Il processo per la morte di Gianluca Congiusta è alla stretta finale.

Il processo per la morte di Gianluca Congiusta è alla stretta finale. La prossima settimana le ultime udienze

Parti civili: condannare Costa

«La riferibilità dell’omicidio è precisa e le lettere ne sono la prova»


di GIOVANNI VERDUCI


 

LOCRI – Tommaso Costa venga condannato per l’omicidio di Gianluca Congiusta. Dopo il pubblico ministero Antonio De Bernardo, (che aveva chiesto la condanna all’ergastolo per Tommaso Costa), anche gli avvocati delle parti civili hanno invocato l’affermazione della responsabilità penale del boss sidernese per l’assassinio del giovane imprenditore locale, ucciso nel maggio del 2005.
Un omicidio, come sottolineato dai legali che sono intervenuti in aula, che ha segnato un punto di non ritorno nella storia criminale di Siderno.
Il primo a prendere la parola, dopo una breve parentesi procedurale che ha visto la corte respingere una richiesta del difensore di Tommaso Costa: l’avvocatessa Maria Tripodi, è stato Giuseppe Sgambellone.
L’avvocato della famiglia Congiusta è stato puntuale: «La riferibilità dell’omicidio di Gianluca Congiusta – ha detto – è preciso.

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“Tommaso Costa è l’omicida di Congiusta”

Locri-Secondo il sostituto della DDA hanno reso falsa testimonianza l’ex fidanzata Katia Scarfò ed i suoceri della vittima Antonio Scarfò e Girolama Raso

«Tommaso Costa è l’omicida di Congiusta»

Le richieste del pm De Bernardo: carcere a vita per il boss sidernese, 26 anni per Giuseppe Curciarello

 

 

Rocco Muscari

Locri

“Tommaso Costa ha premeditato, organizzato ed eseguito l’omicidio di Gianluca Congiusta, nell’ambito di una strategia tesa a riaffermare il ruolo egemone del clan Costa di Siderno.

Pertanto, chiedo che l’imputato venga condannato alla pena detentiva dell’ergastolo e a diciotto mesi di isolamento diurno”.

Con questa richiesta il sostituto procuratore della Dda di Reggio Calabria, Antonio De Bernardo, ha chiuso la requisitoria del processo per il delitto del giovane imprenditore di Siderno ucciso la sera del 24 maggio 2005.

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Processo Congiusta-Parla il pentito Oppedisano

«Volevano farmi testimoniare il falso»
Contestata al presunto killer Costa l’aggravante della premeditazione

Domenico Oppedisano

Rocco Muscari
Locri
Domenico Oppedisano ha deciso di collaborare con la giustizia dopo una crisi di coscienza, seguita alla richiesta di alcuni parenti che lo avrebbero “invitato” a dichiarare il falso circa i rapporti «di amicizia» tra il fratellastro, Salvatore Cordì, ucciso a Siderno il 31 maggio 2005, e Michele Curciarello, ritenuto l’esecutore materiale del delitto. Una decisione, quella di collaborare con i magistrati della Dda di Reggio Calabria, che il 58enne ha assunto il 6 maggio scorso dopo un’udienza con il vescovo metropolita di Campobasso, mons. Giancarlo Bregantini, tanto che a chiamare il questore della città molisana sarebbe stato proprio l’ex vescovo della diocesi di Locri-Gerace a conclusione dell’incontro con Oppedisano. Che subito dopo ha iniziato a rendere dichiarazioni spontanee al dott. Farinacci, capo della Mobile.

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Processo Congiusta-Oppedisano sarà sentito in aula

Delitto Congiusta,nell’udienza dell’11 ottobre il collaboratore di giustizia fratellastro di Cordì
Oppedisano sarà sentito in aula
Respinte tutte le richiestedegli avvocati della difesa

di Pasquale Violi

Locri. Il pentito Domenico Oppedisano verrà sentito in aula il prossimo 11 ottobre.


Domenico Oppedisano

Lo ha stabilito la Corte d’Assise di Locri che ha accolto le richieste del  pubblico ministero Antonio De Bernardo. Oppedisano, fratellastro del boss  Salvatore Cordì,assassinato a Siderno il 31 maggio del 2005, ha deciso di collaborare nell’aprile del 2010, quando si presentò alla polizia di Campobasso sostenendo di avere interessanti informazioni per la Dda di Reggio Calabria.

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Processo Congiusta-Parla il pentito Catalano

“Nel foggiano avevamo stretto amicizia con alcuni esponenti della ‘ndrangheta, tra cui i De Stefano di Reggio Calabria, Pepè Flachi e i Costa di Siderno”.
A parlare il collaboratore di giustizia Antonio Catalano che ha riferito in aula sui rapporti che c’erano tra alcune famiglie della criminalità pugliese e i Costa di Siderno. A fare da collante tra i due gruppi sarebbe stato Bayan Khaled, uomo molto vicino a Tommaso Costa e che avrebbe garantito ad alcune famiglie di riferimento del pentito Catalano l’appoggio della ‘ndrangheta per il rifornimento di droga e armi.
E infatti il collaboratore di giustizia ha raccontato di un viaggio a Gioiosa Ionica per il rifornimento di armi da usare in una guerra di mafia scoppiata a Lucera.
A prendere i contatti con gli esponenti della criminalità calabrese sarebbe stato proprio Bayan Khaled attraverso la sua vicinanza ai Costa. E a giungere invece a Gioiosa per recuperare il munizionamento fu lo stesso pentito Catalano che in quell’occasione cercò la trattativa con due soggetti del luogo, un certo Cosimo e un certo Silvano, poi identificati attraverso delle foto in Cosimo Panaia e Silvano Pugliese.

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Processo Congiusta-Il pentito Novella “racconta” le ‘ndrine di Locri e Siderno

Il pentito Novella “racconta” le ‘ndrine di Locri e Siderno
Sul banco dei testimoni anche il vicequestore aggiunto Luigi Silipo

Rocco Muscari
Locri

Nel corso del processo per l’omicidio di Gianluca Congiusta sono stati passati al vaglio del collaboratore di giustizia Domenico Novella e del vice questore aggiunto Luigi Silipo le “alleanze” storiche tra i clan della ‘ndrangheta operanti a Locri e Siderno. Nel procedimento in corso davanti alla Corte d’assise di Locri per l’assassinio del giovane imprenditore di Siderno, ucciso il 24 maggio 2005, entrambi gli imputati, Tommaso Costa, che risponde dell’omicidio, e Giuseppe Curciarello, rispondono di associazione a delinquere di stampo mafioso. Per questo motivo il pm Antonio De Bernardo ha esaminato le dichiarazioni di Novella e, attraverso il dott. Silipo, ha ricostruito i momenti salienti dell’ordinanza denominata “Pioggia di Novembre” che ha portato all’arresto dei presunti mandanti ed esecutori materiali dell’omicidio di Salvatore Cordì, assassinato a Siderno il 31 maggio 2005.
Nel corso dell’esame di Novella, il collaboratore che ha rivelato i retroscena dell’omicidio di Francesco Fortugno, sono stati ricostruiti attraverso le domande del pm De Bernardo, i funerali di Salvatore Cordì, nel corso dei quali il collaboratore ha dichiarato di aver sentito da Guido Brusaferri e Salvatore Dieni che il delitto sarebbe stato chiesto dalla cosca dei Cataldo di Locri che, attraverso alcuni esponenti di primo piano, si sarebbe rivolta alla famiglia Curciarello di Siderno per realizzare il disegno criminoso.

L’inchiesta “Mistero” nel processo Congiusta

L’operazione “Mistero” entra nel processo per l’omicidio di Gianluca Congiusta.

E’ questa la novità più importante dell’udienza di ieri davanti alla Corte d’Assise di Locri presieduta da Bruno Muscolo con a lataere PierCarlo Frabotta. Dunque la richiesta fatta qualche giorno fa dal pubblico ministero Antonio De Bernardo è stata accolta, le carte che riguardano il delitto di Pasquale Simari , di cui è accusato come esecutore materiale Tommaso Costa, e le deduzioni della Dda di Reggio Calabria sul reato di associazione mafiosa per alcuni esponenti della cosca Ursino di Gioiosa Ionica, saranno acquisite in dibattimento.

E contestualmente a questa decisione la Corte ha anche disposto l’audizione del capitano dei carabinieri Giglio, comandante del Gruppo di Roccella Jonica, e di altri due agenti dell’Arma che hanno seguito le indagini dell’inchiesta “Mistero”.

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Processo Congiusta-Tutto ruoterebbe intorno alla figura di Tommaso Costa

Congiusta-Simari, un filo tra due delitti

Tutto ruoterebbe intorno alla figura dell’imputato Tommaso Costa

 

Nella foto il P.M. Antonio De Bernardo

Rocco Muscari

Locri

L’operazione “Mistero” entra nel processo per l’omicidio di Gianluca Congiusta. Lo ha disposto la Corte d’assise di Locri accogliendo la richiesta del pm Antonio De Bernardo. L’operazione, scattata all’alba del 18 marzo scorso, si basa sul presupposto che ad uccidere Pasquale Simari, il 26 luglio 2005 a Gioiosa Jonica, sia stato Tommaso Costa, imputato nel processo Congiusta dove è ritenuto il presunto organizzatore ed autore materiale del delitto commesso a Siderno a fine maggio dello stesso anno.

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