Delitto Agostino, il padre dell’agente ucciso riconosce l’ex poliziotto come “faccia da mostro”

Confronto all’americana nell’aula bunker dell’Ucciardone per l’omicidio del poliziotto e della moglie avvenuto il 5 agosto 1989. L’uomo riconosciuto è Giovanni Aiello, ex della squadra mobile: secondo Agostino senior, sarebbe andato a trovare il figlio pochi giorni prima dell’agguato. Poi l’anziano ha avuto un malore, ma si è ripreso.

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di SALVO PALAZZOLO
“E’ lui faccia da mostro”. Giovanni Aiello, l’ex poliziotto della squadra mobile di Palermo accusato di essere un sicario al servizio delle cosche, è stato riconosciuto in aula da Vincenzo Agostino, il padre dell’agente ucciso 27 anni fa.

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GIOIOSA IONICA, GIOVEDI’ IANTOSCA PRESENTA IL LIBRO “I FIGLI DELLA ‘NDRANGHETA”

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In data 25 febbraio alle ore 18 l’Associazione “Don Milani” – Onlus presenterà il volume “Bambini a metà. I figli della ‘ndrangheta” scritto da Angela Iantosca, edito dalla Giulio Perrone Editore. L’opera è il primo saggio scritto in questa direzione e la prefazione è del Professor Enzo Ciconte (Scrittore, docente presso diverse Università, già Consulente della Commissione Parlamentare antimafia).

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Apre a Cosenza la Biblioteca “Congiusta, Vinci e vittime della ‘ndrangheta”

Cosenza Attualità

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“La crescita del benessere in un territorio è legata anche alla presenza di istituzioni culturali valide. É necessario offrire ai cittadini, soprattutto ai giovani, spazi in cui ci si possa informare e reperire materiale utile alla propria crescita individuale e collettiva.”Lo scrive in una nota l’Associazione Terra e popolo.

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Processo Aemilia, l’imputato: “Vaffa… alla ‘ndragheta? Non lo dirò mai”-Guarda il video

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“Mandare a fan… la ‘ndrangheta? Mai, io non lo dirò mai nella mia vita”. A parlare alla trasmissione La Zanzara di Radio24 di Giuseppe Cruciani e David Parenzo è Alfonso Mendicino, imputato per estorsione nel processo Aemilia sulla ‘ndrangheta al Nord. Mendicino aveva inviato un audio di minacce di morte a un consigliere emiliano della Lega Nord: “Sei un porco e noi calabresi coi maiali facciamo salsicce” (estratto audio da La Zanzara-Radio24)

http://video.gelocal.it/iltirreno/cronaca/processo-aemilia-l-imputato-vaffa-alla-ndragheta-non-lo-diro-mai/57308/58516

Due detenuti evadono dal carcere di Rebibbia

Hanno segato le sbarre del magazzino dove lavorano e si sono dati alla fuga. Uno era stato condannato per omicidio, l’altro per sequestro di persona. È caccia ai criminali.detenuti evasi

Hanno segato le sbarre e si sono calati giù, riuscendo poi a fuggire a piedi. La più classica delle evasioni l’hanno compiuta nel pomeriggio da Rebibbia, a Roma, due giovani romeni, compagni di cella, uno dei quali condannato per omicidio e sequestro di persona, l’altro per rapina, ora ricercati dalle forze dell’ordine. Gli identikit dei due criminali – considerati pericolosi – sono stati diramati a tutte le unità.

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Perchè il 21 Marzo a Messina- XXI giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie

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“Essere costruttori di ponti è un abito mentale, un atteggiamento etico, un percorso culturale ed educativo: dunque riguarda la coscienza di ognuno e i valori dei singoli individui. Ma è anche un’opera sociale e corale, chiede e presuppone reciprocità. Se il ponte viene costruito contemporaneamente da entrambe le estremità, l’incontro sarà più vicino e più sicuro, l’opera più stabile e duratura”.

 

Don Luigi Ciotti

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