un congruo pacchetto di voti (dalla provenienza a dir poco ambigua), si punti su candidature assolutamente pericolose e prive di ogni reale connotazione politica (basti pensare alle intercettazioni inerenti la candidatura di Domenico Crea, in quota Margherita, nelle ultime elezioni regionali).
La “questione morale” non può più essere un mero accessorio di propaganda,
non può più essere uno strumento di camuffamento per partiti e candidati spregiudicatamente volti alla raccolta di voti. La Sinistra, in particolare, deve farne una priorità assoluta, il primo punto di un qualunque programma di riscatto della nostra terra: su questo rinnoviamo la nostra sfida, rilanciamo la nostra diversità.
Il Segretario Provinciale PRC
Antonio Larosa