INDUSTRIALI CALABRESI E SICILIANI INSIEME PER CONTRATARE FENOMENI CRIMINALI

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Insieme per contrastare i fenomeni criminali

''Contro la criminalita' mafiosa, per lo sviluppo delle imprese'': e' questo il tema di fondo dell'incontro fra i vertici di Confindustria Calabria e di Confindustria Sicilia, che avra' luogo venerdi', 7 marzo, nel Grand Hotel Excelsior di Reggio Calabria.

E', forse, la prima volta – si legge in un comunicato – che la lotta alla criminalita' mafiosa rappresenta il momento di coagulo di una iniziativa di indubbio e rilevante impatto sociale, che vede come protagonista una delle categorie piu' vessate dalla malavita organizzata. Ma, di sovente e purtroppo, anche dai paladini dell'antimafia che, ingenerosamente e superficialmente, associano agli imprenditori una sinistra contiguita' con il potere criminale.

Gli industriali calabresi e siciliani intendono, con la manifestazione di venerdi' prossimo, siglare cosi', l'avvio di concrete azioni di contrasto contro i fenomeni criminali e criminogeni, che in tanto potranno essere efficaci, in quanto saranno condotte congiuntamente. In tal senso, e' sintomatico, da un lato, che luogo dell'incontro (piu' o meno equidistante fra Catanzaro e
Palermo) sia stata prescelta Reggio Calabria, capoluogo di una delle province meridionali piu' martoriata dallo strapotere della mafia; e, dall'altro, che lo slogan adottato per l'iniziativa (Le nostre imprese insieme: un ponte per lo sviluppo) evochi la necessita' di una sinergia, fisica e metafisica, troppo spesso, storicamente, disattesa.
Nessuna velleita' nascosta, invece, di arricchire – continua la nota – una copiosa ed inadeguata letteratura su un tema di stringente attualita',
quale quello della lotta alle malversazioni criminali. Del resto, sia Ivan Lo Bello che Umberto De Rose, di recente, sono assurti agli allori della cronaca per un impegno non di facciata, ma di sostanza. Il primo, Presidente di Confindustria Sicilia, con l'annuncio che ha trovato una
vastissima eco sui media, nazionali e non, di allontanare dell'Associazione quanti si fossero piegati alla vile pratica della violenza estorsiva. De Rose, leader degli imprenditori calabresi, che, proprio qualche giorno fa, ha divulgato l'intenzione di Confindustria Calabria di costituirsi parte
civile nei processi di mafia.
Quella di venerdi' vuole, pero', essere anche una consapevole assunzione di responsabilita' della classe imprenditoriale che, tuttavia, in realta' come quelle siciliane e calabresi in cui le sacche della disoccupazione assorbono, purtroppo, indicatori socio-economici ed ipotesi di sviluppo – possono tradursi in un salvacondotto irrinunciabile.
Tanto se adeguatamente supportato dall'azione di un potere politico da cui gli imprenditori di Calabria e Sicilia – conclude il comunicato – chiedono collaborazione e non assistenza, ed a cui chiedono un sussulto etico magari non candidando, nelle imminenti competizioni elettorali, quanti
sono stati attinti da provvedimenti giudiziali passati in giudicato.
Le delegazioni degli imprenditori calabresi e siciliani saranno guidate dai rispettivi Presidenti, Umberto De Rose ed Ivan Lo Bello, i quali, al termine dei lavori, incontreranno i rappresentanti della stampa. (ASCA)