Latitante dal 2010, era ricercato per associazione di stampo mafioso. Fa parte dell’omonima cosca operativa nella piana di Gioia Tauro ma anche in Lombardia e in tutto il Nord Italia
di Carlo Macrì
ROSARNO (Reggio Calabria) – Gli davano la caccia da sei anni. Giovedì mattina la polizia l’ha catturato all’alba in una palazzina del centro storico di Rosarno.
Marcello Pesce, detto “u ballerinu”, 52 anni, considerato il capo strategico della omonima cosca, era l’ultimo latitante della famiglia in questi anni decimata dalle inchieste della direzione distrettuale di Reggio Calabria. Su di lui pendeva una condanna in secondo grado di 16 anni, per associazione a delinquere di tipo mafioso. Era sfuggito alla cattura nel corso del blitz della polizia nell’ambito dell’operazione “All Inside” che ha messo in ginocchio le cosche rosarnesi che dagli anni ’70 hanno tenuto sotto pressione il paese e il suo hinterland. Quando i poliziotti della Mobile guidati da Francesco Rattà hanno sfondato la porta del’appartamento, Marcello Pesce stava dormendo. Con lui al piano di sopra c’erano altri due uomini, padre e figlio, arrestati con l’accusa di favoreggiamento. Il latitante non era armato e non ha opposto resistenza. In questi anni carabinieri e polizia erano arrivati sul punto di catturare Marcello Pesce scoprendo nelle campagne di Rosarno diversi bunker utilizzati dal latitante. Marcello Pesce si è sempre rifugiato nella sua Rosarno, protetto da una rete di fiancheggiatori.
Il clan, gli affari, il calcio
Di lui aveva parlato nel corso del processo “All Inside” il suo ex avvocato Vittorio Pisani, arrestato e condannato a 4 anni e mezzo per violenza privata nei confronti di “Cetta” Cacciola, la giovane morta suicida, dopo aver scelto di collaborare con la giustizia. Pisani nel corso del dibattimento aveva tracciato il profilo di Marcello Pesce, parlando dei suoi rapporti trasversali con rappresentanti delle forze dell’ordine e padrini di ‘ndrangheta. Durante la sua latitanza – secondo quanto ha riferito l’avvocato Pisani – Marcello Pesce avrebbe cercato di costruirsi la sua difesa al processo con prove false sino al punto di fabbricarle stampando documenti che avrebbero dovuto provare la sua assoluta «povertà» per eludere i sequestri di beni. Tra le attività di Marcello Pesce c’era anche il calcio, diventato affare di famiglia. C’era lui il giorno dell’inaugurazione del manto sintetico dello stadio di Rosarno, intitolato a Papa Giovanni Paolo II. Allora, era il 2005, Marcello Pesce era direttore generale della squadra e ebbe anche il privilegio di essere intervistato dalla Tv di Stato. Portò prima la Libertas Rosarno, formazione condotta nel 2001/2002 al campionato di Interregionale, poi la Nuova Rosarnese, che in due anni passò dalla Promozione all’Interregionale. Marcello Pesce avere grandi aspirazioni anche nel mondo del pallone. E così nella stagione 2004/2005 lasciò la Rosarnese per assumere il ruolo di direttore generale del Sapri, squadra che quell’anno militava nel campionato Interregionale. Di lui si era parlato addirittura di un incarico nel Cosenza Calcio, ma la trattativa non si concluse. Sapri fu comunque l’ultima volta di Marcello Pesce su un terreno di gioco. La latitanza lo portò nuovamente a Rosarno, a gestire gli affari del clan.
L’amore per la danza e la cultura
Droga, estorsioni, appalti. Oltre a gestire i traffici illeciti Marcello Pesce era amante della bella vita. Frequentava le discoteche e gli piaceva ballare. Da qui il nomignolo di «u ballerinu». Uomo colto, nel suo rifugio sono stati trovati testi di Proust e Sartre, ad un passo dalla laurea in giurisprudenza, raffinato nei modi, Marcello Pesce è un personaggio che in passato ha fatto parlare di sé anche per le amicizie politiche e massoniche. Nel 1995 fu coinvolto in una inchiesta su ‘ndrangheta-politica e massoneria condotta dall’allora procuratore di Palmi Agostino Cordova. Tra i 131 indagati figurava anche Licio Gelli, l’ex capo della P2. Pesce, così come quasi tutti gli indagati, fu prosciolto dalle accuse di concorso esterno in associazione mafiosa.
fonte: Corriere della Sera