Sono capitata su questo sito senza un perché…

 

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Io no so nulla di ndrangheta, mafia o quant'altro...
Ma oggi, entrando in ospedale dove lavoro, ho visto polizia, carabinieri, giornalisti...
Entrando nel mio ufficio mi hanno detto che stanotte è morto Totò Riina... era qui all'ospedale di Parma, perché detenuto al carcere di Parma...
E così, per curiosità, mi sono messa a guardare in internet notizie riguardanti il fatto stesso e poi ho cercato vittime di mafia su Google e sono capitata qui...
Un caso.
Ho letto fino in fondo la lettera riguardante il vostro caro...
Ed ho pianto dall'inizio alla fine...
Sembra un mondo parallelo...
Un universo parallelo...
E invece accade...
E' accaduto a voi...
E' accaduto a tanti...
Tante persone oneste costrette a vivere con il terrore quotidianamente...
Non so perché vi scrivo questo messaggio, non vi conosco e non sono nessuno, ma in qualche modo, da un altro universo, parallelo, voglio solo dirvi che ci sarà una preghiera in più tra le mie..
Ed è quella per Gianluca...
Occhi di un'anima buona.
Il sorriso delle anime pure.
E forse questo è il modo, da parte di una sconosciuta quale sono per voi, di dirvi che anche una preghiera, possa valere come un grido...
Io non sarò mai omertosa.
Il vostro caro Gianluca, sono certa sia Luce.
Vi abbraccio
Giovanna

 

 

Il baby “padrino” pentito della ‘ndrangheta: così cresce un figlio della malavita al Nord

A Palazzo di Giustizia la testimonianza dell’ex rampollo della dinasty della mafia calabrese Domenico Agresta nell’ultimo stralcio del processo Minotauro di ritorno dalla Cassazione

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La voce riecheggia da un monitor scuro adagiato a pochi metri dalla Corte. Sbuca come un’eco lontana nei sotterranei di palazzo di giustizia. In aula, silenzio.

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Minori assegnati ai servizi sociali ospiti dell’Agrario a Palmi

Tre giorni tra formazione in aula e attività pratiche in laboratorio e sui campi

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La dirigente scolastica Carmela Ciappina

Favorire e promuovere l’inclusione sociale e il valore della legalità attraverso la cultura e la formazione professionale. E’ questo il principale scopo della tre giorni organizzata dall’istituto d’Istruzione superiore “Luigi Einaudi” di Palmi, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e con il Dipartimento Giustizia minorile e di comunità del Ministero della Giustizia, che si terrà all’Istituto Agrario il 4, il 5 e il 6 dicembre.

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Mafia, parla Gratteri: “Dopo la morte di Riina non cambia nulla, è sbagliato festeggiare”

Il Procuratore della Repubblica di Catanzaro: “E’ stato importante che Riina non sia stato mandato ai domiciliari perché il senso del 41bis è impedire che il detenuto mandi messaggi di morte all’esterno. Ma non c’è mai stato un vuoto di potere”

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Stefano Pagliarini – Ancona Today
“Quella testata costerà cara a chi l’ha data e al clan del territorio perché adesso sicuramente le forze dell’ordine si concentreranno lì, la Procura locale presterà più attenzione e ci sarà un contrasto serio sul piano amministrativo partendo da quei locali pubblici dove si respira il clima di ferocia tipico della mafia e che si possono chiudere in poco tempo”.

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La morte di Riina. L’altra Corleone che volta pagina

Il lavoro ‘pulito’ delle tre cooperative sui terreni confiscati. Da 15 anni, olio, legumi e passata di pomodoro biologici dagli 800 ettari appartenuti ai boss. Nuove generazioni in prima linea

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Antonio Maria Mira

C’è un’altra Corleone che non ha niente a che fare con Totò Riina, che non vuole avere nulla a che fare col capo di ‘cosa nostra’. Che ogni giorno si sporca le mani di terra riscattata da lavoro pulito e vero.

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E’ morto Totò Riina: il boss si è spento alle 3.37 nel reparto detenuti dell’Ospedale di Parma-Guarda il filmato

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Riina era malato da anni, ma negli ultimi tempi le sue condizioni erano peggiorate tanto da indurre i legali a chiedere un differimento di pena per motivi di salute. Istanza che il tribunale di Sorveglianza di Bologna ha respinto a luglio. Ieri, quando ormai era chiaro che le sue condizioni erano disperate, il ministro della Giustizia ha concesso ai familiari un incontro straordinario col boss –

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DIECI DOMANDE A RAFFAELE MONTEPAONE

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31/10/2017 by carolinaparmeggiani

E’ un anno ricco di impegni e soddisfazioni per il giovane fotografo Raffaele Montepaone, che ha avuto il suo culmine nella vincita del Premio Ram Sarteano durante la settima edizione di MIA Photo Fair, e la conseguente esposizione delle sue opere presso la Rocca Manenti a Sarteano dal 15 luglio fino allo scorso 30 settembre.

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