Primo piano
Basta Vittime di INDULTO
Le idi di marzo. Ho cercato per tutta la giornata le istantanee più significative di questo fine settimana storico, nato in anticipo e ormai sulla via della conclusione. L’eco dell’Angelus di Papa Francesco rimbomba in orecchie aride di preghiere come le mie. «Dio non si stanca mai di perdonare. Mai. Siamo noi che spesso ci stanchiamo di chiedere perdono». Odori di sole e di pioggia che si impastano confondendosi. Le accuse in note di una Mannoia capace di superare se stessa, se possibile. Le lacrime trattenute nel salone dei Cinquecento, che neppure l’arte dei grandi della nostra Italia, a partire da Leonardo e Michelangelo, ha saputo asciugare. La marcia variopinta partita dalla Fortezza del Basso. Colori di bandiere e di disegni che si sono uniti ai colori dei murales intorno allo Stadio Franchi. I nomi. I loro nomi. Ancora. Sussurrati o urlati. Da volti noti e meno noti. In ordine sparso. Per liberarli, per ricordarli. Ancora.