LOCRI. La Polizia arresta i responsabili dell?omicidio di Salvatore Cord

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LOCRI. La Polizia arresta i responsabili dell’omicidio di Salvatore Cordì

Reggio Calabria 18 dicembre 2008. Alle prime ore di stamani, agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Siderno e della Squadra Mobile di Reggio Calabria, diretti rispettivamente dai dottori Luigi Silipo e Renato Cortese hanno tratto in arresto quattro persone coinvolte nell’omicidio di Salvatore Cordì.

Gli arrestati sono:

1. Antonio Cataldo (nella foto), alias “papuzzella”, 52 anni, pluripregiudicato (ordinanza notificata presso il carcere di Ascoli Piceno dove si trova ristretto dovendo scontare una pena per associazione a delinquere di tipo mafioso che scade domani);

2. Michele Curciarello, 46 anni, pregiudicato. Tratto in arresto a Siderno;

3. Antonio Martino, 32 anni, pluripregiudicato. Tratto in arresto a Siderno;

4. Antonio Panetta, 31 anni, pluripregiudicato, sorvegliato speciale. Tratto in arresto a Rimini.

I quattro sono stati raggiunti dall’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip presso il Tribunale di Reggio Calabria Roberto Lucisano su richiesta del sostituto procuratore Dda Antonio De Bernardo e del procuratore capo Giuseppe Pignatone, perchè ritenuti responsabili dell’omicidio di Salvatore Cordi’, alias “u cinesi”, assassinato a Siderno il 31 maggio 2005.

Antonio Cataldo è accusato di essere il mandante dell’omicidio, Michele Curciarello, Antonio Martino gli esecutori materiali e Antonio Panetta concorrente nel reato insieme a Domenico Zucco, 26 anni, arrestato il 19 dicembre 2005 per il medesimo reato.

Il 31 maggio 2005, Salvatore Cordì venne ucciso a colpi di lupara. L’episodio fu subito inquadrato nella faida da anni in corso a Locri tra le cosche rivali dei Cordì e dei Cataldo, come risposta all’omicidio di Giuseppe Cataldo, avvenuto a Locri il 15 febbraio 2005, in quanto entrambi erano considerati, prima della loro eliminazione, i vertici delle rispettive organizzazioni criminali.

A conferma del quadro accusatorio, infatti, già nel dicembre 2005 venne tratto in arresto, in quanto accusato dell’omicidio di Cordì, Domenico Zucco, per il quale è attualmente in corso il processo dinnanzi la Corte d’Assise di Locri.

Secondo la ricostruzione emersa nel corso delle indagini, svolte attraverso attività tecnica e riscontri alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Domenico Novella, Antonio Cataldo avrebbe deciso l’eliminazione del rivale Salvatore Cordì’, chiedendo “permesso” di eseguire l’omicidio in un territorio non di sua competenza.

A Siderno si sarebbe rivolto alla famiglia Curciarello, trovando Michele, animato soprattutto da sentimenti personale (vendicare la morte di suo cognato Pietro Caccamo, ucciso in agguato mafioso a Siderno nel dicembre del 2000, marito di Gisella Curciarello e figlio maturale di Michele Cataldo) e nel nipote di questi Antonio Martino, i complici ideali per portare a termine il delitto.

Raggiunto dall’ordinanza anche Antonio Panetta che, stante la ricostruzione del fatto, è coinvolto nel delitto in quanto avrebbe fornito appoggio proprio a Domenico Zucco. Con gli odierni arresti, la cosca Cataldo è stata decapitata.

L’arresto di Antonio Cataldo, infatti, va ad aggiungersi alla cattura dell’omonimo cugino di 44 anni, avvenuta qualche giorno addietro a Locri quando è stato rintracciato presso l’abitazione dei genitori dopo che si era dato alla latitanza a seguito di una condanna a 30 anni di reclusione emessa il 30 ottobre dal Tribunale di Paola.