di Rino Giacalone
Hanno ricevuto il preavviso di licenziamento gli undici dipendenti della Calcestruzzi Belice Srl di Montevago (Agrigento), un tempo di proprietà dell’imprenditore di Partanna Rosario Cascio, condannato per associazione mafiosa.
di Rino Giacalone
Hanno ricevuto il preavviso di licenziamento gli undici dipendenti della Calcestruzzi Belice Srl di Montevago (Agrigento), un tempo di proprietà dell’imprenditore di Partanna Rosario Cascio, condannato per associazione mafiosa.
Mercoledì 14 dicembre presso il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, il Comandante Generale Tullio Del Sette e il Presidente dell’Associazione “LIBERA” Don Luigi Ciotti hanno firmato un protocollo d’intesa finalizzato a sviluppare ulteriormente i già proficui rapporti di collaborazione tra le due organizzazioni.
Lorenzo Frigerio il 2 dicembre 2016. Emilia-Romagna
Lo scorso fine settimana si è verificato a Modena un grave episodio che definire intimidatorio è forse troppo poco.
eccomi è rimasta
ancora un po’ di pelle
ma basterà per portarti
nuovamente sulle spalle.
La Regione Calabria non si presenta in aula e il giudice per le udienze preliminari Carlo Saverio Ferraro esclude l’Ente, guidato dal governatore Mario Oliverio (Pd), dal risarcimento dei danni al termine del processo “Kyterion” che nei giorni scorsi ha portato alla condanna a 30 anni di carcere per il boss Nicolino Grande Aracri giudicato colpevole dell’omicidio, avvenuto nel maggio 2004, del capo cosca rivale Antonio Dragone. Un delitto per il quale sono stati inflitti 24 anni di reclusione anche al fratello del boss, Ernesto Grande Aracri e al capo società di San Mauro Marchesato, Angelo Greco.
#18xdodò – #memoriaeimpegno
Compiere 18 anni è un momento importante per ogni ragazzo.
Si festeggia un passaggio, una tappa fondamentale della vita. Si entra nell’età adulta e così da sempre il 18esimo compleanno diventa un momento di festa da trascorrere con gli amici.
Nell’ordinanza emessa dal Tar del Lazio si afferma che ‘sussistono per Mangiardi le condizioni di eccezionale gravità ed urgenza’. I giudici, inoltre, parlano di ‘gravi pericoli per l’incolumità personale’ del testimone di giustizia ‘in una zona caratterizzata, peraltro, da gravi fenomeni criminali’.
Ricordiamo che nel 2006 il ‘no’ dell’imprenditore agli inviati del clan Giampà e l’immediata denuncia alle Forze dell’ordine avevano consentito di fare luce su numerosi fatti e vicende di ’ndrangheta della città calabrese. Mangiardi aveva poi confermato le sue accuse nel corso del processo nel 2009, indicando i suoi estersori in aula.
Subito dopo gli era stata assegnata la scorta di due uomini con auto blindata, ridotta dopo alcuni mesi a due uomini con auto non blindata. Lo scorso 5 agosto gli era stata comunicata un’ulteriore riduzione. Per il Viminale ha infatti diritto solo a un uomo di scorta ma, come si leggeva nella comunicazione, ‘la misura sarà attuata mediante l’utilizzo di un’autovettura di proprietà dell’interessato’. Ovviamente non blindata. E visto che Rocco non guida, toccherà all’unico poliziotto farlo, con evidenti problemi in caso dovesse intervenire. E questo mentre sono in corso alcuni processi in cui è testimone e a Lamezia sono riprese le violenze.
Ma lui, quando lo avevano intervistato lo scorso 8 agosto, non aveva fatto alcun passo indietro. «Malgrado quello che mi sta succedendo non cambio idea – ci aveva detto con un sorriso –. Anche se mi lasciano senza tutela. Piuttosto è una questione di principio. Lo Stato non può pretendere che per tutelarmi io gli compri la macchina». Per questo aveva fatto ricorso al Tar che per ora, con un decreto di sospensiva cautelare, gli ha dato ragione. I giudici entreranno poi nel merito ma già ora sembrano invitare il Viminale a rivedere la decisione. Rocco è per ora soddisfatto, ma anche dispiaciuto. «Ho dovuto presentare ricorso contro lo Stato. Proprio io che ho sempre creduto nelle istituzioni. Purtroppo ho dovuto farlo, ma confermo la mia fiducia».
fonte: Avvenire
Chi ricorda i militi ignoti della lotta alla mafia? Troppi sono stati dimenticati dal marketing del martirio.
La Rete dei Comuni Solidali, associazione di Promozione Sociale nata dall’esigenza di coinvolgere e far cooperare concretamente i Comuni “ricchi” con quelli “poveri”, è dal gennaio 2014 Ente Gestore del progetto Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) di cui è titolare il Comune di Gioiosa Jonica, guidato dal sindaco Salvatore Fuda.
REGGIO CALABRIA – “Leggendo libri come Dimenticàti e Gotica ho scoperto la storia delle vittime innocenti della ‘ndrangheta e ho deciso di partecipare con la mia famiglia alla marcia in Aspromonte”.