No alla costituzione di “parte civile” Processo Congiusta
Alessandro Figliomeni SIDERNO – Uno dei tanti episodi ripresi dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia, nel copro del dispositivo di fermo, per tracciare la figura di Alessandro Figliomeni è quello riferito alla mancata costituzione di parte civile dell’amministrazione comunale di Siderno al processo per l’omicidio di Gianluca Congiusta: il giovane imprenditore sidernese, ucciso nel 2005, per il cui omicidio è attesa la sentenza di primo grado dei giudici di Locri.
Non soltanto un uomo preoccupato, quindi, ma il comportamento dell’ex sindaco Figliomeni sarebbe da ricondurre alla sua vicinanza alle cosche. «Soltanto così, peraltro – dicono i magistrati della Dda di Reggio Calabria – possono spiegarsi talune affermazioni del Figliomeni: “noi abbiamo deciso di non costituirci parte civile nell’omicidio di Gianluca Congiusta, perché siamo sul territorio e conosciamo bene il territorio e siamo sicuri.e siamo sicuri che porteremmo l’amministrazione dentro in una situazione estremamente imbarazzante.”».
La vicenda di Gianluca Congiusta era diventata scomoda. Anche Mario Congiusta, il padre del giovane imprenditore ucciso a Siderno, era finito nell’occhio del ciclone. In particolare l’avvocato Maria Tripodi, che difende Tommaso Costa nel processo per l’omicidio Congiusta ed in passato componente dell’ufficio legale del comune di Siderno, chiama Alessandro Figliomeni per lamentarsi. E’ il luglio del 2007 e Mario Congiusta, nel cuore di Siderno, stava rilasciando un’intervista televisiva. Questo lo stralcio della telefonata: «Alessandro: Pronto?; Maria: Sindaco, scusami, sono Maria Tripodi .ma mi serve assolutamente., senti, con via Bello, avete chiuso con un’ordinanza.?; Alessandro Via Bello..? Io no so niente di via Bello.inc.; Maria: Noo, ora ti spiego perché c’è Mediaset, che intervista Congiusta. La strada è chiusa con dei nastri, non si può passare; Alessandro: E che vuoi che facciamo?; Maria: E non lo so, voglio dire, le interviste già le ha rilasciate a Locri, che vada in altri posti, via Bello non è casa sua, i Vigili mi hanno detto, che probabilmente c’è un’ordinanza che loro non hanno. Io voglio essere informata, un po’ di trasparenze Sandro, perché mi interessa.».
gio. ve. |