Facebook e mafia: c’ ? anche il gruppo di chi si indigna

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Facebook e mafia: c’è anche il gruppo di chi si indigna

 

La notizia della presenza su Facebook di gruppi di fans dei boss mafiosi ha smosso, com’era lecito attendersi, il popolo del web, soprattutto quello del social network del momento.

 Raffaele Bruina, un 18enne di Grammichele, infatti, ha creato un gruppo di protesta, dal titolo che ha in sé lo scopo della sua iniziativa: Fuori la mafia da Facebook.

Gli iscritti sono più di 8000 (ma destinati a salire con il proseguire del tempo) e sulla bacheca tutti sono concordi nel chiedere la chiusura repentina delle pagine incriminate.

Il ragazzo siciliano ha dichiarato di avere creato il gruppo perché mosso dal desiderio di riscattare l’immagine di coloro che hanno dato la vita per lottare contro la mafia e “tutte le adesioni dimostrano che la coscienza civile, il rispetto per la memoria e la volontà di cambiamento sono più forti dell’arroganza e della volgarità di chi sostiene i mafiosi”.Sulla bacheca di Fuori la mafia da Facebook ha lasciato un messaggio indignato anche Mario Congiusta, padre di Gianluca, ragazzo di Locri, ucciso dalla mafia calabrese il 24 maggio 2005 “per non essiersi piegato alla richiesta di pizzo”.

Sul popolare social network, intanto, le pagine relative ai boss mafiosi sono ancora online e la notizia ha varcato i confini italiani. Di certo sarà arrivata anche all’inventore di Facebook, il giovane statunitense Mark Zuckerberg, che quando fondò il sito nel 2004, di certo non poteva immaginare questo genere di deriva.

 

 

Il gruppo “Amici di Gianluca Congiusta è gemellato con  

Fuori la mafia da Facebook

 Iscriviti anche tu cliccando sulla foto di Gianluca.