Il Processo Infinito decapitò la ‘Ndrangheta in Brianza Ma ora è tutto in dubbio
La causa è un vizio di nullità per l’assenza di una parte della sentenza per un guasto alla stampante
di Stefania Totaro
Desio, 11 Gennaio 2013 – Potrebbero tornare in libertà per colpa di un guasto alla stampante gli imputati del maxi processo Infinito contro la ‘ndrangheta in Brianza. La causa è l’annullamento di una parte della sentenza di primo grado del 16 novembre 2011 (110 imputati condannati) da parte dei giudici della Suprema Corte di Cassazione, che hanno accolto il ricorso presentato da alcuni imputati. Oggi si è tenuta l’udienza di secondo grado davanti alla Corte di Appello di Milano e l’ordinanza della Cassazione è stata depositata dagli avvocati ribadendo l’annullamento della sentenza di primo grado che aveva condannato con il rito abbreviato a 11 anni di reclusione Annunziato Moscato (ritenuto dagli inquirenti collegato alla cosca Iamonte di Melito Porto Salvo e capo del gruppo di n’drine stanziato nel Desiano).