La Lo Moro a Siderno. Ospedale addio ?

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  La Lo Moro a Siderno. Ospedale addio ?

L’assessore regionale Doris Lo Moro è arrivata a Siderno intorno alle 12,30 ed è andata via alle 14,45, prima di spostarsi a Locri per incontrare i Sindaci della Locride. Tutti i presenti, a partire dal Sindaco Alessandro Figliomeni, hanno chiesto all’assessore di rinviare momentaneamente l’ordine di servizio che trasferisce il reparto di chirurgia da Siderno a Locri

Sono intervenuti a difesa di questa proposta i consiglieri regionali Racco, Cherubino e Frasca. Per il comitato pro-ospedale sono intervenuti Anna Romeo, Paolo Catalano, Emmida Multari. Sulla stessa lunghezza d’onda sono stati anche gli interventi del presidente del consiglio comunale Antonio Macrì, di Angelo Macrì Gerasoli, degli assessori Francesco Rispoli e Vincenzo Mollica. L’assessore Lo Moro dopo aver sentito ha sottolineato come l’atto aziendale approvato nei mesi scorsi non lasciasse spazio ad atti sospensivi di rimando delle decisioni già prese con l’approvazione dell’atto aziendale. La Lo Moro ha dichiarato che a Siderno rimarranno 80 posti letto per la riabilitazione e la lungo degenza mentre ancora non è stata ufficializzata la possibile istituzione della Casa della salute che dovrà costituire oggetto di discussione prima dell’approvazione del Piano Sanitario Regionale. In sostanza, per come hanno capito molti presenti, la struttura ospedaliera non sarà più tale in quanto si perderebbe la connotazione di Ospedale per acuti con il conseguente trasferimento a Locri dei reparti di oncologia, urologia, dermatologia. A Siderno, nelle intenzioni della Lo Moro, rimarrebbero, come detto, 80 posti letto da destinare ai pazienti che hanno bisogno, dopo il primo intervento, della riabilitazione oppure di un periodo di lungo degenza. Frattanto dopo la chiusura del reparto di chirurgia per il prossimo 23 luglio è in arrivo l’ordine relativo alla trasformazione da H 24 ad H 12 del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Siderno. Nelle prossime ore sono previsti degli incontri tra le forze politiche cittadine per discutere la possibilità di intraprendere eventuali e forti azioni di protesta.