Mannaia sui clan mafiosi baresi Di Cosola e Stramaglia: 92 arresti

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Mannaia sui clan mafiosi baresi Di Cosola e Stramaglia: 92 arresti

BARI – Duro colpo inferto ai clan mafiosi baresi rivali, Di Cosola e Stramaglia, protagonisti negli ultimi anni di numerosi episodi di sangue per il controllo esclusivo dei traffici di droga. Ordinanza di custodia cautelare per 92 presunti affiliati, eseguita dalla squadra mobile della Questura di Bari su disposizione del Gip del Tribunale di Bari, Giuseppe De Benedictis, che ha accolto le richieste dei Pm inquirenti Desirè Digeronimo, Elisabetta Pugliese e Francesca Romana Pirrelli.

Notificato in carcere il provvedimento restrittivo per il capoclan Antonio Di Cosola. Provvedimento restrittivo notificato anche ai capiclan della famiglia Stramaglia, Michele Stramaglia (figlio del boss Michelangelo, ucciso in un agguato nel 2009) e Giuseppe Barbetta. Reati contestati associazione mafiosa, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsioni a danni di imprenditori edili e di titolari di frantoi oleari e incendi. Impiegati circa 600 agenti di polizia, che stanno compiendo arresti e perquisizioni anche a Milano, Novara, Udine, Milazzo (Messina), Foggia e Cerignola.

Maxisequestro di droga. Sequestrate circa 40 Kg di sostanze stupefacenti, numerose pistole e due fucili mitragliatori Kalashnikov. Monitorati della squadra mobile diretta da Fausto Lamparelli diversi episodi di sangue, tra cui l’omicidio del presunto affiliato al clan Stramaglia Martino Salatino (Agosto 2008). Già condannati in primo grado a 30 anni di reclusione Antonio Foggetti e Giulio Martino, oltre al sequestro delle due pistole utilizzate per il delitto.

«L’operazione, che ha consentito di azzerare due dei clan più agguerriti della mafia barese – ha sottolineato Roberto Maroni, ministro dell’Interno – E’ una delle più imponenti che sia mai stata condotta in Puglia, ed è il risultato dell’ottimo lavoro che sta facendo il Tavolo tecnico di coordinamento delle Forze di Polizia delle province di Bari e Foggia».

Arresto in Friuli. Arrestato a Cervignano del Friuli (Udine) anche Vittorio Maiorano, 40 anni, ancora residente a Gravina di Puglia (Bari), grazie alla collaborazione tra le questure di Bari e Udine. Secondo quanto appreso, Maiorano non ha opposto resistenza, ed ora sarebbe stato rinchiuso nel carcere di Udine.

Giunto in Friuli con la famiglia circa un anno fa, gestiva a Cervignano una attività di ristorazione di fronte alla locale stazione dei Carabinieri. «Sono stupito e amareggiato –il commento del sindaco Piero PaviottiPerché queste persone, che possono contare su ingenti capitali, si insinuano nel nostro tranquillo tessuto sociale senza dare troppo, o per nulla, nell’occhio”. Mai nessuno mi ha riferito nulla, la chiosa del sindaco Paviotti all’ANSA.

Grasso, senza soste la politica giudiziaria. La politica giudiziaria non ha pause, non ha soste né distrazioni, il commento di Piero Grasso, procuratore nazionale antimafia. «Le recenti operazioni a Catania, Napoli e Bari dimostrano che l’attenzione su questi fenomeni non si è mai abbassata. Non ci potrà mai essere una pausa nell’attività di tutela della sicurezza dei cittadini».

Incessante l’opera di smantellamento di ogni forma di criminalità mafiosa da parte dello Stato.«Quasi un centinaio fra boss e affiliati sono stati assicurati alla giustizia e, quel che più conta, sono stati smantellati i pesanti traffici di stupefacenti che le due pericolose organizzazioni mafiose svolgevano nella zona – la nota del ministro della Giustizia Angelino Alfano, dopo una telefonata al procuratore della Repubblica di Bari, Antonio LaudatiIl mio plauso e la mia gratitudine vanno ai magistrati inquirenti della Dda barese ed ai quasi 600 agenti di polizia della squadra mobile della Questura di Bari, che hanno messo a segno un altro durissimo colpo contro la criminalità mafiosa».