Homage to Gianluca Congiusta, a young businessman from Calabria, an innocent victim of the ‘Ndrangheta and our indifference.

Homage to Gianluca Congiusta, a young businessman from Calabria, an innocent victim of the ‘Ndrangheta and our indifference.

During the Summer Term Course field study in July of 2013, we met with Mario Congiusta, the father of Gianluca, the young entrepreneur assassinated on May 24, 2005 in Siderno by the ‘Ndrangheta, the powerful and bloody Calabrian mafia.

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Mafia, scoperta la nuova Cupola di Palermo i boss puntavano agli affari di Zamparini

Mafia, scoperta la nuova Cupola di Palermo

i boss puntavano agli affari di Zamparini

La Procura distrettuale antimafia dispone il fermo di 36 persone: in manette i capi dei tre mandamenti più influenti di Cosa nostra. A Roma fermata Nunzia Graviano, la sorella dei boss di Brancaccio, che avrebbe gestito il tesoro della cosca. A Palermo, anche due insospettabili nelle file dei clan: un ex presidente del movimento cristiano lavoratori, Calogero Di Stefano, e il gestore del bar dello stadio Barbera, Giovanni Li Causi, che avrebbe tentato di far infiltrare i boss negli affari del presidente del Palermo Maurizio Zamparini. Il boss Caporrimo in tribuna vip con i biglietti gratis

di SALVO PALAZZOLO

Mafia, scoperta la nuova Cupola di Palermo i boss puntavano agli affari di Zamparini Febbraio 2011. Alcuni capimafia arrivano al summit di Villa Pensabene. Il primo a destra è Giuseppe Calascibetta, assassinato a settembre

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‘Ndrangheta, ucciso e dato in pasto ai maiali. E il killer si vanta con l’amico

‘Ndrangheta, ucciso e dato in pasto ai maiali. E il killer si vanta con l’amico

La faida di Oppido Mamertina dietro l’intercettazione choc del giovane che racconta compiaciuto come si è disfatto del cadavere di un rivale. La criminalità calabrese coniuga regole arcaiche e spietate con la più sofisticata modernità, anche quando i suoi uomini crescono in una meteropoli come Roma

di |

Calabria, Italia, anno del Signore 2013, qui si muore e si uccide come in Afghanistan, peggio che in Afghanistan. Il video che pubblichiamo è terrificante, un giovane killer di ‘ndrangheta racconta come ha ammazzato un suo avversario.

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‘Ndrangheta, Tizian: “Io parte civile contro boss Femìa. Così faccia l’ordine giornalisti”

‘Ndrangheta, Tizian: “Io parte civile contro boss Femìa. Così faccia l’ordine giornalisti”

Si è aperta a Bologna la maxi udienza preliminare contro 34 persone, 24 delle quali accusate di associazione di stampo mafioso. Secondo l’accusa, a capo dell’associazione c’era il calabrese Rocco Femìa che, stando alle intercettazioni, minacciò il giornalista de L’Espresso

Femia

Estorsioni, intimidazioni, rapine, sequestri di persona, corruzione di uomini delle forze dell’ordine e l’ombra della ‘ndrangheta.

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Evade il Killer di San Valentino in permesso premio

Genova – Una notte di ricerche e posti di blocco non sono serviti a rintracciare Bartolomeo Gagliano, l’uomo accusato di tre omicidi e un tentato omicidio, evaso dal carcere di Marasi: tutt’ora non è reperibile. Il serial killer, 55 anni, doveva rientrare ieri mattina alla casa circondariale di Marassi dopo un permesso premio, il secondo ottenuto in sei mesi, per visitare la madre anziana a Savona. Dopo aver rapito un commerciante a a Savona, e averlo costretto ad accompagnarlo in macchina a Genova, è sparito nel nulla a Cornigliano, dove ha fatto scendere il panettiere Revelli dalla sua auto per poi dileguarsi.

Gagliano è in possesso di una pistola e l’ultima volta è stato visto a bordo di una Fiat Panda. Su disposizione del magistrato che segue le indagini è stato comunicato che l’evaso ha utilizzato per la fuga una Fiat Panda Van color verde con paraurti e specchietti neri targata CV848AW”.

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Gratteri: “Attenti a quelli che si ergono a paladini antimafia senza avere una storia”.

Gratteri: “Attenti a quelli che si ergono a paladini antimafia senza avere una storia”. Cafiero De Raho: “A fronte di esempi negativi ce ne sono tanti altri luminosi”

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Rosy Canale, da simbolo antimafia nel reggino al carcere insieme ai boss di San Luca

Rosy Canale, da simbolo antimafia nel reggino
al carcere insieme ai boss di San Luca

Prima il suo no allo spaccio di droga nel suo locale di Reggio, seguito da un violento pestaggio, poi l’impegno civile nel centro dell’Aspromonte al fianco delle donne, fino a mettere in scena lo spettacolo sulla sua vita. E adesso è arrivato il carcere nell’operazione “Inganno”

Rosy Canale

REGGIO CALABRIA – Paladina della legalità. Capace di dire no alle pressione malavitose, denunciare, subire le minacce, fondare un’associazione antimafia nel cuore dell’Aspromonte.

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