Siderno, i ragazzi di Libera con scope e rastrelli sui luoghi simbolo della lotta alla mafia

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Siderno, i ragazzi di Libera con scope e rastrelli sui luoghi simbolo della lotta alla mafia

Scritto da Christian Morello

Siderno – Dalle ore nove di questa mattina fino a pochi minuti fa i ragazzi che partecipano al campo scuola di Libera hanno portato a termine il riassetto della zona di Siderno ove sorge il monumento in memoria delle vittime delle mafie. Con in mano scope, rastrelli e pale, i 54 ragazzi provenienti da tutta Italia si sono dati ancora una volta da fare, nel puro spirito di questo campo il cui scopo è proprio quello di lavorare sui terreni confiscati e nei luoghi simbolo della presenza mafiosa.

edoardo-ines-liberaAbbiamo intervistato due di loro: Edoardo e Ines.

Edoardo è capo scout del gruppo “Imola 2”. Ci ha spiegato che il suo clan ha deciso di aderire a Libera “perché pensiamo che per i ragazzi sia necessario un confronto diretto ed un percorso di formazione rispetto alla legalità. Quale modo migliore – ci siamo chiesti – se non partecipare a Libera proprio sulle terre dove la legalità fa più fatica ad emergere?” Edoardo ci ha raccontato che qualche anno fa, come Gruppo Scout, hanno deciso di partecipare al programma acquistando alcuni metri quadri di Libera, porzioni di terreni confiscati alle criminalità organizzate, da impiegare per scopi sociali e per diffondere la cultura della legalità. Il progetto ha coinvolto giovani di tutte le fasce di età ed in particolare dagli 8 ai 21 anni. “Abbiamo sentito l’esigenza di riflettere sui temi forti di attualità – ci ha detto – perché è importante parlare. C’è bisogno di educazione contro la criminalità, non solo qui da voi ma anche a livello italiano”. Gli abbiamo chiesto chi ha proposto loro questo percorso e lui ha risposto che “abbiamo aderito spontaneamente”.

Il campo scuola di Libera dura in tutto otto giorni. Oltre al duro lavoro fisico nella manutenzione dei terreni confiscati (ieri a Gioiosa, oggi a Siderno), il campo prevede momenti di formazione e di confronto con personaggi importanti come procuratori, esponenti della politica e delle forze di Polizia, familiari delle vittime di ‘ndrangheta. Vi stanno prendendo parte 54 ragazzi provenienti da tutta Italia, tra loro scout, membri di altre associazioni e ragazzi che hanno aderito a livello personale.

libera-sidernoTra questi c’è Ines, speaker radiofonica di Ferrara. “Conoscevo Libera da qualche anno grazie all’università e grazie alle campagne pubblicitarie. Mi sono voluta interessare sempre di più e quest anno ho deciso di partecipare al campo. Quale migliore occasione? Ho voluto vedere come lavora Libera e quali speranze può generare per la Calabria”. Ines conosceva già questa terra, ci era venuta in vacanza. Invidiava il mare, portava con sé il ricordo di una bella vacanza trascorsa in spiaggia, ad assaggiare l’amaro del Capo ed il tartufo di Pizzo. Ricordi bellissimi. Oggi il campo le ha provocato sentimenti differenti: conoscere persone come Mario e Donatella, genitori di Gianluca Congiusta, giovane vittima della mafia, ha portato in lei nuove emozioni e le ha fatto guardare la Calabra da un altro punto di vista. “Loro si sono dimostrati aperti verso di noi – ha detto – contenti di vederci abbandonare i pregiudizi. Ci siamo commossi per la loro cordialità”. Il gemellaggio con i ragazzi del Nord ha funzionato: hanno toccato con mano la realtà di questa regione, le bellezze e le tristezze, e la bellezza che nasce dal trasformare la tristezza in qualcosa di positivo.

Al termine del lavoro di pulizia, quando i fiori alla base della colonna erano stati potati e l’erbaccia strappata anche dai bordi della strada tutto intorno, i ragazzi si sono presi per mano ed hanno osservato insieme un minuto di silenzio per le vittime di mafia. In particolare, per Gianluca Congiusta, il giovane che proprio in quel luogo ha trovato la morte a poco più di 30 anni (il sottoscritto non ha potuto fare amento di partecipare a questo momento di raccoglimento). Poi è seguito un lungo applauso, ritmato. Sembrava non voler finire più. Visibile la gioia e la commozione negli occhi di Mario, il padre di Gianluca. Alla giornata hanno preso parte anche alcuni sidernesi. Tra loro l’assessore all’Ambiente Angelo Alvaro, l’imprenditore Attisano ed altri, compresi noi giornalisti. La giornata proseguirà con un momento di dialogo all’aperto, nei pressi del municipio.

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Foto grandi: il minuto di silenzio in memoria di Gianluca ed un momento del lavoro con pale e rastrelli.

Foto piccole: Edoardo ed Ines dopo l’intervista; un altro momento del lavoro dei ragazzi.