Omicidio Congiusta, per Costa ergastolo anche in Appello

Omicidio Congiusta, per Costa ergastolo anche in Appello

Il boss è stato condannato al carcere a vita per l’assassinio dell’imprenditore sidernese. A Curciarello inflitti 15 anni di reclusione. Il padre di Gianluca: giustizia è fatta

Gianluca Congiusta

REGGIO CALABRIA È Tommaso Costa il mandante dell’omicidio del giovane imprenditore sidernese Gianluca Congiusta e per questo – come disposto dai giudici di primo grado – è condannato a scontare la pena dell’ergastolo con isolamento diurno per diciotto mesi. Così hanno stabilito i giudici della Corte d’Appello di Reggio Calabria, al termine di una camera di consiglio durata oltre otto ore, tre in più di quanto annunciato in mattinata.

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Omicidio Congiusta: confermato l’ergastolo a Tommaso Costa, ridotta a 15 anni la pena per Giuseppe Curciarello

Omicidio Congiusta: confermato l’ergastolo a Tommaso Costa, ridotta a 15 anni la pena per Giuseppe Curciarello

“Giustizia è fatta”: questa la battuta a caldo di Mario Congiusta, padre di Gianluca, ucciso in un agguato di ‘ndrangheta a Siderno, dopo la lettura della sentenza di secondo grado con la quale e’ stata confermata la condanna all’ergastolo per il boss Tommaso Costa.

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Legalita’: tre le tappe calabresi della Carovana Antimafia

Legalita’: tre le tappe calabresi della Carovana Antimafia

Oggi a Reggio, lunedi’ a Lamezia e martedi’ a Crotone

ANSA) – REGGIO CALABRIA, 06 APR – Sono tre le tappe calabresi della Carovana Nazionale Antimafia promossa a livello nazionale da Arci, Libera ed Avviso Pubblico con la collaborazione di Cgil, Cisl, Uil e La ligue de l’enseignement.

Oggii e’ la volta di Reggio Calabria cui seguiranno gli appuntamenti di Lamezia Terme (lunedi’) e Crotone (martedi’).

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Carovana Nazionale Antimafia “Calabria: terra di imprese resistenti”

Carovana Nazionale Antimafia “Calabria: terra di imprese resistenti”

Domenica 7 aprile 2013 ore 18:00

Random Musiclub di Reggio Calabria

Anche quest’anno l’Arci Comitato Territoriale di Reggio Calabria promuove, in collaborazione con Libera, la tappa reggina della Carovana Nazionale Antimafia promossa a livello nazionale da Arci, Libera ed Avviso Pubblico con la collaborazione di CGIL, CISL, UIL e La ligue de l’enseignement.

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Giornate della Responsabilità Civile in Memoria delle Vittime di Mafia

 IN.CA.STRI, Giornate della Responsabilità Civile in memoria delle vittime innocenti delle mafie

 

L’organizzazione IN.CA.STRI – INterculturali CAmmini illuSTRI, presieduta da Donatella Cristiano, con la collaborazione del coordinamento antimafie “Libera”, indice le Giornate della Responsabilità Civile in Memoria delle Vittime di Mafia, che avranno luogo sabato 6 e sabato 13 aprile 2013 c/o Serra San Bruno (VV).

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«So dove sono i cadaveri»: processo sospeso Giudici e avvocati vanno alla ricerca dei corpi

IL PROCESSO INTERROTTO: nessun ritrovamento

«So dove sono i cadaveri»: processo sospeso
Giudici e avvocati vanno alla ricerca dei corpi

Torino, dopo la rivelazione di uno degli imputati
l’udienza viene trasferita nelle campagne del Canavese

«Era la sera del primo giugno del ’97. La fossa era alta quanto me. Me lo ricordo perché ero io a scavare. Li abbiamo messi uno a destra, uno a sinistra, l’altro sopra. Poi li abbiamo nascosti sotto una coperta e riempito tutto di terra». Mentre sale lungo il pendio di un boschetto nelle Vaude, con i piedi nel fango e sotto la pioggia battente, Rosario Marando si sforza di ricordare qual è il punto esatto in cui sarebbero sepolti i corpi di Antonio e Antonino Stefanelli e Franco Mancuso. Quel punto non lo trova. Chiede di tornare un altro giorno, con il sole. «L’area è questa, me lo ricordo, ma devo cercare con la luce, con gli anni il posto è cambiato».

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Codacons Calabria chiede dimissioni consiglieri regionali indagati

Codacons Calabria chiede dimissioni consiglieri regionali indagati


Al Presidente del Consiglio Regionale

Al Presidente della Giunta Regionale

Alla Corte dei Conti

Il sottoscritto francesco di lieto, quale vice Presidente Nazionale del Codacons – Coordinamento di Associazioni per la Tutela dell’Ambiente e dei Diritti di Utenti e Consumatori e, per la carica, legale rappresentante, elettivamente domiciliato presso la sede regionale del Codacons, sita in Catanzaro al Corso Mazzini nr.174, si permette di instare alle Autorità in indirizzo quanto appresso.
Com’è tristemente noto il nostro parlamento regionale si trova al centro di avvenimenti (1) che – pur nella presunzione di innocenza dei diretti interessati, sia dal punto di vista penale che erariale – impongono un pronto e tempestivo intervento da parte del Governo Regionale.

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Si facevano rimborsare anche i “gratta e vinci” Inchiesta shock sui costi del Consiglio regionale

Si facevano rimborsare anche i “gratta e vinci”- Inchiesta shock sui costi del Consiglio regionale

Dalle cene alle auto di lusso. Ecco come i politici calabresi spendono i fondi destinati ai rimborsi. E c’è persino chi usava soldi pubblici per pagare le proprie bollette della tarsu. Dieci consiglieri regionali e quasi tutti i direttori amministrativi dei gruppi consiliari sono finiti sotto indagine dopo gli accertamenti della Guardia di Finanza a Palazzo Campanella

di GIUSEPPE BALDESSARRO

Si facevano rimborsare anche i “gratta e vinci” Inchiesta shock sui costi del Consiglio regionale

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Si facevano rimborsare anche i “gratta e vinci” Inchiesta shock sui costi del Consiglio regionale

Si facevano rimborsare anche i “gratta e vinci”
Inchiesta shock sui costi del Consiglio regionale

Dalle cene alle auto di lusso. Ecco come i politici calabresi spendono i fondi destinati ai rimborsi. E c’è persino chi usava soldi pubblici per pagare le proprie bollette della tarsu. Dieci consiglieri regionali e quasi tutti i direttori amministrativi dei gruppi consiliari sono finiti sotto indagine dopo gli accertamenti della Guardia di Finanza a Palazzo Campanella

di GIUSEPPE BALDESSARRO

Si facevano rimborsare anche i "gratta e vinci" Inchiesta shock sui costi del Consiglio regionale

La sala consiliare della Regione

REGGIO CALABRIA – C’è stato anche chi ha avuto la faccia tosta di farsi rimborsare i “Gratta e Vinci”. I contribuenti calabresi hanno mantenuto ai politici regionali di tutto. Qualcuno s’è fatto pagare il singolo caffè, le multe, i viaggi all’estero, gli hotel e i ristoranti. E poi auto di lusso, iphon, ipad, ricariche del telefono, bollette della tarsu, detersivi, il tagliando della macchina e persino le tasse da versare all’Agenzia delle entrate. Gli uomini del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria hanno trovato di tutto. Da settimane spulciano i conti dei gruppi del Consiglio regionale e non c’è giorno che non salti fuori qualche fattura che puzza lontano un miglio. Ora l’inchiesta condotta dal pm Matteo Centini è arrivata ad un primo step. La procura nei giorni scorsi ha iscritto sul registro degli indagati quasi tutti i direttori amministrativi dei gruppi di Palazzo Campanella, e con essi dieci consiglieri regionali che dovranno dare spiegazioni di fatture e ricevute che non convincono gli inquirenti. Per tutti l’accusa è di peculato. Avrebbero infatti distratto soldi pubblici per finalità non istituzionali. Dieci nomi eccellenti, sui cui tuttavia c’è ancora il massimo riserbo, e ai quali nel giro di qualche settimana, man mano che la Finanza procede con le verifiche, potrebbero aggiungersene altri. 
La Procura ha in mano una tabella di marcia piuttosto serrata, sulla base della quale Centini si starebbe muovendo in punta di piedi, ma in maniera determinata, anche alla luce dei primi riscontri che appaiono quantomai allarmanti.
Come detto, dalle carte sequestrate dagli uomini del colonnello Claudio Petrozziello il giorno in cui i finanzieri si presentarono in massa al Consiglio regionale calabrese, sta saltando fuori di tutto. Si tratta di illegalità da pochi euro. Ma non c’è soltanto la roba da accattoni. Sono emerse infatti anche fatture importanti per centinaia di migliaia di euro che non troverebbero alcuna giustificazione plausibile nei termini della normale attività politica finanziata dai gruppi del parlamentino calabrese.
Si diceva dei “Gratta e vinci” che un consigliere si sarebbe fatto rimborsare (ovviamente dopo aver ben controllato che non fossero vincenti). Un “hobby” quello di tentare la fortuna che lo stesso politico abbinava a piacevoli soggiorni a Chianciano e Montepulciano. Ma non è tutto. C’era anche chi di viaggi ne ha fatti di ben più importanti, come ad esempio quelli in Russia, a Montecarlo e persino a Los Angeles, con annessi e connessi. Tutto spesato, ovviamente. 
Un capitolo a parte gli inquirenti lo hanno poi dedicato alle ricevute “particolari”. Tra queste le Fiamme gialle hanno scoperto che c’è chi si è fatto rimborsare la tassa per i rifiuti, qualcuno ci paga degli affitti, altri ancora corposi acquisti di detersivi.
Altre ricevute “strane” sono quelle che riguardano il pagamento di tasse all’Agenzia delle Entrate. Tasse che gli investigatori non riescono a spiegarsi. E poi gli Iphone e gli Ipad che evidentemente sarebbero personali e non del gruppo.
Una marea di spese che ora i consiglieri regionali e i direttori amministrativi dei gruppi saranno chiamati a spiegare. Facendo ben attenzione ad essere convincenti vista l’accusa che pesa sulle loro spalle.
Coinvolti politici di entrambi gli schieramenti (al momento due di centrosinistra e 8 di centrodestra) in carica negli anni che vanno dal 2010 al 2012, periodo preso in esame dalla Procura della Repubblica proprio all’indomani del caso Rappoccio, coinvolto in un’altra indagine ma poi pizzicato a falsificare fatture per farsi rimborsare biglietti aerei.

REGGIO CALABRIA – C’è stato anche chi ha avuto la faccia tosta di farsi rimborsare i “Gratta e Vinci”. I contribuenti calabresi hanno mantenuto ai politici regionali di tutto. Qualcuno s’è fatto pagare il singolo caffè, le multe, i viaggi all’estero, gli hotel e i ristoranti. E poi auto di lusso, iphon, ipad, ricariche del telefono, bollette della tarsu, detersivi, il tagliando della macchina e persino le tasse da versare all’Agenzia delle entrate. Gli uomini del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria hanno trovato di tutto. Da settimane spulciano i conti dei gruppi del Consiglio regionale e non c’è giorno che non salti fuori qualche fattura che puzza lontano un miglio. 

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