Milano Blitz contro la ‘ndrangheta, 17 arresti

A Milano e in Lombardia. 48 indagati, 5 milioni sequestrati

Blitz contro la ‘ndrangheta, 17 arresti

Maxi operazione della Dia contro le cosche Barbaro e Papalia. In manette anche imprenditori compiacenti

MILANO – Con una maxi-operazione anti-’ndrangheta, la Dia ha dato un nuovo duro colpo alla cosca Barbaro- Papalia di Platì (Reggio Calabria) da 30 anni radicata nell’hinterland sud di Milano.

A partire da martedì mattina sono state eseguite 17 ordinanze di custodia cautelare e una cinquantina di perquisizioni nei confronti di 48 persone indagate perché ritenute, a vario titolo, affiliate ad associazione per delinquere di stampo mafioso. L’operazione denominata «Parco sud» condotta dalla Dia di Milano, dal Gico della guardia di finanza e dai carabinieri, coordinata dalla Dda del capoluogo Lombardo è il risultato di un’indagine durata due anni.

 

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Boschi e appalti,ecco gli interessi dei Clan in Aspromonte

Boschi e appalti,ecco gli interessi dei Clan in Aspromonte


Reggio Calabria. 10 persone, ritenute esponenti di spicco delle cosche Foriglio di Cinquefrondi, Spanò-Larosa di Giffone, Callà di Mammola e Facchineri di Cittanova e San Giorgio Morgeto, sono finite nella rete delle Forze dell’ordine, con le pesanti accuse di associazione a delinquere di stampo mafioso ed estorsione.

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ROSARNO: POLIZIA SCOPRE ARSENALE, TRA ARMI ANCHE UN POTENTE LANCIARAZZI

ROSARNO: POLIZIA SCOPRE ARSENALE, TRA ARMI ANCHE UN POTENTE LANCIARAZZI

Reggio Calabria, 2 nov. (Adnkronos) – Armi e munizioni sono state trovate dagli uomini del Commissariato di Gioia Tauro a Rosarno. Erano nel giardino dell’abitazione di Salvatore Bonfiglio, operaio edile di 34 anni gia’ sottoposto alla misura dell’avviso orale con precedenti per rapina e truffa, e della moglie 27enne incensurata casalinga. In tre bidoni in plastica per la pittura interrati sotto una tettoia in lamiera sorretta da paletti erano nascosti sei caricatori calibro 9 para, 21 cartucce a pallettoni calibro 12, un caricatore a banana per kalashnikov, un caricatore circolare per arma da guerra, tre piastrine metalliche per ricaricamento rapido per munizionamento da guerra che contenevano 29 cartucce calibro 7,62×39 di cui uno tracciante.

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Locri: sequestro beni del valore di oltre due milioni di euro

 

Locri: sequestro beni del valore di oltre due milioni di euro

L’attività ha riguardato la ricostruzione dei patrimoni illecitamente acquisiti dagli indagati dell’operazione «Vangelo»


 

21/10/2009 Beni del valore di 2 milioni di euro sono stati sequestrati dagli uomini della Compagnia di Locri, coordinati dal Comandante Provinciale, nella disponibilità di personaggi legati alla criminalità organizzata dell’alto ionio reggino, tra i quali Luca Mammolenti di Gioiosa Jonica.

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Guardia di Finanza : Sequestrati beni alla ‘ndrangheta per 2 milioni di euro.

Guardia di Finanza : Sequestrati beni alla ‘ndrangheta per 2 milioni di euro.


Il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, Col. Alberto Reda.

Reggio Calabria, 21 Ottobre 2009. I militari della dipendente Compagnia di Locri, coordinati dal Comandante Provinciale, nell’ambito di complesse e pianificate indagini di polizia giudiziaria delegate dal Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione di Reggio Calabria, hanno acquisito elementi di prova inconfutabili riguardo la provenienza illecita di beni mobili e immobili nella disponibilità di personaggi legati alla criminalità organizzata dell’alto ionio reggino, tra i quali spicca il nome di Mammolenti Luca di Gioiosa Jonica.

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Pensionato ucciso in tentata rapina per pochi euro

Pensionato ucciso in tentata rapina per pochi euro

Cittanova, trovato legato in casa


Un pensionato di 82 anni è stato trovato morto nella sua abitazione in contrada Petrara di Cittanova, nel Reggino. L’uomo era nella sua camera da letto, con le mani legate ed aveva la testa avvolta in una maglia. La scoperta è stata fatta da un nipote. I carabinieri, che indagano, pensano ad una rapina.

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Nel carcere di Parma insieme camorra e ‘ndrangheta

Nel carcere di Parma insieme camorra e ‘ndrangheta

Un’ora d’aria mafiosa

Si ritrovano Francesco Schiavone e Giuseppe Morabito

Il latitante Iovine referente dei Casalesi per la Calabria

di  MICHELE INSERRA

NEL CARCERE di massima di sicurezza di Parma l’ora d’aria la trascorrono assieme. Il supremo della camorra, Francesco “Sandokan” Schiavone e il pezzo da novanta della mala calabrese, Giuseppe Morabito “u tiradrittu”. Il terzo incomodo è un esponente di spicco della mafia siciliana riconducibile al cosca palermitana dei Lo Piccolo. Camorra, ‘ndrangheta e mafia, tutti insieme appassionatamente.

E’ quanto avviene all’interno del perimetro del penitenziario dove i vertici della criminalità sono ristretti al 416 bis. E’ l’ennesima telenovela tutta italiana. Una farsa dal sapore amaro. Lo Stato vieta ai sorvegliati speciali di incontrarsi con pregiudicati in strada e consente ai massimi vertici della mala di  prendere una boccata d’aria assieme. Schiavone e Morabito hanno un rapporto di vecchia data. Hanno trattato gli affari, illeciti, insieme. Partite di droga e fiumi di danaro  hanno rimpinguate le casse di camorra e ‘ndrangheta.

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Consegnato ai magistrati il papello di Riina

Consegnato ai magistrati il papello di Riina

Palermo. Sarebbe stato consegnato da Massimo Ciancimino il famoso papello di Riina ai magistrati di Palermo. Sembrava una leggenda invece il foglio contenente le richieste che il capo di Cosa Nostra nel 1992 avanzò allo Stato in cambio della fine della strategia stragista, è ora una realtà oggettiva.
Già questa mattina il procuratore aggiunto Antonio Ingroia, durante un dibattito contro la mafia organizzato dagli studenti di sinistra, al polo di scienze politiche dell’Università di Firenze, aveva accennato all’ ipotesi che presto la Procura ne sarebbe venuta in possesso. Ora finalmente il “papello” sarebbe negli uffici giudiziari di Palermo disponibile al vaglio degli inquirenti.


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Carabiniere ucciso,fermato sospetto

Carabiniere ucciso,fermato sospetto

Bloccato uomo vicino a Modena

Il presunto autore dell’omicidio del maresciallo capo Andrea Angelucci, investito a un posto di blocco a Foligno, è stato fermato dalla polizia nei pressi di Modena.

Lo hanno rivelato fonti investigative. Il militare era stato travolto da un’auto che non si è fermata all’alt nella zona di Colfiorito, al confine tra Umbria e Marche.

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