‘NDRANGHETA, A SAN LUCA SEQUESTRATI BENI PER 200 MILIONI

‘NDRANGHETA, A SAN LUCA
SEQUESTRATI BENI PER 200 MILIONI

SAN LUCA (RC) – Ci sono anche fabbricati abusivi e ville con bunker tra i beni sequestrati dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria e del Ros alle cosche di San Luca.

Sono 13 le persone colpite dal provvedimento del Tribunale reggino, che ha disposto il sequestro di beni per 200 milioni di euro.

A Giovanni Manglaviti (45 anni) sono stati sequestrati un fabricato abusivo ad Ardore, due terreni a Bovalino e quatto polizze vita.

A Sebastiano Pelle (31 anni) un immobile abusivo di tre piani a Bovalino.

A Leo Morabito (59 anni) un complesso immobiliare costituito da tre abitazioni ad Africo con un bunker, un fabbricato abusivo di tre piani ad Africo, un’abitazione a Brancaleone, la societa’ Eurocar di Africo, un negozio di abbigliamento a Bianco e due automobili

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‘NDRANGHETA:UCCISO FIGLIO INZITARI, PADRE CONDANNATO A 7 ANNI

‘NDRANGHETA:UCCISO FIGLIO INZITARI, PADRE CONDANNATO A 7 ANNI

TAURIANOVA (REGGIO CALABRIA), 6 DICEMBRE 2009 – Pasquale Inzitari il padre di Pasquale Mario, il diciottenne ucciso nella tarda serata di ieri in un agguato a Taurianova, è stato condannato, il 18 settembre scorso dal gup di Reggio Calabria a 7 anni e 4 mesi per concorso esterno in associazione mafiosa.

Inzitari, che si trova ai domiciliari, era il cognato di Nino Princi, l’imprenditore morto nel maggio 2008 in seguito all’esplosione di una bomba sotto la sua auto. Pasquale Inzitari, insieme al presunto boss Domenico Rugolo, di 74 anni, era stato arrestato nel maggio dello scorso anno quando era un esponente politico dell’Udc, partito che poi lo ha sospeso.

 

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Palmi: tentata evasione di due ergastolani feriti due agenti

Palmi: tentata evasione di due ergastolani feriti due agenti

 

Due agenti di polizia penitenziaria del carcere di Palmi sono rimasti feriti dai proiettili sparati da due detenuti nel tentativo di fuga. I due esponenti di spicco della ‘ndrangheta – i fratelli Giuseppe e Pasquale Zagari – ergastolani in regime di massima sicurezza, hanno agito durante il trasferimento dal penitenziario di Palmi al tribunale di Reggio Calabria. Il loro piano è stato tuttavia sventato dai due poliziotti.

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Mafia, arrestato il boss Domenico Raccuglia.

Inutile il suo ultimo disperato tentativo di fuga

Mafia, arrestato il boss Domenico Raccuglia. Maroni: “Era di fatto il numero due di Cosa Nostra”

Roma – (Adnkronos/Ign) – Tra i trenta latitanti più pericolosi d’Italia, si nascondeva da quindici anni. Braccio destro di Brusca, è stato individuato a Calatafimi nel trapanese. Tra i numerosi ergastoli deve scontare anche quello per l’omicidio del piccolo Di Matteo, ucciso e sciolto nell’acido perché figlio di un collaboratore di giustizia.

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Omicidio Rosarno, ipotesi vendetta

Omicidio Rosarno, ipotesi vendetta


Reggio Calabria. Ipotesi vendetta alla base dell’omicidio compiuto ieri sera (erano circa le 18) a Rosarno. Vittima un meccanico di 67 anni, Biagio Vecchio, ucciso dinnanzi la sua officina, posta sulla statale 18. Secondo una prima ricostruzione dei poliziotti del Commissariato di Gioia Tauro, a sparare contro l’uomo sarebbe stato uno sconosciuto che ha esploso almeno 4 colpi di fucile calibro 12, caricato a pallettoni. Il killer si è poi allontanato a bordo di un’autovettura, dove ad attenderlo probabilmente c’era un complice.

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Muore boss ‘Ndrangheta, calciatori in lutto

Muore boss ‘Ndrangheta, calciatori in lutto

Parroco-presidente: “condanno gesto, partire da qui per rilancio”

SAN LUCA (REGGIO CALABRIA) – Sono scesi in campo con il lutto al braccio per ricordare la morte del boss Antonio Pelle “gambazza”, nome storico della ‘ndrangheta, imparentato con uno di loro. Una decisione, quella dei calciatori del San Luca, presa all’insaputa della società, presieduta dal parroco del paese, don Pino Strangio.

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Gioia Tauro, un arresto per l’omicidio di Carmine Cedro

Gioia Tauro, un arresto per l’omicidio di Carmine Cedro

Secondo gli inquirenti che hanno proceduto all’arresto sarebbe un un uomo di Nicotera Marina, Gregorio Congiusti, l’autore dell’omicidio di Carmine Cedro avvenuto a Gioia Tauro ieri mattina.

Proseguono le indagini

08/11/2009 E’ un commerciante di 26 anni, Gregorio Congiusti, di Nicotera Marina (Vibo Valentia), l’uomo sottoposto a fermo dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria per l’omicidio di Carmine Cedro.

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Agguato mortale a Gioia Tauro Ucciso un incensurato di 33 anni

L’uomo era a bordo della sua auto nel centro della cittadina del Reggino
Raggiunto da quattro colpi alla testa e al torace, è morto sul colpo

Agguato mortale a Gioia Tauro
Ucciso un incensurato di 33 anni

REGGIO CALABRIA – Un uomo è stato assassinato questa mattina in un agguato compiuto da sconosciuti nel centro di Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria.


La vittima si chiamava Carmine Cedro, 33 anni.

Dalle prime verifiche compiute dai carabinieri, risulta che non avesse precedenti penali e che non fosse vicino ad ambienti della malavita.

 

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Mafia, “Pagherete e ci sarà sangue”

Missiva alla redazione palermitana di Repubblica da sedicenti familiari dei detenuti al 41 bis
che lamentano le restrizioni dei carcerati tanto vessati da essere “costretti al suicidio”

Mafia, “Pagherete e ci sarà sangue”
lettera di minacce per Alfano e Maroni

Nel mirino oltre ai due ministri anche i parlamentari di Pdl e Pd Vizzini e Lumia
e i vicecapi di gabinetto di via Arenula, i magistrati Piscitello e Barbiera

PALERMO – “Pagherete e ci sarà sangue“.

E’ l’inquietante minaccia con cui si chiude una lettera di minacce ai ministri dell’Interno e della Giustizia, Roberto Maroni e Angelino Alfano, ai parlamentari del Pdl e del Pd Carlo Vizzini e Beppe Lumia (che hanno presentato il disegno di legge che ha inasprito il 41 bis, ndr) e ai vicecapi di gabinetto di via Arenula, i magistrati Roberto Piscitello e Sergio Barbiera.

La lettera è stata recapitata oggi alla redazione palermitana di Repubblica.

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Azienda parte civile contro la ‘ndrangheta il pm: caso raro in Italia, a Milano è il primo

Azienda parte civile contro la ‘ndrangheta
il pm: caso raro in Italia, a Milano è il primo

E’ raro, ha spiegato il pm, che i rappresentanti legali di una società, così come le vittime più in generale dei metodi mafiosi, si costituiscano parti civili in un procedimento per associazione mafiosa.

L’azienda è la Sma di Segrate

Un’azienda milanese si è costituita parte civile nei confronti di un presunto boss della ‘ndrangheta, lamentando di aver subito un danno economico” in un procedimento per associazione mafiosa a carico di una trentina di persone accusate di far parte di una cosca legata ai Barbaro di Platì, che si era infiltrata nel sistema degli appalti, e anche in quelli dell’alta velocità ferroviaria, nella zona nord di Milano.

Come ha fatto notare il pm della Dda milanese Mario Venditti, anche in sede di udienza preliminare, è la prima volta che accade a Milano.

Ed è un fatto rarissimo a livello nazionale.

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