DIARIO DAI CAMPI – E!STATE LIBERI!
Sono tornata a casa: il mio primo giorno del terzo anno
Primo giorno di campo al Don Milani di Gioiosa Jonica.
Primo giorno di campo al Don Milani di Gioiosa Jonica.
I SENTIERI DELLA MEMORIA: LA SETTIMANA ORGANIZZATA DA LIBERA LOCRIDE PER NON DIMENTICARE
«Ero in ginocchio per terra. Scavavo con le mani. Non avevo altro. Poi, improvvisamente, sento che la terra diventa più morbida. Capisco che ci siamo. Ed ecco comparire un osso. Avevo trovato il corpo di Lollò Cartisano. Ero già in ginocchio e allora mi sono fatto il segno della Croce e ho pregato».
Riace è un po’ come una mamma dal grembo sempre gravido e dallo spirito sempre giovane. Tra le vie colorate d’arcobaleno si respira l’odore del mondo e dalle case a pietra, solo a fino poco tempo fa traspiranti muffa e abbandono, si annusano sapori di civiltà contemporanea di salame e di zighinì, di tabula e di karkadè. Per Laura Boldrini, poi, andarci è sempre come ritornare a casa. Del resto, questo paese «multiculturale come Londra» lei l’ha visto nascere, crescere e diventare grande a piccoli passi, anno dopo anno, mattone sopra mattone.
LAMEZIA TERME Domani e dopodomani la presidente della Camera, Laura Boldrini, sarà in visita in Calabria. Il primo giorno farà tappa a Rosarno e Riace, mentre sabato visiterà la città di Lamezia Terme.
di Giulio Cavalli | 9 luglio 2013
Provate ad immaginare un sindaco antimafia. Non ce ne sono molti. Anzi ce ne sono molti che si professano sull’antimafia pubblicitaria delle commissioni come bomboniere politiche, ce ne sono alcuni che invitano un magistrato scelto a caso nel mazzo per schierarsi sui quotidiani locali, ce ne sono altri che professano antimafia come un catechismo incontestabile per questioni di fede e poi gli antimafiosi sulla scia di Maroni che si appuntano al petto le vittorie degli altri mentre li stremano per decreto.
Il commerciante Gianluca Congiusta è stato ucciso per aver disubbidito alla rigida legge del racket.
(AGI) – Messina, 6 lug. – La ‘ndrangheta condizionava esami all’universita’ di Messina, corrompendo o in altri casi intimidendo i professori, secondo quanto ricostruisce un’indagine dela Dda che ha portato all’arresto di quattro persone.
Considerato il signore della droga europeo, era in grado di esportare fino a due tonnellate al mese di cocaina. Da anni viveva in Colombia, dove gestiva diverse imprese commerciali di copertura per l’attività criminale
Bogotà, 6 luglio 2013 – Le autorità della Colombia lo considerano il ‘Pablo Escobar’ dell’Italia. Roberto Pannunzi, 67 anni, lo spacciatore di droga europeo più ricercato”, è stato arrestato in Colombia, secondo quanto reso noto in comunicato il ministero della Difesa colombiano. Pannunzi, considerato il signore della droga europeo, “boss della ‘ndrangheta”, secondo il ministero colombiano, era in grado di esportare in Europa fino a due tonnellate al mese di cocaina. Contro di lui c’erano quattro mandati di cattura per traffico di stupefacenti e associazione a delinquere di stampo mafioso.
Il vescovo Morosini