Processo Congiusta, show di Costa

Sconcertanti dichiarazioni dell’imputato per l’omicidio del commerciante sidernese                    Processo Congiusta, show di Costa “

scrivo a brigatisti e al figlio di Riina”               

Ho rapporti epistolari anche con la Barbagia e la mafia del Brenta”  

                              Mario Congiusta, padre di Gianluca, in aula con i ragazzi della "Maresca"

 

Rocco Muscari

Locri 30 maggio 2008

Entrano nel processo Congiusta altre lettere ed intercettazioni telefoniche. La Corte di Assise del tribunale di Locri, presidente Bruno Muscolo a latere Frabotta, su richiesta del pm Antonio De Bernardo,  ha disposto l’acquisizione di missive che riguardano la corrispondenza in carcere di Tommaso Costa, presunto mandante ed esecutore dell’omicidio di Gianluca Congiusta.

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CONGIUSTA, ASSEGNI SENZA OMBRE

Congiusta, assegni senza ombre

Chiarita nel processo la liceità dei titoli in tasca a Gianluca. Niente usura

Gli assegni che erano in possesso di Gianluca Congiusta al momento della sua uccisione, avvenuta la sera del 24 maggio del 2005, non riguardavano contesti poco chiari. La loro emissione rientrava pienamente nella lecita attività commerciale che il giovane gestiva a Siderno e Marina di Gioiosa Jonica. Niente giri di usura e nient’altro di poco chiaro. Un punto fermo del processo che si sta celebrando in corte di assise ( presidente Muscolo, a latere Fra botta) contro esponenti del rinato clan Costa di Siderno. Tutti imputati di associazione a delinquere di stampo mafioso, tranne uno, Tommaso Costa, considerato il capo dell’omonimo clan e accusato di essere anche l’unico responsabile dell’omicidio che sconvolse Siderno e l’intero comprensorio, vista la notorietà della vittima.

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DELITTO CONGIUSTA-MILLE EURO PER STARE TRANQUILLI

8 Venerdì 23 maggio 2008          Primo piano          il Quotidiano 

Il delitto Congiusta

 Dal carcere di Palmi il boss Tommaso Costa dava le direttive sulle attività estorsive al suo braccio destro Giuseppe Curciarello

Mille euro per stare tranquilli

Ecco come avvenne l’imposizione del pizzo ad Antonio Scarfò,futuro il suocero di Congiusta

Antonio Scarfò

 

di PINO LOMBARDO

SIDERNO – Nella lunga ed articolata corrispondenza che Tommaso Costa ha con il suo braccio destro, Giuseppe Curciarello, con i suoi familiari e con Salvatore Salerno, non fa altro che mettere in risalto il suo ruolo di capo carismatico impegnato costantemente a tenere le fila del suo clan, ad impartire ordini e dare direttive.Inoltre vi è la “di – chiarazione” di riconoscere in “Sasà” Salerno la persona al quale riconoscere “un ruolo di primo piano” e con la quale “trattare la spartizione del territorio” dal momento che è “un imprescindibile punto di riferimento (“ad ogni modo per qualsiasi cosa parla con lui”).

 

 

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“Lettera morta”, chiesti 134 anni

“Lettera morta”, chiesti 134 anni

Niente sconti dal pm che ha ricostruito le accuse che condannerebbero i Costa

Sconti per nessuno nella requisitoria del sostituto procuratore mdella Direzione Distrettuale Antimafia Antonio De Bernardo nell’ambito del processo “Lettera morta” nato dall’inchiesta che ha fatto luce sull’omicidio del giovane imprenditore di Siderno Gianluca Congiusta.

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Processo Congiusta. La deposizione del vicequestore Romeo che ha svolto le indagini

Processo Congiusta. La deposizione del vicequestore Romeo che ha svolto le indagini

La richiesta di aiuto a Cherubino 

  La telefonata della fidanzata di Gianluca alle 4 del mattino

I familiari di Gianluca Congiusta,il giovane imprenditore sidernese nel settore della telefonia mobile assassinato a Siderno la sera del 24 maggio 2005,la notte dell’omicidio contattavano il consigliere regionale Cosimo Cherubino e lo informavano dell’accaduto chiedendo anche un suo aiuto affinché venissero scoperti gli autori dell’efferato delitto.

 

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Il sostegno del boss di Siderno per il politico del Nuovo Psi alle europee del 2004

Primo piano

In una lettera alla sorella, l’esponente della ’ndrangheta spiega di avere mandato il nipote a Bari per raccogliere consensi per “Luciano”

I voti di Tommaso Costa a Racco

Il sostegno del boss di Siderno per il politico del Nuovo Psi alle europee del 2004

 di PINO LOMBARDO 

SIDERNO – Scorrendo l’arti – colata corrispondenza che il boss Tommaso Costa ha, durante la sua detenzione presso le carceri di Palmi, con i familiari ed anche col gotha mafioso non solo calabrese, emerge con evidenza l’esistenza di una sorta di “programma” che egli ha avviato con la decisa intenzione non solo di “riprendersi” ciò che aveva in passato, (“quello che è mio”), ma anche la ferma volontà di non subire ingerenze nei propri “affari” da parte di altri con l’avvertimento che per raggiungere gli obiettivi prefissati era disposto a tutto, anche a rompere la pax mafiosa. 

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Costa sarà processato a Locri

Costa sarà processato a Locri

 Rigettata la richiesta di portare il processo a Catanzaro

Sarà il tribunale di Locri a giudicare in primo grado Giuseppe Curciarello e il suo capo, Tommaso  Costa, il boss etichettato dalla direzione distrettuale antimafia come il killer di Gianluca Congiusta,  giovane imprenditore ammazzato il 24 maggio del 2005 a Siderno.

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