La multinazionale soffia il brand

Print Friendly, PDF & Email

Un’agenzia di comunicazione denuncia la sottrazione del marchio da parte di una casa d’abbigliamento

La multinazionale soffia il brand

Il sidernese D’Agostino promette battaglie legali:”maglie ritirate dal mercato”

di Emanuela Alvaro

La storia si ripete: il gigante che schiaccia quelli più piccoli di lui, senza preoccuparsi di niente e di nessuno.

Questa volta però i “piccoli” non ci stanno e procederanno finché otterranno il risultato sperato, giustizia! I “piccoli” sono un gruppo di ragazzi, componenti di una crew milanese, Liuzzo’s Factory, che si occupa di creazione di eventi, supporto artisti, documentari e tutto ciò che si riferisce al settore comunicazione, facendolo in modo non standardizzato. Una crew che ha punti di riferimento in tutt’Italia. Una multinazionale gli “rapisce” il loro “guru spirituale”, Bob, un faccione con barba e cappellino. Un marchio registrato nella tarda mattinata del 20 gennaio scorso. La multinazionale se ne appropria stampandolo su maglie, variandone solo la scritta sul cappellino. Maglie che, a breve, sarebbero state commercializzate. Bob, per i ragazzi della Liuzzo’s Factory è, invece, un modo anche per auto finanziarsi i progetti, ma non, sicuramente, per fare moda, mondo che, in molto casi, hanno anche duramente contestato.

Sono venuti a conoscenza di quanto stesse accadendo, dall’inchiesta di FpS Media, un’agenzia giornalistica milanese, la quale ha anche chiesto agli utenti del web se secondo loro fossero stati i componenti della Liuzzo’s Factory ad essersi “venduti” Bob o se si trattasse di “plagio” da parte di un brand d’abbigliamento Made in Italy.

«Bob non è stato venduto a nessuno! Ci siamo già mossi legalmente e quest’aspetto è stato da subito chiarito. Le maglie in questione – spiega Salvatore D’Agostino, di Siderno, uno dei componenti della Liuzzo’s Factory – saranno ritirate dal mercato, ma se non avessimo fatto in tempo, se non ce ne fossimo accorti subito, da gennaio prossimo avrebbero invaso i negozi, e magari saremmo passati noi come i “copioni” o i “venduti” della situazione. Come in altri casi è accaduto! Da parte della multinazionale nessun commento, interagiscono solo attraverso i propri legali».

Si chiede ai giovani di impegnarsi, ma quando lo fanno, spesso, gli si assesta un bel calcio alle ginocchia per farli cadere e perdere quel margine di autonomia guadagnato. Ma questa volta non è andata come al solito e i “piccoli”, rialzandosi, hanno fatto sentire la propria voce.

A volte Davide batte Golia (speriamo sia così)