Delitto Congiusta
Il 25 maggio 2005, a Siderno un Killer uccide il giovane commerciante
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Un vuoto lungo quattro anni
La mamma Donatella”mio figlio vive nel cuore e negli sguardi di chi lo ha amato”
Un totem in ricordo di Gianluca Congiusta
SIDERNO – “Commerciante ucciso a colpi d’arma da fuoco nel reggino”. L’Ansa è tra le prime agenzie a battere la notizia.
Sono da poco passate le ore 22,30 del 24 maggio dell’anno 2005: un killer spietato e senzacuore entra in azione in via Torrente Arena, vicino al Giudice di Pace, l’ex Pretura.
A contrada Lenza si consuma un delitto.
Sembra uno dei tanti che hanno macchiato di sangue le strade della Locride. Ma non è così. Questa volta è l’Agi a farlo intendere all’Italia intera.
“Si tratta di un omicidio dalla difficile chiave di lettura e dagli aspetti inquietanti. La vittima, incensurata, era conosciutissima a Siderno ed in tutta la Locride. Il nome della sua azienda, infatti, appariva sempre nella sponsorizzazione d’iniziative finalizzate alla valorizzazione degli aspetti umani e socio-culturali”.
Il nome è quello di Gianluca Congiusta, il ragazzo della gente, quella emarginata, quella che veniva accolta con un sorriso in strada o anche a “colpi” di stretching dietro al bancone del suo “Centro Tim”. Sul posto accorrono in tanti. Un’ambulanza alimenta la speranza. Luca è vivo. Ma il mezzo di soccorso è immobile. I volti cupi. Esterrefatti, tutti. Il fiato è sospeso. Luca aveva cessato di vivere.
E’ notte pesta per i genitori Mario e Donatella, per le sorelle Roberta e Alessandra. E’ notte pesta per Siderno. In nottata un vorticoso giro di telefonate sveglia la città. E’ una notte che lascia spazio solo a lacrime e dolore.
Che lascia spazio a interrogativi. Chi e perchè ha decretato la fine di Luca?. “Ma il 24 Maggio del 2005 Siderno si è spenta, è ritornata ad essere quella terra capace solo di generare mostri.
“ Hanno ucciso uno di noi “ questa è la frase che i sidernesi increduli si ripetevano quasi a doversene convincere” scriverà Roberta in una lettera struggente che viene letta dall’attrice Romina Caruana nella puntata di “W l’Italia” con Riccardo Iacona, in onda il 17 luglio del 2007 su Raitre e che entrerà nelle case e nel cuore degli italiani.
Roberta Congiusta
Le indagini sul caso si presentano complesse. Il tempo trascorre inesorabilmente. “Vogliamo giustizia”. E’ il tormentone di lunghi mesi che imprigiona chi in una frazione di secondo ha visto abbattere il “pilastro” portante di casa.
Sciopero della fame, marcia del silenzio, iniziative per Luca. C’è sete di giustizia, come più volte dirà Mario, che prende le distanze dalla Siderno collusa o semplicemente in odore di malavita. Rifiuta persino un caffè offerto al bar. E’ una ribellione contro l’indifferenza, il silenzio e la subdola compassione.
Ma una svolta nelle indagini avviene oltre 19 mesi dall’omicidio. Ore 9.41 del 9 gennaio del 2007. L’Ansa lancia l’attesa notizia. “La polizia di Stato ha arrestato l’autore dell’omicidio di Gianluca Congiusta. L’assassino è Tommaso Costa considerato dagli investigatori a capo dell’omonima cosca che opera a Siderno. Secondo l’accusa Costa sarebbe l’ideatore e l’esecutore materiale dell’omicidio del commerciante di telefonia mobile ucciso nel 2005.L’assassino e’ stato arrestato insieme ad altre quattro persone accusate di essere legate alla famiglia Costa”.
Poco dopo un nuovo lancio. “Ucciso da un boss della ‘ndrangheta perché si è ribellato al pizzo. Svolta nelle indagini sull’omicidio di Gianluca Congiusta, giovane calabrese gestore di un negozio di telefonia eliminato per aver cercato di impedire l’attività estorsiva nei confronti di un suo amico commerciante a Siderno (Reggio Calabria). Il giovane per fare cessare le continue richieste di pizzo si sarebbe infatti rivolto ad alcuni suoi conoscenti”. Quell’amico commerciante, in realtà, era il suocero Antonio Scarfò, destinatario di una missiva estorsiva e di una serie di azioni intimidatorie.
E’ l’ora del processo dinanzi alla Corte d’Assise di Locri, presieduta da Bruno Muscolo. Le udienze vanno avanti. E mancano parecchi mesi ancora prima di giungere al verdetto finale e far luce sulla morte di Luca. Oggi sono quattro gli anni senza di lui. “E’ un vuoto incolmabile – dice Donatella Catalano, per Luca la mamma “intoccabile” – mio figlio vive attraverso gli sguardi e nei cuori di tutte quelle persone che lo hanno amorevolmente amato”. Un vuoto. Luca.
ILMAGGIOLONE GIALLO
Un’autovettura identificava il suo modo di essere.Stravagante,fantasioso,geniale.
Un maggiolone di colore giallo che era diventata quasi una “mascotte” per Gianluca,
e un simbolo per Siderno ed i suoi negozi di telefonia mobile.
LA MARCIA DEL SILENZIO
Un anno dopo il delitto di Gianluca la famiglia e la città scendono in piazza.
La marcia del silenzio si è svolta il 24 maggio del 2006.
“Abbiamo sfilato in silenzio,come d’altra parte silenzio c’è da parte degli inquirenti”
Dicono i famigliari della vittima.
IL MONUMENTO
Due anni Dopo,il 24 maggio del 2007,con una solenne cerimonia e con la presenza di Don Luigi Ciotti,la Città di Siderno,prima in Italia,dedica un monumento alle vittime innocenti della mafia,in contrada Lenza,nel luogo dove venne barbaramente ucciso Gianluca Congiusta.
CERTEZZA DELLA PENA
MARIO CONGIUSTA il 21 marzo a Napoli,in occasione della giornata antimafia di Libera,con la figlia Alessandra indossa due guanti con una scritta “provocatoria” certezza della pena.Su facebook dà il via ad una raccolta di firme da inviare al Ministro della Giustizia Angelino Alfano.
Questo servizio è stato curato da Michele Inserra e Raffaella Rinaldis per il Quotidiano
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(Chi volesse firmare la petizione per la CERTEZZA DELLA PENA può cliccare sulla foto sopra)