Nota di Antonio Larosa (Prc) sul processo Congiusta

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Nota di Antonio Larosa (Prc) sul processo Congiusta

Di seguito la nota diffusa da Antonio Larosa, segretario provinciale PRC Reggio Calabria:

I fatti, quelli con la corazza dura e resistente nel tempo, ci hanno infine dato ragione.
Da una parte, l’arresto dell’ex Sindaco di Siderno Figliomeni e il relativo disvelamento dei torbidi rapporti intrattenuti dalla politica locale con le consorterie mafiose. Dall’altra, la sentenza di condanna definitiva per l’assassinio di Gianluca Congiusta e la vittoria – fra gli altri – delle istituzioni che hanno voluto costituirsi parte civile.
I fatti ci hanno premiato.

Tre anni fa, in maniera quasi solitaria, rispondendo alle intelligenti sollecitazioni di Mario Congiusta, abbiamo spronato a più riprese il Comune di Siderno – allora guidato dall’Ing. Figliomeni – a chiedere la costituzione di parte civile, fatto simbolico e al contempo materiale di risoluto schieramento sul fronte della legalità. Non farlo, rinunciarvi con ambigue motivazioni di carattere tecnico, scrivevamo tre  anni fa in relazione a Siderno e ribadiamo oggi per ogni realtà locale, “significa lasciare un alone di ambiguità, quasi un velo d’ombra sulla collocazione – senza se e senza ma – da parte delle istituzioni pubbliche a favore della legalità repubblicana (ci piace definirla così) e contro la “zona grigia” para-mafiosa”. Da garantisti autentici, consideriamo Figliomeni innocente fino a prova contraria e gli auguriamo di poter dimostrare la propria estraneità rispetto alle gravissime accuse mossegli. Da militanti politici che provano a compenetrare l’articolato tessuto sociale e culturale delle nostre comunità, consideriamo quella scelta dell’Amministrazione Figliomeni un messaggio di non-belligeranza nei confronti della ‘ndrangheta locale, un messaggio che sarebbe (condizionale d’obbligo) in piena sintonìa con le intercettazioni che riguardano Alessandro Figliomeni.
Anche per questo, la condanna a Costa e Curciarello quali responsabili dell’omicidio Congiusta è un segnale di grande speranza per il contrasto alla ‘ndrangheta e per l’affermazione della legalità. La sentenza del Tribunale di Locri, infatti, garantisce giustizia innanzitutto alla famiglia di Gianluca Congiusta e in particolare al padre Mario, instancabile animatore di legalità e democrazia: l’individuazione di un responsabile, in una terra dalle mille ingiustizie quale la nostra, è di per sé un atto di assoluta innovazione; la sentenza, però, è anche una lezione per la classe dirigente della nostra provincia, uno schiaffo delle istituzioni repubblicane nei confronti di quella politica e di quelle autorità amministrative che non intendono collocarsi risolutamente in contrapposizione alla violenza mafiosa, anche con atti quali la costituzione di parte civile e proprio come avvenuto con la vecchia amministrazione comunale di Siderno.
I fatti hanno dimostrato la bontà delle nostre ragioni, e lo vogliamo rivendicare. Con umiltà e con sobrietà, ma lo vogliamo rivendicare.
E’ anche questo il modo di ricordare Gianluca e di essere accanto alla sua famiglia.