Certificati compiacenti per i boss- Arrestata Maria Grazia Galletta di Marina di Gioiosa

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Certificati compiacenti per i boss

Colpo alla cosca degli “zingari”: 5 arresti. Estorsioni a commercianti e imprenditori. Tra i destinatari del provvedimento c’è anche un funzionario di un servizio sociale

Rocco Bevilacqua

REGGIO CALABRIA La polizia di Stato di Reggio Calabria ha eseguito cinque ordini di custodia cautelare nei confronti di persone ritenute responsabili di vari reati tra i quali spaccio di sostanze stupefacenti, corruzione, furto, riciclaggio e detenzione e porto abusivo di arma da fuoco.

Fra i destinatari del provvedimento c’è anche un funzionario di un servizio sociale, Maria Grazia Galletta di Marina di Gioiosa Jonica. Cinque, compresa la Galletta, le persone arrestate: Rocco Bevilacqua, di 37 anni; Alessandro Bevilacqua (22) che era già agli arresti domiciliari; Giuseppe Amato (27) e Damiano Bevilacqua (35). Nell’ambito della stessa operazione è stato disposto l’obbligo della dimora nel territorio di Ardore per Domenico Amato, di 25 anni. Dalle indagini che hanno portato all’esecuzione dei provvedimenti nell’ambito dell’operazione “Peronospora” è emerso anche un colloquio telefonico tra Maria Grazia Galletta, funzionaria dei servizi sociali degli uffici per l’esecuzione penale di Reggio Calabria, giaà in carcere per un’analoga vicenda, e il boss Nicola Berlingieri ucciso lo scorso primo aprile. Nella telefonata, l’uomo si lamentava di essere stato «preso assai in giro» mentre Galletta, di 53 anni, attualmente in carcere a Castrovillari, che redigeva una relazione compiacente dietro pagamenti in denaro, gli rispondeva: «Ma non mi pare signor Berlingeri, avete avuto pure la scarcerazione domiciliare… voi avete letto anche la mia relazione». La conversazione è stata intercettata nell’ambito dell’ operazione della polizia che ha sgominato una banda dedita a vari reati tra i quali spaccio di droga, estorsione, corruzione, furto, riciclaggio e detenzione e porto abusivo di armi. Gli arrestati appartenenti alla cosca degli “zingari”, compivano anche atti estorsivi nei confronti di commercianti e imprenditori, per ottenere compensi economici come le mancate retribuzioni di prestazioni d’opera o mancati pagamenti di prodotti ceduti. Il funzionario nell’esercizio delle sue funzioni, dietro consegna di denaro, redigeva documenti compiacenti al fine di ottenere benefici carcerari per un boss della zona. Il gruppo criminale si è particolarmente evidenziato negli ultimi tempi condizionando fortemente il tessuto economico-sociale, al fine di aumentare i propri interessi economici.

IL RUOLO DEL FUNZIONARIO

Maria Grazia Galletta
Avrebbe redatto documenti compiacenti, in cambio di denaro, per fare ottenere benefici carcerari ad un boss della ‘ndrangheta, Maria Grazia Galletta, di 53 anni, la funzionaria dei servizi sociali destinataria di una delle sei ordinanze di custodia cautelare eseguite stamattina dalla Questura di Reggio Calabria. Il boss che sarebbe stato favorito da Maria Grazia Galletta, Nicola Berlingieri, capo della comunità degli zingari di Bovalino, è stato ucciso il primo aprile scorso in un agguato ad Ardore. La stessa funzionaria dei servizi sociali era stata arrestata il 6 novembre scorso dalla polizia anche in quel caso con l’accusa di avere intascato una mazzetta per fare ottenere ad una persona una misura alternativa alla detenzione in carcere. Gli arrestati, secondo quanto è emerso dalle indagini, condotte dal Commissariato di Bovalino con il coordinamento della squadra mobile di Reggio Calabria, sono accusati di avere messo in atto estorsioni ai danni di commercianti e imprenditori, che raramente denunciavano, finalizzate a ottenere compensi economici come le mancate retribuzioni di prestazioni d’opera o mancati pagamenti di prodotti ceduti. Il gruppo criminale sgominato con l’operazione, inserito nella cosiddetta cosca degli zingari, avrebbe fortemente condizionato, secondo gli investigatori, le attività economiche di una vasta zona della Locride.