Università di Messina: l‘Associazione Gianluca Congiusta domani alla manifestazione contro chiusura sede di locri
Mario Congiusta ricorda Gramsci: la cultura è essenziale per comprendere i propri diritti e i propri doveri. pronta una borsa di studio titolata a Gianluca Congiusta
Era la matricola 190979. Immatricolato il 12 settembre 2003 alla Facoltà di Scienze politiche, corso di laurea Servizio sociale, Gianluca Congiusta è stato tra i primi a essere iscritto alla sede distaccata di Locri dell’Università degli studi di Messina. Anche per questa ragione l’associazione “Gianluca Congiusta Onlus” parteciperà domani, giovedì 4 novembre, alla manifestazione indetta dagli studenti per evitarne la chiusura
Spiega Mario Congiusta, padre di Gianluca e Presidente della onlus dedicata al figlio: «Condividiamo la lotta dei ragazzi per il diritto allo studio nella propria terra, un diritto che diventa ancora più importante e imprescindibile quando si è, come era Gianluca, studenti lavoratori. Anche Gianluca era, e potrebbe essere ancora, uno di loro: ecco perché saremo in prima linea a sostenere la protesta dei tanti nostri figli che rischiano di dover abbandonare l’università per ragioni burocratiche, mancati pagamenti, inadempienze, mancanza di fondi. A chi ha deciso di investire su se stesso per portare professionalità e conoscenza in questa terra che ha bisogno di progredire e di nuova linfa vitale non possiamo rispondere con blocchi burocratici, che non possono e non devono compromettere il loro futuro».
L’associazione “Gianluca Congiusta Onlus” aveva previsto di indire una borsa di studio intitolata a Gianluca: dalla fine dell’estate stava lavorando per individuare modi e tempi di questo programma, ma era unanime la volontà di appoggiarsi alla sede di Locri. Nella speranza che rimanga aperta, la borsa di studio sarà disponibile in quest’anno accademico, come sottolinea Mario Congiusta: «Faremo il possibile affinché l’istituenda Fondazione, in cui 19 comuni hanno già deliberato di entrare, e comunque aperta anche ai privati, possa raccogliere la somma da affiancare allo stanziamento della Provincia di Reggio Calabria, che ha deliberato di pagare circa il 50% del debito richiesto dall’Università di Messina. Gianluca, impegnato come imprenditore, si sarebbe potuto laureare solo grazie ad un corso di laurea nella Locride. Come lui anche molti altri giovani di questo territorio, alcuni dei quali privi della possibilità economica di andare a Messina, non avrebbero questa possibilità se la sede fosse chiusa. Gianluca, purtroppo, non potrà mai terminare i propri studi, ma l’associazione che lavora in suo nome farà il possibile e l’impossibile perché il maggior numero di giovani possano raggiungere il traguardo che a lui è stato negato. Lo dobbiamo ai nostri figli, lo dobbiamo alla nostra terra, ma lo dobbiamo, soprattutto, a noi. A noi che oggi abbiamo il dovere di porre le basi per il futuro dei nostri figli, tenendo sempre presente quanto sosteneva Gramsci sulla cultura, che “è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere il proprio valore storico, la propria funzione nella vita, i propri diritti, i propri doveri”. E ciascuno di noi sa quanto sia importante, per i nostri ragazzi, comprendere la propria funzione, i propri diritti e i propri doveri in un territorio difficile come la Locride».