I killer dei sassi fuori dal carcere
Tortona, 12anni fa i lanci dal cavalcavia. In quattro ai domiciliari: buona condotta. I tre fratelli Furlan e il cugino Paolo già a casa. Uccisero una donna sull´A21 Piacenza-Torino

I bambini cresciuti che giocavano ad uccidere
di Federica Cravero
Tortona (Alessandria) – La «banda della Cavallosa» è tornata a casa. Sono finiti gli anni del carcere per i fratelli Franco, Paolo e Alessandro Furlan e il cugino Paolo Bertocco, condannati a 18 anni e 4 mesi per la morte di Maria Letizia Berdini, la donna uccisa a 31 anni da un sasso lanciato dal cavalcavia di Tortona, sull´autostrada Piacenza-Torino. In questi giorni quei ragazzi, che all´epoca avevano tra i 18 e i 25 anni, hanno lasciato il carcere di Ivrea, dov´erano detenuti e trascorreranno a Tortona gli ultimi mesi della pena. Il padre della donna, Vincenzo Berdini, aveva speso parole di fuoco contro l´applicazione dell´indulto, che aveva levato tre anni di galera a chi gli aveva portato via la figlia e scritto numerose lettere alle istituzioni per cercare giustizia. Pacata reazione dall´avvocato Piergiorgio Vittorini, che al processo contro i responsabili del delitto ha assistito il marito della vittima, Lorenzo Bossini, di Brescia: «Non c´è meraviglia, la loro condanna sta per finire – spiega – Mi auguro che questi anni in carcere siano serviti a qualcosa ed escano delle persone migliori di quelle che erano entrate. Quelli erano giovani senza futuro, spero che adesso sapranno costruirsene uno».
Era il 26 dicembre 1996, Maria Letizia si era sposata sei mesi prima. Era in auto insieme con il marito quando dal cavalcavia della Cavallosa, nell´Alessandrino, un gruppo di giovani di Tortona lanciò una pioggia di sassi sulle auto in corsa. Uno centrò in pieno il parabrezza dell´auto su cui viaggiava la donna, originaria di Civitanova Marche. Gli investigatori a gennaio del 1997 arrestarono un gruppo di giovani del paese: oltre ai Furlan e a Bertocco – condannati a 27 anni e sei mesi per omicidio volontario, poi ridotti di un terzo in appello per il rito abbreviato – finirono nell´inchiesta anche un quarto fratello, Gabriele Furlan, condannato in primo grado e assolto in appello, oltre a due amici, Loredana Vezzaro e Roberto Siringo, assolti dalla Corte d´Assise. Tra indulto e buona condotta, ora i tre fratelli e il cugino potranno godere della detenzione domiciliare fino a luglio, quando saranno definitivamente liberi.
A distanza di 12 anni, tutti cercheranno di rifarsi una vita. Lorenzo Bossini ci sta provando nel Bresciano, dopo essere stato ferito da un altro grave fatto di cronaca, quando una donna che stava frequentando fu uccisa dall´ex fidanzato. Ci stanno provando le sorelle e il padre di Maria Letizia. Ci proveranno anche gli ex galeotti. «Magari lontano da Tortona, dove restano additati come la banda dei sassi – afferma Roberto Tava, il legale di Alessandro Furlan, che nei permessi dal carcere si è impegnato nel volontariato – Tuttavia di quella vicenda non esiste una verità storica, ma solo una processuale». (17 aprile 2009)
Il commento di ucceo goretti
Non è poi che avessero commesso un gran reato, avevano solo ucciso un’innocente lanciando sassi da un cavalcavia.
Era per giocare, non erano bambini ma, anche gli adulti giocano.
Condannati a 27 anni e sei mesi ne hanno scontato ben 12.
Noi che faremo?
Noi grideremo ancora più forte
W l’italia
Siam per la vita
Non per la morte