Per indicare il cammino. Per segnare una presenza. Per ridare vita alla vita. Questo significa intitolare una strada a Gianluca Congiusta un giovane ucciso dalla ‘Ndrangheta a Siderno (RC).
libera
GIANLUCA CONGIUSTA. Una strada per ricordare che la ‘ndrangheta ha perso
di Simona Musco
«Se pensavate di ucciderli vi siete sbagliati. Loro, le vittime, continuano a volare. Voi ‘ndranghetisti avete perso. Questo luogo, che volevate luogo di morte, sta diventando luogo di vita. Noi non vi odiamo, perché non siamo come voi. Salvate i vostri figli, non fate fare loro la vostra vita di latitanza e carcere. Se decidete di farlo troverete il nostro aiuto. Oggi non è un giorno di lutto, è un giorno di festa perché la ‘ndrangheta ha perso e noi abbiamo vinto».
Giovani da tutta Italia per Gianluca Congiusta.
Siderno: Domenica 24 Luglio intitolazione della piazza e concerto dei Marvanza
Sono arrivati da tutta Italia i giovani volontari di Libera, alloggiati presso un bene confiscato, gestito dal Centro Don Milani di Marina di Gioiosa. Belli, ribelli, ma soprattutto con una gran voglia di partecipazione.
La morte di Provenzano, la vittoria delle vittime ci impone di insistere
E tutto l’anno scuole, associazioni, parrocchie accolgono e ascoltano le storie delle vittime attraverso le parole dei loro cari. «Noi non siamo come loro, tenetelo a mente: noi non siamo come loro», diceva Paolo Borsellino. È proprio vero. La conferma è in vite che non si sono fermate nel giorno del piombo e delle bombe come volevano Provenzano e gli altri boss. «Convertitevi. Lo chiedo in ginocchio, è per il vostro bene. Questa vita che vivete adesso non vi darà piacere, non vi darà gioia, non vi darà felicità», ha scandito papa Francesco il 19 marzo 2014 rivolgendosi ai mafiosi e incontrando proprio i familiari delle vittime.
E ha acceso negli occhi di questi ultimi la commozione e la felicità. Sì, la felicità di chi ha trasformato il dolore in impegno. Come i giovani delle cooperative che a Corleone e nei paesi un tempo ‘regno’ di Provenzano portano i nomi delle vittime – Placido Rizzotto, Pio La Torre… –, creano lavoro e coltivano buoni frutti sui terreni strappati ai mafiosi. Corleone che, grazie all’impegno di sindaci come Pippo Cipriani e Nino Iannazzo, politicamente lontani ma spinti da analoghi valori, sta utilizzando tutti i beni confiscati.
Certo la strada del cambiamento è ancora lunga, come dimostrano recenti arresti e inchieste che toccano anche l’attuale amministrazione comunale. Ma tanto resta. Come l’area commerciale intitolata a Libero Grassi, imprenditore coraggioso anche lui vittima di Provenzano. E resta un cartello stradale, lassù in contrada Montagna dei cavalli. «Via 11 aprile 2006, cattura di B.Provenzano, mafioso». Mafioso e catturato. Tutto qui. Sì, lui ha perso, i mafiosi hanno perso. E le vittime sono i veri vincitori. Ma dopo ogni vittoria bisogna continuare a ricostruire conm buona politica, buona economia, trasparenza e intransigenza per non ricadere nel baratro della violenza mafiosa. La malapianta, non è più infestante come un tempo, ma è sempre in agguato.
Undici tonnellate di coca sequestrate fra la Colombia e la Locride ( con video degli arresti)
di Roberto Galullo
Tre miliardi in fumo per il narcotraffico internazionale sull’asse Colombia-Locride. Una maxi operazione antidroga condotta in sinergia tra la Guardia di finanza, la polizia nazionale colombiana e la Dea (l’Agenzia antidroga statunitense) ha permesso in queste ore di sgominare un’organizzazione internazionale di narcotrafficanti, arrestare 33 soggetti e sequestrare oltre 11 tonnellate di cocaina, con un valore al dettaglio di oltre tre miliardi.
Preso in Calabria il boss Fazzalari (e la storia della testa mozzata al rivale)
L’uomo è il secondo dei ricercati dopo Messina Denaro
Roma, 26 giu. (askanews) – Il boss latitante Ernesto Fazzalari è stato preso nelle prime ore del giorno a Molochio, una frazione di Monte Trepitò, in provincia di Reggio Calabria dai carabinieri del reparto operativo del comando provinciale. In una nota si ricorda che l’arresto è stato eseguito in base ad un ordine di carcerazione ed una condanna all’ergastolo per i reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, omicidio, porto e detenzione illegale di armi. Fazzalari è il secondo dei ricercati per importanza e pericolosità dopo Matteo Messina Denaro.
Marcia nazionale degli AMMINISTRATORI SOTTO TIRO
LA MARCIA
Da quando, nel 2011, abbiamo pubblicato il primo rapporto “Amministratori sotto tiro”, abbiamo assistito ad un trend crescente di minacce, intimidazioni e aggressioni contro donne e uomini che in tutto il Paese, hanno deciso di mettersi in gioco per governare le loro comunità.
Abbiamo sempre creduto che fosse necessario far conoscere quanto accade per essere vicini alle persone colpite e per sottolineare che queste siano questioni che riguardano la qualità della democrazia del nostro Paese e la possibilità, per chi ricopre incarichi istituzionali, di farlo con libertà e sicurezza, senza essere condizionato o condizionabile.
Proprio per questo abbiamo scelto di organizzare la prima Marcia nazionale degli amministratori sotto tiro il prossimo 24 giugno. Abbiamo scelto di andare in Calabria, una terra dove le minacce e le intimidazioni verso gli amministratori locali crescono costantemente e in modo sempre più spaventoso.
Accanto alla Marcia, quello stesso giorno, a Gioiosa Ionica presenteremo il Rapporto “Amministratori sotto tiro 2016″, invitando sindaci, rappresentanti istituzionali, associazioni, rappresentanti del mondo del lavoro, studenti e cittadini.
Dal palco, dopo l’intervento di apertura del Sindaco della città, Michele Tripodi, anch’egli più volte oggetto di minacce e intimidazioni, si alterneranno gli interventi di:
• Nicola Irto, Presidente del Consiglio Regionale della Calabria
• Doris Lo Moro, Presidente della Commissione di inchiesta sul fenomeno delle intimidazioni agli amministratori locali
• Rosy Bindi, Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia; • Filippo Bubbico, Vice Ministro dell’Interno;
• Roberto Montà, Presidente di Avviso Pubblico.
Cinquefrondi: Quadrangolare di calcio dedicato alle vittime di mafia
Il 23 giugno, alle ore 17.30 presso il campo comunale “C. Cimino” di Cinquefrondi (RC), si svolgerà il Quadrangolare di calcio dedicato alle vittime di mafia, a cui parteciperanno le squadre di Avviso Pubblico, Libera contro le mafie, dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato.
Mosaico dei giorni- Quando si dice mafia- di Tonio Dell’Olio
Riace, paese dell’accoglienza e della memoria
Dal 24 maggio, giorno dell’undicesimo anniversario della barbara uccisione di Gianluca Congiusta, Mimmo Lucano, Sindaco di Riace, ha voluto aggiungere alla moneta locale anche quella col volto di Gianluca.
Riace, è conosciuto come il paese dell’accoglienza ma è anche il paese della memoria.