Processo ”Crimine”:
pm Gratteri invoca oltre 1500 anni di carcere per la ‘ndrangheta della provincia reggina
di Claudio Cordova – Quasi millesettecento anni di carcere sono stati richiesti dal procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria , Nicola Gratteri (nella foto), nell’ambito del maxiprocesso “Crimine”, procedimento storico che si celebra al cospetto del Gup di Reggio Calabria Giuseppe Minutoli.
Nel procedimento, celebrato con rito abbreviato, vi sono alla sbarra ben centoventi imputati, accusati di far parte della ‘ndrangheta dei tre mandamenti della provincia di Reggio Calabria, ionico, tirrenico e centrale, riguardante, ovviamente il capoluogo. Un’altra quarantina di imputati ha scelto, invece, l’ordinario, che si celebra al cospetto del Tribunale Penale di Locri. Un processo scaturito dalla maxioperazione del 13 luglio 2010 in cui, sull’asse Reggio-Milano, furono tratti in arresto oltre trecento presunti affiliati. Secondo la ricostruzione del pool di investigatori coordinato dal pm Gratteri la ‘ndrangheta si sarebbe strutturata con un organo superiore, detto “Provincia”. Una ricostruzione che in passato non era mai stata riconosciuta con sentenza definitiva, soprattutto con riferimento ai processi “Olimpia” e “Armonia”. Il procedimento “Crimine” può essere il maxiprocesso calabrese, storico come quel maxiprocesso che in Sicilia, sulla scorta delle indagini di Giovanni Falcone, si è celebrato circa 25 anni fa.
Gratteri, dunque, è intervenuto nell’ultima delle tante udienze dedicate all’accusa: all’interno dell’aula bunker, nelle scorse settimane, hanno effettuato la loro parte di requisitoria il procuratore aggiunto Michele Prestipino, cui è stata affidata l’apertura della discussione, ma anche i sostituti procuratori Antonio De Bernardo, Giovanni Musarò e Maria Luisa Miranda. Nell’indagine emerse la figura di Domenico Oppedisano, 80enne di Rosarno, fino a quel momento sconosciuto: secondo gli inquirenti, Oppedisano avrebbe rivestito l’importante ruolo di “Capocrimine” nell’annuale riunione presso il Santuario di Polsi, nel corso della quale gli affiliati discutono e cercano di trovare soluzioni su gerarchie e diatribe in seno all’associazione criminale. Nel procedimento sono parti civili la Regione Calabria, la Provincia di Reggio Calabria, l’Anas e le associazioni Sos Impresa e FAI (Federazione Antiracket Italiana), ma, soprattutto, la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero dell’Interno.
Proprio Domenico Oppedisano è tra i destinatari delle richieste più pesanti, 20 anni di reclusione. Quello che è indicato dagli inquirenti come il “Capocrimine” della ‘ndrangheta è comunque in ottima compagnia, visto che 20 anni di carcere sono stati invocati anche per soggetti del calibro di Rocco Aquino, Remingo Iamonte, Nicola Gattuso, Peppe Marvelli e Giuseppe Commisso, detto “il Mastro”.
Queste, nel dettaglio le richieste del pm Nicola Gratteri: Giovanni Agnelli 10 anni di reclusione, Mario Gaetano Agostino 20 anni di reclusione, Giovanni Alampi 16 anni, Giuseppe Albanese 16 anni, Antonio Altamura 12 anni, Emilio Andrianò 18 anni, Domenico Aquino 6 anni, Gianfranco Aquino 5 anni, Giuseppe Aquino 16 anni, Nicola Rocco Aquino 14 anni, Rocco Aquino 20 anni, Domenico Belcastro 18 anni, Giuseppe Belcastro 12 anni, Domenico Bellocco 14 anni, Saverio Boschetto 14 anni, Carlo Bruzzese 12 anni, Isidoro Cosimo Callà 20 anni, Domenico Chilà 14 anni, Stefano Chilà 10 anni, Francesco Commisso 14 anni, Giuseppe Commisso 20 anni, Michele Correale 18 anni, Carmelo Costa 16 anni, Domenico D’Agostino 18 anni, Raffaele D’Agostino 16 anni, Filippo Dattola 12 anni, Cosimo De Leo 16 anni, Giorgio Demasi 18 anni, Massimo Fida 12 anni, Giuseppe Figliomeni 14 anni, Rosario Filippone 14 anni, Domenico Focà 18 anni, Salvatore Fragomeni 16 anni, Domenico Frascà 5 anni, Giuseppe Gagliuso 4 anni, Salvatore Giuseppe Galati 14 anni, Antonio Galea (classe 1954) 16 anni, Antonio Galea (classe 1962) 16 anni, Antonio Gattellari 16 anni, Andrea Gattuso 14 anni, Antonino Gattuso 14 anni, Carmelo Gattuso 12 anni, Domenico Gattuso 14 anni e 8 mesi, Nicola Gattuso 20 anni, Vincenzo Gattuso 18 anni, Osvaldo Gioberti 14 anni, Bruno Gioffrè 20 anni, Remingo Iamonte 20 anni, Giuseppe Iannone 4 anni, Giuseppe Romeo Iaria 8 anni, Domenico Ieropoli 12 anni, Francesco Ietto 14 anni, Rocco Lamari 20 anni, Sotirio Santo Larizza 14 anni, Cosimo Giuseppe Leuzzi 20 anni, Vincenzo Longo 20 anni, Antonino Macheda 10 anni, Salvatore Macrì 16 anni, Antonio Maesano 12 anni, Giovanni Maesano 12 anni, Claudio Umberto Maisano 14 anni, Filiberto Maisano 20 anni, Francesco Maisano 12 anni, Saverio Manglaviti 14 anni, Michele Marasco 18 anni, Rocco Marasco 10 anni, Giuseppe Martello 12 anni, Giuseppe Marvelli 20 anni, Francesco Marzano 16 anni, Rocco Mazzaferro 10 anni, Paolo Meduri 20 anni, Francesco Maleca 10 anni, Demetrio Meniti 16 anni, Giovanni Minniti 10 anni, Leone Modafferi 12 anni, Saverio Mollica 16 anni, Carmelo Muià 16 anni, Domenico Antonio Napoli 14 anni, Pasquale Napoli 8 anni, Salvatore Napoli 14 anni, Bruno Nesci 20 anni, Domenico Oppedisano 20 anni, Michele Oppedisano 16 anni, Pasquale Oppedisano 14 anni, Pietro Oppedisano 14 anni, Raffaele Oppedisano 12 anni, Luigi Palmanova 12 anni, Antonio Nicola Papaluca 14 anni, Bruno Paviglianiti 12 anni, Carmelo Paviglianiti 14 anni, Paolo Paviglianiti 12 anni, Antonino Pesce 10 anni, Savino Pesce 10 anni, Bruno Pisano 10 anni, Sebastiano Praticò 18 anni, Giuseppe Prestopino 14 anni, Domenico Prochilo 12 anni, Giovanni Pronestì 10 anni, Giuseppe Raso 18 anni, Salvatore Romeo 18 anni, Antonino Sapone 14 anni, Rodolfo Scali 18 anni, Damiano Sgambelluri 10 anni, Sebastiano Stelitano 18 anni, Luca Surace 14 anni, Damiano Ilario Tassone 12 anni, Vincenzo Tavernese 15 anni, Biagio Tramonte 12 anni, Giuseppe Trapani 20 anni, Giuseppe Trichilo 6 anni, Giovanni Tripodi 16 anni, Giuseppe Vecchio 12 anni, Rocco Violi 14 anni, Vincenzo Zappia 12 anni, Carlo Domenico Zavaglia 4 anni, Annunziato Zavettieri 14 anni, Rocco Zoccali 18 anni, Kewin Zurzolo 8 anni.
Il pm Gratteri ha richiesto l’assoluzione per non aver commesso il fatto solo per due soggetti: Michele e Vincenzo Archinà. Adesso inizierà la girandola degli interventi difensivi (tra gli altri gli avvocati Maurizio Punturieri, Umberto Abate, Francesco Calabrese, Giuseppe Putortì e Alfredo Foti). La discussione delle difese, comunque, impegnerà diverse settimane.