Al processo Congiusta ricostruiti i legami con Racco

Siderno. Lette in aula alcune lettere scritte dal boss e intercettate dalla Finanza 

Costa e i rapporti con la politica

Al processo Congiusta ricostruiti i legami con Racco 

Pino lombardo per il Quotidiano

 SIDERNO – Il boss sidernese Tommaso Costa si «interessava » di politica sponsorizzando candidati ed era fortemente interessato al traffico di droga.
 
Questo sostanzialmente quanto affermato ieri dal luogotenente dei carabinieri
della compagnia di Soverato, Giacomo Mazzolini alla Corte d’Assise di Locri (presidente Bruno Muscolo con a latere il togato Frabotta), nel corsodella deposizione inerente il procedimento penale relativo il barbaroassassinio di Gianluca Congiusta (nella foto),giovane imprenditoresidernese.

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Dopo il no del pm al patrocinio gratuito al boss locale parla Mario Congiusta

Siderno. Dopo il no del pm al patrocinio gratuito al boss locale parla Mario Congiusta

«Corretto errore del passato»

La  proposta :  estendere  a  stupro  e  violenza  sui  minori   

di PINO LOMBARDO per il Quotidiano

 SIDERNO – Fa discutere la richiesta, prima del genere nei Tribunali della provincia reggina, di revocare il beneficio del “gratuito patrocinio” all’imputato Tommaso Costa, effettuata nel corso del processo Congiusta alla Corte d’Assise di Locri dal sostituto procuratore della direzione distrettuale di Reggio Antonio De Bernardo, in ottemperanza a quanto previsto, in relazione al godimento del beneficio del “gratuito patrocinio”, dal cosiddetto“Decreto Sicurezza”varato il 24 luglio. Sull’argo – mento è intervenuto Mario Congiusta, padre dell’imprenditore Gianluca assassinato il 25 maggio del 2005, probabilmente per essersi attivato affinché l’estorsione messa in atto contro il suo futuro suocero, Antonio Scarfò, non si concretizzasse.

Mario Congiusta inizia la conversazione partendo da lontano….

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BASTA COL PATROCINIO GRATUITO IL BOSS COSTA SI PAGHI IL LEGALE

«Basta col gratuito patrocinio»

Processo Congiusta., il pm: «II boss Tommaso Costa si paghi il legale»


                                                                 


 La revoca del gratuito patrocinio per uno degli imputati nel processo per l'omicidio di Gianluca Congiusta è stata chiesta nel corso del processo dinanzi alla Corte D'Assise di Locri. La richiesta, la prima in provincia di Reggio Calabria, è stata avanzata dal pubbli­co ministero, Antonio De Bernardo, nei con­fronti di Tommaso Costa, ritenuto il boss del­l'omonima cosca e l'organizzatore del delitto. La revoca del gratuito patrocinio per le per­sone già condannate per mafia o traffico di stupefacenti è prevista nel decreto sulla sicu­rezza approvato nel luglio scorso. Sulla richie­sta del pubblico ministero i giudici della Cor­te D'Assise decideranno alla prossima udienza. Leggi il resto

Processo Congiusta salta per Costa il gratuito patrocinio

Locrì Istanza del pm De Bernardo

Processo Congiusta "salta" per Costa il gratuito patrocinio?

Rocco Muscari  per Gazzetta del Sud 

LOCRI 2 ottobre 2008

 È ripreso ieri mattina davanti al­la Corte d'Assise di Locri il pro­cesso per l'omicidio di Gianluca Congiusta, il giovane imprendi­tore di Siderno ucciso nel 2005. La prima udienza dopo la pausa estiva si è aperta con la richiesta del pm Antonio De Bemardo della revoca del gratuito patro­cinio perTommaso Costa, impu­tato di omicidio e associazione a delinquere di stampo mafioso.

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Omicidio Congiusta per gli investigatori Peppe piccolo è Curciarello

Omicidio Congiusta per gli investigatori “Peppe piccolo” è Giuseppe Curciarello

Costa, nomi e frasi criptate

Il luogotenente di Soverato parla del pizzo a scarfò 


l'Industriale antonio scarfò

Continua in Corte d’Assise di Locri,presieduta dal giudice Bruno Muscolo con a latere il togato Frabotta, dopo la pausa estiva,il “racconto” del luogotenente dei carabinieri della compagnia di Soverato,Giacomo Mazzolini,inerente il procedimento penale relativo la barbara uccisione del giovane imprenditore sidernese del settore della telefonia mobile,Gianluca Congiusta,e che vede alla sbarra Tommaso Costa,accusato di aver organizzato la barbara uccisione e di aver promosso, diretto ed organizzato l’omonimo clan,ed il suo fidato “braccio destro” Giuseppe Curciarello, accusato solo di associazione a delinquere di stampo mafioso.

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Processo Congiusta il Pubblico Ministero chiede la revoca del gratuito patrocinio per Costa

“Niente gratuito patrocinio per Costa”

Secondo la nuova legge il “Gratuito patrocinio” non è previsto per i reati di mafia e droga

 Il sostituto Procuratore della direzione distrettuale di Reggo Calabria,Antonio De Bernardo,ha chiesto alla Corte d’Assise di Locri la revoca del beneficio del “gratuito patrocinio” goduto dall’imputato Tommaso Costa.Questa la sostanziale “novità” che,alla ripresa dopo la pausa estiva, in Corte d’Assise di Locri,presieduta dal giudice Bruno Muscolo con a latere il togato Frabotta,ha avviato la ripresa,dopo la pausa estiva,del procedimento penale relativo la barbara uccisione del giovane imprenditore sidernese del settore della telefonia mobile,Gianluca Congiusta,e che vede alla sbarra Tommaso Costa,accusato di aver organizzato la barbara uccisione e di ave promosso,diretto ed organizzato l’omonimo clan,ed il suo fidato “braccio destro” Giuseppe Curciarello,accusato solo di associazione a delinquere di stampo mafioso.

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Oggi riprende il processo Congiusta

Locri Oggi riprende il processo Congiusta il giovane sidernese ucciso nel 2005

Tommaso Costa chiamato a rispondere del delitto 

LOCRI – Chiamato a rispondere del delitto del giovane imprenditore sidernese è Tommaso Costa, difeso dall’avvocato Maria Tripodi, ritenuto il capo della presunta omonima famiglia di mafia operante a Siderno.

Nello stesso processo è imputato Giuseppe Curciarello, secondo gli inquirenti braccio destro di Costa, che deve rispondere dell’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso, assistito dall’avvocato Leone Fonte. In aula sono costituite dieci parti civili, oltre ai familiari di Congiusta, anche la Regione Calabria, la provincia di Reggio Calabria, la Confindustria Calabria, il partito “Italia dei Valori”, l’associazione “Insieme si può” e l’associazione dei comuni della Locride.

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Riprendera domani il processo Congiusta

Riprenderà domani il processo Congiusta

 Riprenderà domani, dopo la pausa estiva, davanti alla Corte d’Assise di Locri, presieduta dal Giudice Bruno muscolo con a latere il togato Frabotta, il processo Congiusta.

Il giovane imprenditore sidernese Gianluca Congiusta veniva barbaramente ucciso la sera del 24 maggio 2005.

 Tale procedimento vede imputato Tommaso Costa quale mandante ed esecutore di questo efferato delitto ed il suo “vice” Giuseppe Curciarello imputato del reato di associazione di stampo mafioso.

Tommaso Costa e Giuseppe Curciarello

L’udienza di domani prevede l’audizione del luogotenente dei Carabinieri di Soverato Giacomo Mazzolini già sentito nell’udienza del 31 luglio u.s.

Il giovane Gianluca Congiusta, sarebbe stato ucciso, per essersi opposto ad un’estorsione nei confronti del futuro suocero Antonio Scarfo.
Tommaso costa avrebbe spedito dal carcere la lettera estorsiva allo Scarfò, lettera che veniva recapitata alla moglie Girolama Raso. 

 

L'industriale sidernese Antonio Scarfò e la consorte Girolama raso

OMICIDIO CONGIUSTA L’ INDAGINE SUI COSTA PARTI DALL OPERAZIONE MITHOS

Locri Il processo in assise per l’uccisione del commerciante

Omicidio Congiusta L’indagine sui Costa partì dall’operazione“Mithos” del 2004 

Rocco Muscari per Gazzetta del Sud

Locri L’operazione “Lettera Morta” si sviluppa nel corso del 2003 partendo da un’intercettazione ambientale captata nel corso delle indagini condotte dai carabinieri di Soverato e coordinate dalla Dda di Catanzaro, conclusasi nell’operazione denominata “Mithos”, scattata a settembre del 2004, che ha portato all’arresto di novanta sodali appartenente al gruppo “Gallace-Novella” di Guardavalle.

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PROCESSO CONGIUSTA Scarfò e l’imposizione del pizzo

Locri. In aula i carabinieri di Soverato parlano della lettera estorsiva al suocero di Congiusta 

Scarfò e l’imposizione del pizzo 

Tommaso Costa

Fu la moglie di Tommaso Costa a far recapitare la missiva

 

   

Udienza a favore della Pubblica Accusa quella svoltasi ieri in Corte d’Assise a Locri, presieduta dal giudice Bruno Muscolo con a latere il togato Frabotta ed inerente la barbara uccisione del giovane imprenditore sidernese Gianluca Congiusta.

 

 

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