Muore Paul Getty Junior, una delle prime vittime dell’Anonima Calabrese

Aveva 54 anni ed era paralizzato e quasi cieco

Muore Paul Getty Junior, una delle prime vittime dell’Anonima Calabrese

Paul Getty III, liberato il 15 dicembre del 1973, dopo 5 mesi di segregazione ad opera dell’Anonima Sequestri Calabrese, è morto all’età di 54 anni.

La notte del 10 luglio 1973 era scomparso a Roma, Paul Getty Junior, nipote di un ricchissimo petroliere inglese. Aveva 17 anni. Il nonno, magnate del petrolio, si era rifiutato di pagare il riscatto e così i banditi calabresi gli avevano spedito l’orecchio del nipote.

Dopo questa brutale mossa, la famiglia pagò un riscatto di 1 miliardo e 700 milioni di lire.

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Siderno, arrestato l’uomo di fiducia del boss Giuseppe Commisso

Siderno, arrestato l’uomo di fiducia  del boss Giuseppe Commisso

Si tratta di Antonio Futia, latitante ricercato dal luglio scorso, ritenuto dagli inquirenti, l’uomo di fiducia di Giuseppe Commisso, capo dell’omonima cosca

Siderno, arrestato l'uomo di fiducia   del boss Giuseppe Commisso 27/01/2011 E’ finito in manette, Antonio Futia, di 53 anni, latitante e ricercato dal luglio scorso. L’uomo è stato arrestato a Siderno dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria. Futia, ritenuto dagli inquirenti, l’uomo di fiducia di Giuseppe Commisso, capo dell’omonima cosca di Siderno, era ricercato nell’ambito dell’operazione “Crimine”, che nel luglio scorso aveva portato all’arresto di oltre 300 persone. Nel dicembre scorso, inoltre, è stata emessa un’altra ordinanza nei suoi confronti per l’operazione «Recupero» condotta contro le cosche di Siderno. L’uomo è accusato di associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, detenzione e porto abusivo di arma da fuoco.

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Operazione “Decollo ter” contro il traffico di droga, 26 arresti

Operazione “Decollo ter” contro  il traffico di droga, 26 arresti
E’ scattata all’alba di stamani una maxi operazione dei carabinieri contro il narcotraffico internazionale gestito dalla ‘ndrangheta
26/01/2011 I carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, richiesta dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro, a carico di 27 persone, accusate di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, estorsione, intestazione fittizia di beni e reimpiego di capitali illeciti, con l’aggravante mafiosa.
Le indagini del ROS, dopo aver accertato un traffico di tonnellate di cocaina tra il Sud America, l’Australia e l’Europa, ad opera delle cosche vibonesi e jonico-reggine che si approvvigionavano dalle organizzazioni narcoterroristiche colombiane, hanno anche documentato circuiti di impiego dei narcoproventi. Sono state così sequestrate tre società di autotrasporti, attive nel settore della grande distribuzione e controllate dall’organizzazione mafiosa.

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‘ndrangheta, preso il boss Mandalari

IL CASO

‘ndrangheta, preso il boss Mandalari
andava all’appuntamento con la moglie

Ritenuto dai carabinieri il capo della ‘locale’ di Bollate, a luglio era sfuggito al blitz scappando
in extremis dalla sua villa bunker. Gli investigatori lo hanno sorpreso a San Giuliano Milanese

di MASSIMO PISA

Seguire le donne, fiutare i passi dei familiari. La vecchia regola investigativa, applicata alla lettera dai carabinieri del gruppo di Monza guidati dal colonnello Giuseppe Spina, ha permesso di mettere le manette al più importante latitante di ‘ndrangheta sfuggito alla maxioperazione “Infinito” del 13 luglio scorso. Vincenzo Mandalari, 50 anni, catanzarese di Guardavalle e capo della “locale” di Bollate, è finito in manette alle 18 di venerdì scorso.

Gli investigatori lo hanno pizzicato a San Giuliano Milanese: andava a un appuntamento con la moglie, uno dei tanti dopo quella fuga precipitosa dalla sua villa-bunker di via San Bernardo, a Bollate, un fortino protetto da muri e telecamere in cui venne catturato il fratello Nunziato.

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Cronache da Siderno: imbarazzante coincidenza

Cronache da Siderno: imbarazzante coincidenza

pubblicata da Paola Bottero il giorno mercoledì 15 dicembre 2010 alle ore 18.25

Imbarazzante. Ha ragione l’ex sindaco di Siderno, piccolo centro della Locride che oggi torna agli onori della cronaca, cinque anni dopo l’incomprensibile assassinio “a freddo” di un giovane imprenditore locale, perché l’ex primo cittadino sarebbe un “Santista”, un primo “fiore” della Società Maggiore, vertice della ‘ndrangheta locale.

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Alessandro Figliomeni: il sindaco ”santista” legato alla cosca Commisso

Alessandro Figliomeni: il sindaco ”santista” legato alla cosca Commisso

Alessandro Figliomeni nella sede della free-press “La Riviera”

di Claudio Cordova –

“All’interno della cosca Commisso, faceva parte del sodalizio, insieme al fratello Antonio cl. 49 detto “il topo”, quale elemento in posizione apicale e con la carica di “santista”, contribuiva a dirigere e coordinare il sodalizio, prendendo le decisioni più rilevanti, impartendo ruoli e disposizioni agli altri associati; curava i rapporti con gli altri elementi di spicco della cosca Commisso (in particolare, con Commisso Giuseppe cl. 47 e con Commisso Antonio cl. 25), nonché con gli esponenti dell’articolazione torinese della ‘ndrangheta di Siderno (in particolare, con Catalano Giuseppe e Cataldo Carmelo)”.

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Alleanza tra mafia e ‘ndragheta, quarantanove arresti in tutt’Italia

Alleanza tra mafia e ‘ndragheta, quarantanove arresti in tutt’Italia

Un’alleanza tra mafia e ‘ndrangheta per il traffico di droga in nord Italia. E’ quanto scoperto da un’indagine che sta portando la Squadra mobile di Milano e la Guardia di Finanza di Milano e Bologna a eseguire 49 ordinanze di custodia cautelare.

Sempre più spesso le mafie si associano, fatto salvo l’orto di casa, per portare a termine affari di grande portata. Altrettanto vasta è l’operazione di contrasto alla criminalità in corso in varie province d’Italia, e che ha già portato al sequestro di beni per ben 50 milioni di euro.

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