‘Ndrangheta: arrestato a Rosarno «U ballerinu», il boss Marcello Pesce

Latitante dal 2010, era ricercato per associazione di stampo mafioso. Fa parte dell’omonima cosca operativa nella piana di Gioia Tauro ma anche in Lombardia e in tutto il Nord Italia

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di Carlo Macrì

ROSARNO (Reggio Calabria) – Gli davano la caccia da sei anni. Giovedì mattina la polizia l’ha catturato all’alba in una palazzina del centro storico di Rosarno.

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‘Ndrangheta: 26 arresti, smontata la rete che favorì la latitanza del boss Domenico Condello

“Micu u pacciu”, il suo soprannome, finì in manette solo nel 2012 dopo essere sfuggito alla cattura per oltre 20 anni grazie all’appoggio di capi, reggenti e gregari della cosca operante nel reggino, ora arrestati per ordine della Dda, anche per associazione mafiosa ed estorsione. Ricostruita la struttura del gruppo e di altri nuclei

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di ALESSIA CANDITO
REGGIO CALABRIA – Duro colpo al clan Condello. Per ordine della Dda di Reggio Calabria, 26 persone sono finiti in manette con l’accusa di associazione mafiosa, estorsione ed altri reati. Per il pm Giuseppe Lombardo, che insieme al procuratore capo della Dda, Federico Cafiero de Raho, ha coordinato il lavoro del Ros dei carabinieri, si tratta di capi, reggenti e gregari che hanno permesso al boss Domenico Condello di sfuggire alla cattura per oltre vent’anni.

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Roccella Jonica (RC), un comune fronte culturale contro la ’ndrangheta, il 15 novembre la presentazione del “Viaggio nella memoria” di “Impronte ed Ombre”

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“Mai più storie dimenticate, per una resistenza culturale diffusa”. Associazioni, scuole, enti locali e Regione Calabria fanno quadrato per il contrasto culturale alle mafie. Un fronte comune, che si concretizza nella realizzazione del progetto “Impronte ed ombre. Vite, storie e immagini delle vittime della ‘ndrangheta” e che ha reso quest’ultimo vincitore del bando “Giovani per il Sociale” nell’ambito del Piano Azione e Coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale.

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I sindaci di Siderno e Locri chiedono di essere ricevuti dal ministro Lorenzin

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Ecco la nota che i Sindaci di Locri e Siderno hanno inviato al Ministro Beatrice Lorenzin per chiedere di essere ricevuti, congiuntamente agli alti Sindaci della Locride, il prossimo sette novembre nel corso della visita che farà a Reggio per partecipare all’inaugurazione della nuova Cardiochirurgia dell’Azienda Ospedaliera Bianchi Melacrino Morelli.

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Migranti, 3 anni fa la strage di Lampedusa: oggi Giornata in memoria delle vittime. “Ferita ancora aperta”

Nella notte tra il 2 e il 3 ottobre 2013 affondò una nave gremita di persone, provocandone la morte di 366. Quell’incidente, ha ricordato il sindaco dell’isola Giusi Nicolini, “portò il presidente della Commissione Ue Juncker a venire qui a dire ‘Mai più morti nel Mediterraneo'”. Ma da allora “sono morte altre 11mila persone, 3.500 solo nel 2016”

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Dopo tre anni dalla strage di migranti avvenuta a largo dell’Isola dei Conigli vicino le coste di Lampedusa, ricorre oggi la Giornata nazionale delle vittime dell’immigrazione.

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Calabria: testimone di giustizia offre materiale gratis per tendopoli, il Comune dice no

Saffioti aveva offerto ghiaia per l’accampamento dei migranti a San Ferdinando. Il lavoro viene svolto da una ditta non presente nella white list.

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Gaetano Saffioti-Donatella Catalano-Rocco Mangiardi-Mario Congiusta

di Trimarchi Giuseppe

Gaetano #Saffioti è un ribelle di Calabria. Uno dei primi e uno dei pochi che hanno sfidato a muso duro lo strapotere delle cosche di ‘ndrangheta della Piana di Gioia Tauro. Un imprenditore che ha deciso di denunciare alla magistratura soprusi e vessazioni mafiose, dando il via alla storica operazione “tallone d’Achille”, che nel 2002 ha portato all’arresto di numerosi capi clan e al sequestro di beni per decine di milioni di euro.

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‘Ndrangheta, condannato audito in Senato sulla legge Delrio. M5s: “Finocchiaro spieghi in Antimafia”

Nel 2014 l’avvocato Paolo Romeo ha illustrato le sue proposte di modifica sulla riforma delle province davanti alla Commissione affari costituzionali. Nonostante avesse scontato una pena definitiva per concorso esterno. Due anni più tardi è stato arrestato nel filone d’inchiesta “Mammasantissima”, dalle cui carte emerge che a invitarlo fu un senatore Ncd. Giarrusso: “Non basta: vogliamo sapere dalla presidente della commissione come sia potuto accadere”

20/01/2012 Roma, assemblea nazionale del Partito Democratico, nella foto Anna Finocchiaro
Chi ha invitato in Senato un condannato definitivo per mafia – che per giunta sarebbe stato di nuovo arrestato due anni dopo con accuse gravissime – a discutere di una legge dello Stato, in particolare la riforma delle Province? Per scoprirlo, il senatore M5s Mario Michele Giarrusso chiede a Rosy Bindi, presidente della Commissione parlamentare antimafia, di convocare la senatrice Pd Anna Finocchiaro, presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato, dove si è consumato il fattaccio.

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