Giovanni Calabrese scrive a Don Luigi Ciotti
Caro Don Luigi,
la memoria è un impegno e Lei lo sa bene.
Caro Don Luigi,
la memoria è un impegno e Lei lo sa bene.
Oltre alle vittime dirette, chiunque ritenga di essere stato leso in qualche modo dal reato commesso, può richiedere di essere riconosciuto in quel ruolo, condurre indagini e produrre prove fino alla richiesta di un risarcimento. Nei reati di abusi sessuali e di pedofilia (termine quanto mai inadeguato a definire quel tipo di reato!) commessi da preti è l’intera comunità cristiana a subire danni gravissimi non tanto alla propria immagine quanto alla stessa missione e alla credibilità dell’annuncio evangelico che intende proporre. Per questa ragione le diocesi in cui si verificano questo tipo di crimini o atti di violenza da parte di ecclesiastici, devono costituirsi parte civile. Sarebbe un segno esplicito e inequivocabile da parte della comunità cristiana di volersi schierare decisamente dalla parte delle vittime. Non so se finora si sia mai verificato un caso di questo tipo, ma ritengo che possa diventare quello più efficace ed eloquente. Poi ci sarà tutto il tempo per usare misericordia nell’accompagnamento fraterno delle vittime stesse compreso lo stesso prete, a suo modo anche lui vittima, ma intanto la Chiesa faccia capire a tutti da che parte sta. La violenza, da chiunque sia commessa, non può trovare giustificazioni, compromessi, silenzi e men che meno complicità. Prima che il codice penale, lo insegna il Vangelo.
http://www.mosaicodipace.it/mosaico/i/3053.html
30/01/2017 Silvana Pepe
Tra dicembre e febbraio al santuario della Madonna di Polsi, nel cuore dell’Aspromonte, è difficile incontrare anima viva. Il freddo e la neve ad altezze che raggiungono quasi 2 mila metri non sono condizioni favorevoli. Eppure a Polsi, uno dei più popolari santuari del Sud Italia, quando dal 30 agosto al 2 settembre si celebra la festa della Madonna della montagna, arrivano migliaia di persone in pellegrinaggio dal Reggino ma anche dalla Sicilia.
“Non poteva esserci luogo più indicato che la Locride per questa giornata. Questa è una terra che ha sofferto e soffre.
Mosaico dei giorni
Il Vangelo incompatibile con le mafie
24 gennaio 2017 – Tonio Dell’Olio
Le parole pronunciate da Papa Francesco ieri ai componenti della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo costituiscono un ulteriore pietra miliare verso quel rigetto più che auspicabile delle mafie da ogni possibile collusione, copertura, connivenza, contiguità, o semplicemente incomprensione (ignoranza) da parte delle comunità cristiane.
Riprendono i percorsi formativi promossi dal coordinamento provinciale di Libera.
“Non poteva esserci luogo più indicato che la Locride per questa giornata. Questa è una terra che ha sofferto e soffre.
di MICHELE ALBANESE
La Giornata della memoria e dell’impegno, il 21 marzo, primo giorno di primavera, ricorda tutte le vittime innocenti delle mafie e rinnova in nome di quelle persone, che tragicamente hanno perso la loro vita, l’impegno nella lotta alla criminalità organizzata.
«Abbiamo il dovere di alzare la voce, mentre in molti scelgono un prudente silenzio.
Gian Carlo Caselli* il 13 gennaio 2017
Giusto trent’anni fa Il Corriere della Sera pubblicò un articolo di Leonardo Sciascia intitolandolo “I professionisti dell’antimafia”.