Al Processo Congiusta dichiarazione spontanea di Curciarello che precisa la sua estraneità all’assassinio

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Al Processo Congiusta dichiarazione spontanea di Curciarello che precisa la sua estraneità all’assassinio

Condanno quell’omicidio

In aula sfilano alcuni testi che hanno avuto rapporti con la vittima


“Condanno l’omicidio di Gianluca Congiusta. Io lo conoscevo. Dopo il suo assassinio, anche in paese, ho detto, con chi mi sono trovato a parlare, che qualsiasi cosa avesse potuto fare Congiusta assolutamente non meritava quello che gli è successo”.

 

E’ iniziata così l’ennesima udienza del processo Congiusta, ieri davanti alla Corte d’Assise di Locri, con una dichiarazione spontanea di Giuseppe Curciarello che ha voluto chiarire questo aspetto nei confronti della vicenda, prima di prendersela con la stampa, in particolare con il sottoscritto e con un collega di Calabria Ora, per alcune inesattezze scritte nei suoi confronti. Curciarello ha lamentato, mostrando i ritagli di alcuni articoli, di essere stato erroneamente indicato come imputato nell’omicidio di Gianluca Congiusta. Lamentela tutto sommato che può essere fondata, ma a fronte di un refuso apparso su questo giornale, pochi giorni dopo è arrivata la chiarificatrice smentita che titolava l’estraneità di Curciarello dall’accusa di omicidio. Estraneità che ribadiamo nuovamente sottolineando come Giuseppe Curciarello di fronte alla Corte di Assise di Locri sia chiamato a rispondere esclusivamente del reato di associazione mafiosa. L’udienza di ieri ha visto anche la testimonianza di Matteo Albergati, padre di Rosario Albergati titolare del centro Tim di Palmi, morto suicida e conoscente di Gianluca Congiusta. Albergati è stato sentito su quanto fosse di sua conoscenza nei rapporti tra la vittima e il figlio, e su quanto sapesse della situazione economica dell’attività del figlio. Per entrambe le circostanze Matteo Albergati ha riferito di non sapere nulla o quasi della situazione economica di suo figlio e di come questi gestisse l’azienda. Per quanto riguarda i rapporti con Gianluca Congiusta, Albergati ha detto di avere conosciuto l’imprenditore sidernese, ucciso nel maggio del 2005, all’interno del centro Tim del figlio e che tra Congiusta e Rosario Albergati con tutta probabilità esistevano solo rapporti di lavoro, gli stessi che legavano i giovani imprenditori ad amicizie con altri soggetti che operavano nello stesso ambiente lavorativo. Sentiti poi anche Vincenzi Roberto e Sgrò Luciana, dipendenti del centro Tim di Palmi che hanno ricordato come il rapporto tra Congiusta e Albergati a loro è sempre parso esclusivamente lavorativo. Infine è stata sentita Emanuela Alvaro che ha dovuto rispondere sulla stipula di un atto privato riguardante la cessione di una somma di denaro tra il padre e Congiusta.