Sequestri e cattura latitante

Print Friendly, PDF & Email

A Siderno sequestri e cattura latitante

Nell’ambito della pressante attività di contrasto alla ‘ndrangheta, su direttive del Questore Carmelo CASABONA, nella giornata di ieri e nelle prime ore di stamane, la Polizia di Stato ha condotto due importanti operazioni con sequestri patrimoniali e la cattura di un latitante.

In particolare, nella giornata di ieri il Tribunale di R.C. – Sez. Misure di Prevenzione, accogliendo la proposta della Questura, di seguito all’attività condotta dalla Divisione Polizia Anticrimine e dal Commissariato P.S. di Siderno, ha disposto il sequestro di beni a carico di Michele CURCIARELLO (di Siderno, cl.’62) e Antonio MARTINO (di Siderno, cl.’76), entrambi arrestati in data 18.12.2008,  in esecuzione di Ordinanza di Custodia Cautelare emessa  il 16.12.2008 dal G. I. P. presso il Tribunale di R. C. nell’ambito dell’operazione “Pioggia di Novembre” per avere partecipato all’organizzazione ed all’esecuzione dell’omicidio, in data 31 maggio 2005, di CORDI’ Salvatore (classe ’54), inteso “u cinesi”, esponente dell’omonima consorteria, al fine di favorire il clan avversario dei “CATALDO” di Locri.

Sempre per il medesimo procedimento i due proposti rispondevano altresì degli ulteriori reati di detenzione e porto illegale delle armi impiegate per commettere l’omicidio.

Le indagini di natura patrimoniale hanno permesso di accertare la palese sproporzione tra i modestissimi redditi dichiarati e la reale consistenza del patrimonio di cui potevano disporre. E così, si è proceduto al sequestro dei seguenti beni :

1. Terreno e villa residenziale, ubicati in Siderno e nella disponibilità di Michele CURCIARELLO ;

2. Attività commerciale “Max Moda Donna” ubicata in Siderno, di proprietà di Francesca FANITO, moglie di Michele CURCIARELLO ;

3. Concessionaria Auto “M2 Car” avente sede legale in Siderno, di proprietà di Domenico MARTINO, fratello di Antonio MARTINO ;

4. Numerose polizze assicurative intestate ad Antonio MARTINO ;

5. Conti correnti, libretti di deposito ed altri valori mobiliari rientranti nel patrimonio delle imprese sequestrate o comunque riconducibili ai proposti ed ai loro familiari conviventi.

Il valore del patrimonio sequestrato ammonta a oltre due milioni di euro.