In evidenza Federica Monteleone: sette condanne definitive per la morte della sedicenne di Vibo

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Federica Monteleone: sette condanne definitive per la morte della sedicenne di Vibo

La Corte di Cassazione ha confermato le condanne, tranne una, per la morte di Federica Monteleone, la sedicenne deceduta nel 2007 dopo un intervento di appendicectomia effettuato nell’ospedale di Vibo Valentia durante il quale si verificò un black out in sala operatoria. Annullata con rinvio la condanna per l’ex direttore sanitario dell’ospedale di Vibo Valentia, Alfonso Luciano, al quale in appello erano stati comminati un anno e quattro mesi (due anni in primo grado).

Federica Monteleone

Alla pronuncia della Cassazione si è arrivati dopo che la Corte d’appello di Catanzaro, nel maggio del 2012, aveva confermato la sentenza di primo grado per la morte della giovane.

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Adro, arrestato il sindaco leghista Lancini: “Truccava gli appalti per gli amici”

Adro, arrestato il sindaco leghista Lancini: “Truccava gli appalti per gli amici”

Oscar Lancini, famoso per aver tappezzato la scuola del paese con il sole delle Alpi, è stato arrestato dai carabinieri ed è ai domiciliari. E’ stato un pioniere della linea dura contro i genitori dei bambini che non pagavano la mensa negando agli alunni il pranzo. Il primo cittadino condannato dalla Corte dei Conti. Il gip: “Delibere fabbricate del cantiere”

di Redazione Il Fatto Quotidiano | 8 novembre 2013

Adro, arrestato il sindaco leghista Lancini: “Truccava gli appalti per gli amici”

Fu tra i primi sindaci sceriffi a negare il pranzo ai piccoli stranieri i cui genitori non potevano pagare la mensa e finì nella bufera per aver tappezzato la scuola di simboli leghisti. Oscar Lancini, sindaco di Adro (Brescia), è stato arrestato dai carabinieri ed è ai domiciliari. Il leghista è accusato di “turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente” e “falso in atto pubblico”. Avrebbe favorito alcune aziende nella gara d’appalto per la realizzazione di alcune opere in paese; in particolare la turbativa d’asta riguarderebbe la realizzazione dell’area feste della cittadina. 

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Reggio Calabria, operazione “Araba Fenice”: 47 arresti e 90 milioni di beni sequestrati

Reggio Calabria, operazione “Araba Fenice”: 47 arresti e 90 milioni di beni sequestrati

Written By Luigi Palamara 

OPERAZIONE “ARABA FENICE” – GUARDIA DI FINANZA REGGIO CALABRIA: ‘NDRANGHETA – in corso di esecuzione 47 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti imprenditori e professionisti reggini affiliati alle più importanti cosche. Sono 90 le perquisizioni domiciliari in corso – Sequestrati società e beni per un valore complessivo di oltre 90 milioni di Euro.

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Lettera aperta ai Sindaci e agli Amministratori dei Comuni della Locride: si prenda in considerazione la rimozione delle cause del disagio minorile

Lettera aperta ai Sindaci e agli Amministratori dei Comuni della Locride: si prenda in considerazione la rimozione delle cause del disagio minorile

Gentilissimi Amministratori, da 32 anni presto la mia attività di psicologa in un consultorio familiare pubblico della locride e, in ragione del servizio che svolgo e dell’esperienza maturata, intendo segnalare un inammissibile vuoto nell’organizzazione della rete dei servizi socio-sanitari per minori e famiglie problematiche.

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‘Ndrangheta, 17 arresti in una maxi-operazione in varie regioni: fondamentali le dichiarazioni di Lea Garofalo

‘Ndrangheta, 17 arresti in una maxi-operazione in varie regioni: fondamentali le dichiarazioni di Lea Garofalo

Associazione mafiosa, omicidi, estorsioni e spaccio di droga: di questi reati sono accusate le 17 persone che sono state arrestate dai carabinieri del Comando provinciale di Crotone, anche grazie alle testimonianze rilasciate da Lea Garofalo, la testimone di giustizia uccisa a Milano dal marito.

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Allarme mafia nel Lazio, attivi 46 clan inflitto il primo 41 bis a un boss

Allarme mafia nel Lazio, attivi 46 clan
inflitto il primo 41 bis a un boss

La Regione avvia un Osservatorio sulla legalità e la sicurezza. Legambiente: “Preoccupa il radicamento della criminalità organizzata sul territorio”

La mafia esiste anche nel Lazio, dunque. E la conferma è scritta nella prima condanna per 416 bis sancita dal tribunale di Velletri con 190 anni di carcere condanna 16 personaggi affiliati al clan della ‘ndrangheta Gallace-Novella. Una holding del crimine che da Anzio a Nettuno teneva sotto scacco commercianti in difficoltà, ricattati e sottomessi dall’usura e dal racket.

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Bindi a capo dell’Antimafia: sfruttò i sindaci anti boss per farsi eleggere alla Camera

Bindi a capo dell’Antimafia: sfruttò i sindaci anti boss per farsi eleggere alla Camera

Il Pd la candidò in Calabria: ma una volta presi i voti, non s’è più fatta vedere

Milano – A Siderno la stanno ancora aspettando. Eppure a Rosy Bindi la Locride dovrebbe esserle cara, visto che quei voti raccolti alle primarie Pd in Calabria sono stati decisivi per la sua elezione come capolista.

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Lea Garofalo, piazza gremita e bandiere gialle Funerali civili per il simbolo antimafia

la testimone di giustizia fu uccisa a milano nel 2009

Lea Garofalo, piazza gremita e bandiere gialle
Funerali civili per il simbolo antimafia

Durante la celebrazione letto un testo che la donna scrisse , ma non spedì, a Napolitano: «La prego, mi aiuti»

Funerali civili per Lea Garofalo, la testimone di giustizia che si ribellò alle cosche e che per questo motivo fu uccisa a Milano nel 2009. La piazza è gremita, piena delle bandiere gialle con il volto della donna realizzate dall’associazione antimafia Libera. Presenti il sindaco Pisapia e don Luigi Ciotti , leader di Libera. «E’ Denise che ci ha invitati qui per dire ciao alla sua mamma, e a lei vogliamo dare un forte abbraccio». Cosi ha esordito il sacerdote spiegando come le letture e le canzoni della cerimonia siano state scelte da Denise, la figlia di Lea, anche lei impegnata nella battaglia anti-mafia intrapresa dalla madre e per questo soggetta a un regime di protezione.

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Regione, l’appello di Tiberio Bentivoglio alla Commissione contro la ‘ndrangheta: ”Se andrò via da qui è perchè le istituzioni sono state assenti”

Regione, l’appello di Tiberio Bentivoglio alla Commissione contro la ‘ndrangheta: ”Se andrò via da qui è perchè le istituzioni sono state assenti”

E’ un accorato appello quello rivolto dall’imprenditore reggino Tiberio Bentivoglio nei confronti delle istituzioni nell’ambito della sua audizione in Commissione Regionale contro la ‘ndrangheta. Bentivoglio, titolare della Sanitaria Sant’Elia, imprenditore simbolo della lotta al racket a Reggio Calabria, elenca di fronte alla Commissione presieduta dal Consigliere Salvatore Magarò, una serie di misure che secondo l’elaborazione avviata anche con il supporto dell’Associazione Libera, dovrebbero essere applicate nel caso di imprenditori colpiti dalla ‘ndrangheta.

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