‘NDRANGHETA: NAPOLI (FLI), BOSS DETTANO ORDINI ANCHE DAL CARCERE

‘NDRANGHETA: NAPOLI (FLI), BOSS DETTANO ORDINI ANCHE DAL CARCERE

(ASCA) – Catanzaro, 29 ago – ”E’ ormai risaputo che i boss mafiosi anche dal penitenziario, dove sono detenuti, riescono a controllare e dettare ordini all’esterno.

Di cio’ ne e’ la nuova dimostrazione la missiva apocrifa inviata dal boss Rocco Pesce al Sindaco del Comune di Rosarno, Elisabetta Tripodi”. Lo afferma Angela Napoli, deputata Fli e componente della Commissione parlamentare antimafia.

 

 

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‘Ndrangheta/ Dopo 12 anni finita la latitanza di Francesco Perre

‘Ndrangheta/ Dopo 12 anni finita la latitanza di Francesco Perre

Era uno dei carcerieri di Alessandra Sgarella, rapita a Milano

'Ndrangheta/ Dopo 12 anni finita la latitanza di Francesco Perre

Reggio Calabria, 27 ago. (TMNews) – E’ finita ieri dopo dodici anni la latitanza di Francesco Perre, 43 anni, elemento di spicco della ‘ndrina dei Barbaro di Platì in provincia di Reggio Calabria. Ad arrestarlo sono stati i carabinieri del comando provinciale della città dello stretto nel tardo pomeriggio di ieri in una zona impervia del comune di Palizzi Superiore. Francesco Perre stava irrigando una piantagione di circa duemila piantine di marijuana quando i militari dell’Arma gli sono piombati addosso.

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‘Ndrangheta, testimone si suicida Aveva rinunciato alla protezione

‘Ndrangheta, testimone si suicida
Aveva rinunciato alla protezione

Maria Concetta Cacciola, 31 anni, si è tolta la vita ingerendo dell’acido muriatico a Rosarno. La Procura di Palmi ha avviato un’inchiesta. Si ipotizza che qualcuno l’abbia indotta a compiere un gesto simile.

Nel maggio scorso la donna si era presentata spontaneamente ai carabinieri e aveva deciso di iniziare la sua collaborazione. Venti giorni fa però aveva rinunciato alla protezione ed era tornata in Calabria

GUARDIA DI FINANZA: LOCRI (RC) MAXI OPERAZIONE ANTIRICICLAGGIO 20 ARRESTI

Operazione Artù, antiriciclaggio 20 gli arresti effettuati dalla Guardia di Finanza

La Guardia di Finanza di Locri (Reggio Calabria), sotto la direzione della DDA di Reggio Calabria, ha bloccato una colossale operazione di riciclaggio di denaro, messa in atto attraverso l’intermediazione di esponenti di spicco della ‘ndrangheta reggina e di Cosa Nostra siciliana. Alle investigazioni in terra di Sicilia ha collaborato il Nucleo Speciale Polizia Valutaria della Guardia di Finanza.

Venti persone sono state tratte in arresto in tutta Italia con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio, alla truffa e alla falsificazione di titoli di credito.

In particolare, l’attività, il cui primo riscontro è stato il sequestro, nei pressi di Rosarno (RC), in data 29 settembre del 2009, di un Certificato di deposito (in oro) del valore nominale di 870 milioni di dollari, nei confronti di due soggetti originari di Taurianova, vicini alla cosca egemone Fazzalari – Viola – Avignone, emesso nel 1961 dall’allora Credito Svizzero a nome del noto dittatore Indonesiano Mr. Soekarno (il cui vero nome era Kusno Sosrodihardjo), ha richiesto l’esecuzione di meticolose indagini finanziarie e tecniche, appostamenti e rilievi fotografici degli incontri avvenuti in varie parti del territorio nazionale.

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‘NDRANGHETA sequestro beni per 15 milioni euro a Reggio Calabria


‘NDRANGHETA sequestro beni per 15 milioni euro a Reggio Calabria

Reggio Calabria 27 luglio 2011 – Operazione Ortro. Operazione congiunta dei carabinieri e della guardia di finanza di Reggio Calabria, che hanno eseguito un decreto di sequestro beni e contestuale notifica di avvisi di conclusione indagini preliminari, emessi dalla direzione distrettuale antimafia, nei confronti di 5 persone ritenute responsabili dei reati di cui agli artt. 81, comma 2, e 110 c.p., 12 quinquies della l.356/92 (intestazione fittizia di beni).

I sequestri hanno riguardato tre societa’ e una ditta individuale, ed i rispettivi patrimoni aziendali, tutte del settore del commercio al dettaglio di materiale per ottica e fotografia, per un valore complessivo stimato in 15 milioni e 300 mila euro.

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Confiscati alla ‘ndrangheta il Cafè de Paris e il George’s di Roma

Confisca da 200 milioni agli Alvaro di Sinopoli: ci sono anche il Cafè de Paris e il George’s di Roma

Il Tribunale di Reggio Calabria su richiesta del Procuratore Giuseppe Pignatone ha tolto alla cosca 15 tra imprese e ditte, immobili di pregio e auto di lusso

di redazione, 25/07/2011 12:35

Beni per 200 milioni di euro, tra cui il ‘Cafe’ de Paris’ e il ristorante ‘George’s’ di Roma, sono stati confiscati alla cosca Alvaro di Sinopoli. Il tribunale di Reggio Calabria, sezione misure di prevenzione, su richiesta del Procuratore Antimafia, Giuseppe Pignatone, ha disposto la confisca di 15 tra imprese e ditte individuali operanti principalmente nel settore dei servizi della ristorazione. Oltre ai due locali romani sono stati confiscati quattro immobili di pregio, tre autovetture di lusso, oltre a rapporti bancari, postali, assicurativi e denaro contante. La Procura e la Guardia di Finanza, nell’arco degli ultimi 24 mesi, hanno sviluppato specifiche indagini tecniche, investigazioni finanziarie e bancarie, nonché informazioni tratte da segnalazioni di operazioni sospette, provenienti dagli intermediari finanziari.

IL CAFE’ DE PARIS VALE 55 MILIONI
Il Cafe’ de Paris, il noto locale di via Veneto confiscato stamane dalla Guardia di Finanza, insieme ad altri beni riconducibili alla cosca Alvaro, ha un valore commerciale, secondo gli investigatori, di 55 milioni di euro.

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Strage Duisburg, per Strangio condanna all’ergastolo

Strage Duisburg -Carcere a vita per tutti

 

E’ stato condannato all’ergastolo, Giovanni Strangio, ritenuto l’ideatore ed uno degli esecutori della strage di Duisburg, avvenuta il 15 agosto 2007 nella città tedesca. La sentenza è stata emessa dai giudici della Corte d’assise di Locri. Insieme a Strangio sono stati condannati al carcere a vita altri sette imputati: il filone d’inchiesta è sempre quello che riguarda i delitti commessi nel corso della faida di San Luca, culminata con l’orrore di Duisburg, quando nei pressi di un ristorante italiano furono uccise sei persone per mano della ‘ndrangheta.

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‘Ndrangheta, confiscati beni per 7 mln a imprenditore nel reggino

‘Ndrangheta, confiscati beni per 7 mln a imprenditore nel reggino

Operazione “Bellu lavuru” su appalti nella costa ionica. Secondo i magistrati aveva fatto un patto scellerato con le ndrine

Reggio Calabria, 07 lug. (TMNews) – Sette milioni di euro sono stati confiscati questa mattina dagli uomini della Direzione Investigativa Antimafia di Reggio Calabria in esecuzione di un decreto emesso emesso dal tribunale di Reggio Calabria su richiesta del procuratore distrettuale di Reggio Calabria, nei confronti di Terenzio Antonio D’aguì, 50enne, di Melito Porto Salvo (Reggio Calabria), imprenditore operante nel settore produzione e fornitura calcestruzzi e inerti con una azienda ubicata a Bova Marina.

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Poliziotto in servizio al carcere di Parma si toglie la vita. Il sindacato: “Incidenza di suicidi molto alta”

Poliziotto in servizio al carcere di Parma si toglie la vita. Il sindacato: “Incidenza di suicidi molto alta”

Un poliziotto in servizio al carcere di via Burla si è tolto la vita l’altra notte.

Giuseppe P., 35 anni, era rientrato nella sua terra natale, la Calabria, a Cirò Marina in provincia di Crotone e ha commesso il folle atto.

L’uomo, assistente capo della polizia penitenziaria aveva perso la madre di recente e probabilmente, oltre allo stress del lavoro, non stava attraversando un periodo felice. “Profondo dolore e vivo sconcerto suscita in noi la funesta notizia del suicidio di un nostro collega in servizio a Parma ma di origine calabre. Intendo , anche a nome di tutto il LiSiAPP Libero Sindacato Appartenenti alla Polizia Penitenziaria, esprimere ai familiari ed ai colleghi di Parma tutta la nostra rispettosa vicinanza”.

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