CALABRIA PROCURE VUOTE STOP UDIENZE

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Il grido di allarme dopo una riunione dei procuratori "Ormai molte sedi non sono in grado di funzionare"

Calabria, procure vuote "Tra poco stop alle udienze"

di GIUSEPPE BALDESSARRO

 TRA qualche settimana non saranno più in grado di garantire neppure le udienze. Per non parlare di indagini e inchieste destinate a fermarsi. La giustizia rischia la paralisi nell'intera regione. Niente più inchieste contro la 'ndrangheta in Calabria. Nulla contro la corruzione, men che meno contro i reati comuni.

  Il grido dall'allarme ieri è stato lanciato dai 13 procuratori a conclusione di un vertice che si è tenuto a palazzo di Giustizia di Catanzaro. Una riunione nella quale a parlare sono stati i numeri. L'indice di scopertura delle procure calabresi sta per toccare il 40%, con punte dell'80% (a Palmi e Vibo Valentia) ed il 100% della Procura dei minorenni di Reggio Calabria.

Solo per fare qualche esempio a Palmi, nella piana di Gioia Tauro su un organico che prevede 10 magistrati resteranno in 2. A Vibo valentia 1 su 6. E a Locri 2 su 8. Ma non va meglio nelle altre procure dove le percentuali dei posti scoperti supera di molto il 50%. Procure di frontiera, in molti casi. Come quelle di Crotone o Paola. Uffici che già allo stato sono sommersi di lavoro e che a breve collasseranno.

I procuratori hanno auspicato che "l'emergenza possa essere fronteggiata con il ricorso alle incentivazioni previste dalla legge di cui sollecitano l'urgente attuazione" ed hanno chiesto che "governo e Parlamento adottino tutte le iniziative perché siano presto apportate le necessarie modifiche alla legge sull'ordinamento giudiziario in modo da consentire di nuovo, nel rispetto dei principi costituzionali, di rifornire di magistrati le procure".

La carenza di organico, dice il Procuratore di Catanzaro Vincenzo Lombardo che ha letto il documento conclusivo, "si è venuta a creare per effetto della recente legge che fa divieto di destinare alle Procure i giovani vincitori di concorso. Ne consegue che l'unica fonte di approvvigionamento delle Procure del Sud risulta del tutto inaridita".
I capi degli uffici hanno ribadito che molte sedi "non saranno in grado di funzionare, impedendo sia lo svolgimento delle indagini, sia l'esercizio dell'azione penale, sia la stessa celebrazione dei processi in un territorio caratterizzato da ogni forma di illegalità e dalla presenza della 'ndrangheta unanimemente riconosciuta come la più pericolosa e potente tra le organizzazioni criminali".

E' chiaro che gli incentivi a venire in Calabria devono essere adeguati. Non basta più quanto fatto fino ad oggi. Lo dicono le richieste: su 27 posti pubblicati per l'ultimo concorso, 25 sono senza aspiranti. I 2 soli posti che verranno coperti saranno attribuiti a magistrati già in servizio presso altri uffici calabresi.
In più c'è da dire che dalla regione andranno via in 15, con l'effetto che da 27 scoperture si salirà a 42. In Calabria la giustizia si fermerà. Dicono i procuratori: "Nessuno vuole fare il pm nella regione. E nessuno è sufficientemente incentivato a venire a farlo"