CASSAZIONE SCARCERA RIINA JR, POLEMICHE E TIMORI
(AGI) – Palermo, 28 feb. – Doveva essere rimesso in liberta' gia' a giugno dell'anno scorso, secondo i calcoli del difensore, fatti propri, adesso, dalla Cassazione: Giuseppe Salvatore Riina, detto Salvuccio, e' stato scarcerato oggi dal carcere di Sulmona, su disposizione della seconda sezione della Suprema Corte, per decorrenza dei termini "di fase" della custodia cautelare. In jeans neri, felpa rosa e giubbetto smanicato e' salito su una Mercedes nera che lo attendeva davanti all'ingresso della casa circondariale.
La decisione accoglie la richiesta dell'avvocato Luca Cianferoni, del Foro di Firenze, che aveva presentato ricorso contro due decisioni negative dei giudici di Palermo: la prima era stata della terza sezione della Corte d'appello, che il 27 dicembre aveva inflitto otto anni e dieci mesi a Riina junior e poi ne aveva negato la scarcerazione; la seconda del tribunale del riesame, che aveva confermato questa ordinanza. In tempi record (appena due mesi), e con il parere favorevole del procuratore generale, la seconda sezione, presieduta da Francesco Morelli, ha invece annullato senza rinvio la decisione dei giudici di merito. "Ci credevo soltanto io – dice Cianferoni all'AGI – e nessun altro.
Ho avuto ragione. E' stato un lungo e complesso calcolo dei termini". Nella sostanza, Riina era in carcere da maggio del 2002: fu condannato a 14 anni e 6 mesi il 31 dicembre 2004; nel luglio 2006 la pena gli fu ridotta a 11 anni e otto mesi, ma il 3 luglio scorso la Cassazione annullo' con rinvio la condanna; il 27 dicembre la nuova sentenza di condanna a otto anni e dieci mesi. Secondo il difensore, si e' esaurito il "termine di fase" relativo all'appello, durato complessivamente oltre due anni, ed e' stato ritenuto illegittimo il recente congelamento dei termini di custodia, disposto dai giudici palermitani.
Giuseppe Salvatore Riina e' il terzo dei quattro figli di Toto' Riina, dopo Maria Concetta (madre di un bambino) e Giovanni, condannato all'ergastolo per quattro omicidi degli anni '90, e prima di Lucia. Trentun anni in maggio, dopo un tentativo di mettersi in affari con una ditta di rappresentanze di macchine agricole, la Agrimar (poi confiscata perche' acquisita con capitali di dubbia provenienza), il giovane Riina era stato arrestato con le accuse di associazione mafiosa ed estorsione per avere riorganizzato una propria cosca a Corleone. La tesi era stata ritenuta fondata in primo e secondo grado, anche se nel primo appello c'era stato un ridimensionamento delle accuse "associative"; la Cassazione aveva poi annullato del tutto le accuse di estorsione e aveva rimandato gli atti a Palermo per quel che riguarda l'accusa di associazione per delinquere, mettendo in dubbio la "serieta'" e la reale consistenza mafiosa dell'organizzazione capeggiata dal figlio del "capo dei capi", ma nel processo di rinvio l'imputazione era stata ribadita.
(AGI)
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MAFIA/ ANM: SERVE RIFORMA PROCESSO PENALE
Occorre ripensare sistema delle impugnazioni
Roma, 29 feb. (Apcom) – "La notizia della scarcerazione di Giuseppe Salvatore Riina evidenzia l'assoluta urgenza di procedere alla radicale riforma del processo penale, i cui tempi sono stati progressivamente prolungati da una legislazione farraginosa, disorganica e incoerente con gli standard europei e con il principio costituzionale della ragionevole durata". E' quanto sottolinea l'Anm in una nota. "Tra l'altro – prosegue l'Anm – occorre ripensare a fondo il sistema delle impugnazioni, per renderlo conforme ai principi del processo accusatorio, al fine di non deludere le attese di giustizia della società e di non vanificare l'impegno profuso dai magistrati nella lotta alla mafia e alle altre emergenze criminali. Nella prospettiva di un serio impegno di riforma, la magistratura è pronta come sempre ad offrire il proprio contributo di idee e di esperienza, auspicando che le altre istituzioni si rendano protagoniste di un dialogo costruttivo e aperto sui temi della giustizia, affrontando finalmente i problemi strutturali rimasti da troppo tempo elusi". ………………………………………………………………………………………………………………………….
Politica
MAFIA: VELTRONI, SCARCERAZIONE FIGLIO RIINA CI ALLARMA MOLTISSIMO
ULTERIORE PROVA PROBLEMI GIUSTIZIA, SUA RIORGANIZZAZIONE CENTRALE IN PROGRAMMA PD
Roma, 28 feb. (Adnkronos) – "La notizia della scarcerazione per decorrenza dei termini del figlio di Riina ci allarma moltissimo. Non si tratta di discutere la sentenza della Cassazione, ma abbiamo una ulteriore riprova dei problemi della giustizia in Italia; davanti alla mafia e alla necessita' di sicurezza per i cittadini decisioni come questa rischiano di innestare pericolosi processi di sfiducia" Lo dice Walter Veltroni Segretario del Partito Democratico.
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MAFIA: AMATO, CASO FIGLIO RIINA NON SCORAGGERA' FORZE POLIZIA
Roma, 28 feb. (Adnkronos) – Il ministro dell'Interno, Giuliano, Amato, non appena venuto a conoscenza della scarcerazione del figlio di Toto' Riina, a quanto si apprende, si e' messo in contatto con il collega della giustizia Scotti per capire e valutare le ragioni della scarcerazione. Amato si e' detto profondamento amareggiato. "L'episodio e' grave -ha detto il ministro, che ha subito sentito anche il capo della Polizia, Antonio Manganelli- ma voglio assicurare che le Forze dell'ordine non si scoraggeranno per questo e proseguiranno l'offensiva che sta portando grandi successi nella lotta alla mafia".
(Sin/Ct/Adnkronos)
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MAFIA: LUMIA (PD), SCANDALOSA SCARCERAZIONE RIINA JUNIOR
(AGI) – Palermo, 29 feb. – “In uno Stato di diritto e’ scandaloso, inaccettabile e francamente insopportabile che un personaggio dal profilo criminale come quello Giuseppe Salvatore Riina sia oggi libero di passeggiare per le strade di Corleone. Fatti come questo sono ferite profonde per la coscienza di tutti coloro che si battono, spesso a rischio della propria vita, contro Cosa nostra e le altre mafie e per i familiari di coloro che da queste stesse organizzazioni criminali sono stati uccisi. E’ chiaro che dovra’ essere una priorita’ del nuovo governo fare in modo che eventi di questo tipo non abbiano piu’ a ripetersi”. Lo afferma il vicepresidente della Commissione parlamentare Antimafia, il deputato del Pd Giuseppe Lumia. (AGI)
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MAFIA/ LI GOTTI: RIFORMA PROCESSO PENALE RIMASTA FERMA ALLA CAMERA
Cdl ha dimezzato prescrizione e ridotto falso in bilancio
Roma, 29 feb. (Apcom) – "La riforma del processo penale proposta dal Governo nel marzo del 2007 con precisi interventi sui tempi, e il concreto obiettivo di contenere la durata in cinque anni, è purtroppo rimasto all'esame della Commissione Giustizia della Camera". Lo afferma il sottosegretario alla Giustizia Luigi Li Gotti, smorzando così le polemiche divampate oggi sul caso della scarcerazione del figlio di Totò Riina. "Né peraltro il relatore incaricato, il deputato di Forza Italia On. Gaetano Pecorella, ha iniziato a svolgere la relazione. Ora si scopre anche da parte dell'opposizione l'importanza di intervenite sul processo penale e si annunciano progetti. C'è da ricordare come gli unici interventi – afferma l'avvocato -, quando per cinque anni ha governato il centrodestra, sono stati quelli sul dimezzamento della prescrizione e sul radicale ridimensionamento del falso in bilancio". "Ai cinque anni di inerzia e di demolizione da parte del Governo di centrodestra – stigmatizza Li Gotti -, avevamo risposto con un complesso di proposte di legge (in materia di processo civile, processo penale, ufficio per il processo, piano di assunzioni di 2.800 cancellieri, istituzione della banca dati del DNA, misure per i reati di grave allarme sociale, ripristino serio del falso in bilancio e della prescrizione dei reati)". "Il lavoro di iniziativa governativa è stato travolto dallo scioglimento delle camere. Ma a prescindere dalla fine della legislatura – dichiara ancora Li Gotti – , in questi due anni il lavoro parlamentare è stato tale da non consentire l'approvazione di quelle riforme di struttura e di sistema che sono state favorevolmente valutate. Si rammenta, infatti, che il Primo Presidente della Cassazione, lo scorso 25 gennaio, nella relazione inaugurale dell'anno giudiziario, così testualmente ha affermato : "Il Governo ha presentato disegni di legge, da tempo auspicati, per ridurre i tempi del processo, sia civile che penale. Ci auguriamo che queste proposte divengano leggi, senza modifiche che ne riducano la portata innovativa".
La domanda di ucceo goretti
…ma se loro dormono come faranno le proposte a diventare leggi?
Ma noi grideremo sempre W l’italia della moratoria sulla pena di morte.