La resistenza alle nuove dittature

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La resistenza
alle nuove
dittature

Mario Congiusta si aggiudica il Valsusa Filmfest
Riconoscimento destinato alle realtà impegnate a difendere e tutelare i diritti dell’umanità


SIDERNO (RC) «Per aver lottato in un contesto difficile alla ricerca della verità»: questa la motivazione essenziale quanto esaustiva con cui è stato assegnato a Mario Congiusta il premio Bruno Carli al Valsusa Filmfest 2011.

 

Mario Congiusta, come il partigiano Bruno Carli, protagonista di una nuova Resistenza, quella contro ogni moderna dittatura della sopraffazione e della tracotanza; contro la violenza del potere, contro l’ingiustizia e l’oscurantismo.
Congiusta come Carli. Questi tra le montagne impervie della Valsusa, nelle brigate antifasciste, giovanissimo eroe della liberazione nazionale;
Mario nella Locride dell’arroganza e del dolore, paladino della libertà da ogni forma di prevaricazione. Mario, «in un contesto difficile », come recita la motivazione, «alla ricerca della verità».

Ed è chiarissima l’immagine del territorio ferito, chiuso, respingente, quanto quella della sua fiera lotta perché verità e giustizia suggellassero la vicenda giudiziaria sul barbaro omicidio del figlio Gianluca, ucciso a Siderno, nel 2005, a soli 32 anni. Il processo si è concluso nel dicembre del 2010 con la condanna di esecutori e mandanti.

Su quella battaglia il regista Vincenzo Caricari ha realizzato il film-verità “La guerra di Mario”, prodotto da
Asimmetrici Film. Un documento che ha varcato i confini nazionali con la forza di una narrazione autentica, diretta, e la figura coraggiosa e caparbia di Mario.

La Calabria che reagisce, che si ribella, che non si arrende. La Calabria che resiste.

Il premio a Mario Congiusta è stato consegnato, in maniera emblematica, lunedì scorso, 25 aprile, nella città di Venaus.
«Questo è davvero un bellissimo riconoscimento – ci dice Mario Congiusta – sia per la cerimonia, svoltasi in una data altamente simbolica e in una delle città “resistenti”, in prima linea sul fronte “No Tav”, sia per la motivazione che evidenzia le contraddizioni del contesto socio-culturale in cui viviamo».


Prima di lui avevano ricevuto il premio l’associazione “Radio Aut Cinisi” di Palermo, impegnata contro le mafie nel nome del suo fondatore Peppino Impastato, l’associazione salentina “Coppula tisa”, la cui azione tende a preservare il territorio dall’abusivismo edilizio, l’antico popolo dei Mapuche, stanziato tra il Cile e l’Argentina, esempio di resistenza per la difesa delle proprie radici, e di recente gli operai dell’Innse di Milano, la fabbrica che doveva chiudere e che invece è sopravvissuta grazie alla determinazione di quattro di loro che, per otto giorni e otto notti, rimasero attaccati a un carro ponte per salvare la propria dignità di lavoratori.
Con Mario Congiusta, “resistente” a pieno titolo, lui che non ha mai permesso che la tragedia di suo figlio divenisse una storia come tante e anzi ne ha fatto il simbolo di una battaglia civile che riguarda tutti, c’era anche il giovane Caricari. “La guerra di Mario” del regista sidernese racchiude lo spirito battagliero di Congiusta, le rabbie, le tristezze e soprattutto quell’alto senso civico per cui il Valsusa Filmfest lo ha voluto inserire tra gli esempi più concreti e significativi di quanti, ogni giorno, con coraggio e spesso quasi in solitudine, vivono una nuova Resistenza.
Maria Teresa D’Agostino