Il Processo Infinito decapitò la ‘Ndrangheta in Brianza Ma ora è tutto in dubbio

Il Processo Infinito decapitò la ‘Ndrangheta in Brianza Ma ora è tutto in dubbio

La causa è un vizio di nullità per l’assenza di una parte della sentenza per un guasto alla stampante
di Stefania Totaro

Una riunione della "locale" di Paderno Dugnano (Newpress)

Una riunione della “locale” di Paderno Dugnano (Newpress)

Desio, 11 Gennaio 2013 – Potrebbero tornare in libertà per colpa di un guasto alla stampante gli imputati del maxi processo Infinito contro la ‘ndrangheta in Brianza. La causa è l’annullamento di una parte della sentenza di primo grado del 16 novembre 2011 (110 imputati condannati) da parte dei giudici della Suprema Corte di Cassazione, che hanno accolto il ricorso presentato da alcuni imputati. Oggi si è tenuta l’udienza di secondo grado davanti alla Corte di Appello di Milano e l’ordinanza della Cassazione è stata depositata dagli avvocati ribadendo l’annullamento della sentenza di primo grado che aveva condannato con il rito abbreviato a 11 anni di reclusione Annunziato Moscato (ritenuto dagli inquirenti collegato alla cosca Iamonte di Melito Porto Salvo e capo del gruppo di n’drine stanziato nel Desiano).

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Le mani della ‘ndrangheta sulle intercettazioni. Il perito avrebbe taroccato le trascrizioni per favorire i capocosca

Le mani della ‘ndrangheta sulle intercettazioni. Il perito avrebbe taroccato le trascrizioni per favorire i capocosca

Avrebbe cercato di modificare i contenuti di intercettazioni telefoniche ed ambientali per favorire le cosche di ‘ndrangheta della Piana di Gioia Tauro. E’ questa l’accusa con la quale stamane gli agenti della squadra mobile di Reggio Calabria hanno arrestato Roberto Crocitta, esperto di trascrizioni di intercettazioni telefoniche ed ambientali

I particolari delle indagini sono state illustrate, nel corso di una conferenza stampa, dal procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Ottavio Sferlazza, dal procuratore aggiunto, Michele Prestipino, e dai vertici della Squadra mobile, diretta da Gennaro Semeraro.

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‘Ndrangheta, la Cassazione conferma il carcere per la moglie di “gambazza”

AIUTO’ IL MARITO, il boss Giuseppe Pelle, A OTTENERE FALSI CERTIFICATI MEDICI  

‘Ndrangheta, la Cassazione conferma il carcere per la moglie di “gambazza”

Roma. Confermata, dalla Cassazione, la custodia cautelare in carcere per Marianna Barbaro, la moglie del boss Giuseppe Pelle detto ‘gambazza’, accusata di aver aiutato il marito ad ottenere certificati medici che attestavano falsamente che l’uomo soffriva gravemente di depressione con l’obiettivo di aiutarlo ad evitare la detenzione in cella.

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‘Ndrangheta. Nino il “Nano” non è in aula, pm Lombardo annuncia accertamenti

‘Ndrangheta. Nino il “Nano” non è in aula, pm Lombardo annuncia accertamenti

Il boss Antonino Lo Giudice doveva deporre nel processo “Meta”

Reggio Calabria. Il boss della ‘ndrangheta pentito Antonino Lo Giudice non si e’ presentato in aula e ciò ha provocato la reazione del pm della Dda di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo che ha annunciato accertamenti al ministero dell’Interno per capire cosa è successo.

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’Ndrangheta in Lombardia, 41 condanne

’Ndrangheta in Lombardia, 41 condanne

Tra gli imputati l’ex direttore della Asl di Pavia, Carlo Chiriaco

milano

Centocinquanta condanne. È questo il bilancio complessivo del maxi blitz anti-`ndrangheta scattato in Lombardia nel luglio del 2010: ad un anno dalle 110 condanne disposte in abbreviato dal gup Roberto Arnaldi, oggi se ne sono aggiunte una quarantina, con pene comprese tra i 3 e i 20 anni. Era stata battezzata Operazione Infinito, obiettivo colpire presunte infiltrazioni della `ndrangheta in Lombardia. 

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Certificati compiacenti per i boss- Arrestata Maria Grazia Galletta di Marina di Gioiosa

Certificati compiacenti per i boss

Colpo alla cosca degli “zingari”: 5 arresti. Estorsioni a commercianti e imprenditori. Tra i destinatari del provvedimento c’è anche un funzionario di un servizio sociale

Rocco Bevilacqua

REGGIO CALABRIA La polizia di Stato di Reggio Calabria ha eseguito cinque ordini di custodia cautelare nei confronti di persone ritenute responsabili di vari reati tra i quali spaccio di sostanze stupefacenti, corruzione, furto, riciclaggio e detenzione e porto abusivo di arma da fuoco.

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Azienda con mille dipendenti sotto il controllo dei Bellocco

NDRANGHETA

Azienda con mille dipendenti sotto il controllo dei Bellocco
Sequestrata la “Blue call”, attiva nel settore dei call center

Nell’operazione contro il clan reggino, portato avanti dalle Dda di calabrese e da quella di Milano, è finita anche una sala giochi a Cormano

Azienda con mille dipendenti sotto il controllo dei Bellocco Sequestrata la "Blue call", attiva nel settore dei call center

Impiegati di un call center

REGGIO CALABRIA – La Blue Call, l’azienda che gestiva call center e che sarebbe stata infiltrata dalla cosca della ‘ndrangheta dei Bellocco, è stata sequestrata. Lo si legge in una nota firmata dal procuratore della Repubblica di Milano, Edmondo Bruti Liberati, in relazione al blitz che stamani ha portato in carcere 23 persone. «L’azienda, che fino a poco tempo addietro occupava circa mille dipendenti – si legge nel comunicato – è sottoposta a sequestro per decreto emesso dal tribunale di Milano, sezione Misure di Prevenzione». 

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Gli affari della ‘ndrangheta non hanno confini 31 arresti tra Calabria, Lombardia e Svizzera

L’operazione

Gli affari della ‘ndrangheta non hanno confini
31 arresti tra Calabria, Lombardia e Svizzera

Operazione di polizia e carabinieri nei confronti di affiliati alla cosca Bellocco operanti a Rosarno. Contestati i reati di di associazione mafiosa, detenzione di armi, rapine, intestazione fittizia di beni. L’inchiesta è coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria

GIUSEPPE BALDESSARRO

Gli affari della 'ndrangheta non hanno confini 31 arresti tra Calabria, Lombardia e Svizzera

La sede della Procura di Reggio Calabria

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‘Ndrangheta, si pente il boss di Siderno Giuseppe Costa svela i segreti del clan

Criminalità

‘Ndrangheta, si pente il boss di Siderno
Giuseppe Costa svela i segreti del clan

Era il boss del clan uscito perdente dalla guerra di mafia di Siderno tra i Commisso e i Costa. Condannato all’ergastolo per omicidio e associazione mafiosa è in carcere da 19 anni e ora ha deciso di aprirsi ai magistrati e svelare i retroscena della guerra di mafia di Siderno

di MICHELE INSERRA e PASQUALE VIOLI

Giuseppe Costa

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